Perché le case editrici non rispondono

Ti sei mai chiesto perché le case editrici non rispondono alle tue email? Soprattutto quando invii il tuo meraviglioso romanzo insieme a una sinossi perfetta e a una lettera di presentazione lunga e dettagliata? Senza dimenticarci la nuova moda del pitch (che speriamo non dilaghi).

Non vuole essere un articolo in cui si prende in giro chi non ce la fa, ma uno strumento per provare a far aprire gli occhi a chi continua a scontrarsi sul muro eretto dall’editoria italiana. 

Fino a qualche anno, chi lavorava in questo settore aveva la buona creanza di rispondere a ogni singola email. Addirittura alcuni editor indicavano, a chi ritenevano potenzialmente interessante, come migliorare il proprio romanzo.

Meglio di Gardaland o di un trip di LSD

Era un mondo fatto di unicorni, farfalline e boccioli in fiore, ci mancava solo la pentola d’ora a piedi di un arcobaleno. Il moderno ambiente editoriale ha perso tutta la sua educazione e leggerezza a favore di incompetenza, rabbia e impazienza.

Vogliono testi puliti, già editati e che siano targettizzati così da venderli senza il minimo sforzo o rischio. Se hai scritto un romanzo che sfiora vari generi, per quanto sia bello, è destinato a vagare per anni senza trovare uno che ti legga!

Nessuno (o quasi), nelle grandi CE, legge i romanzi che arrivano in redazione perché non ha tempo! La maggior parte degli editori sono sottodimensionati obbligando gli editor a fare anche da scout, agenzia di comunicazione e psicologo per le mille ansie di ogni autore!

Gestiscono tante persone, spesso molte decine, tanto che “ghostano” pure i loro stessi scrittori perché non hanno il tempo materiale per fare ogni cosa. Non è, sia chiaro, una giustificazione, ma serve per capire che non sempre è maleducazione, quanto necessità.

Capirlo permette di comportarsi di conseguenza:

  • mai mandare lunghe e noiose email di presentazione,
  • inviare sempre una logline,
  • la sinossi deve essere breve e raccontare gli accadimenti, senza sbrodolarsi in lodi,
  • il formato del romanzo dovrebbe seguire le linee guida della CE (o norme redazionali),
  • avere tanta pazienza perché prima di 6-24 mesi non si avrà risposta.

L’ultimo punto è agghiacciante, lo so. Ma non ci si può fare nulla.

Che email arrivano a noi editor freelance

A noi arrivano molte email di sedicenti scrittori che chiedono lumi per trovare la giusta agenzia letteraria, segreti per essere pubblicati o solo di leggere il loro testo perché convinti che sia perfetto.

Per esempio, ci è arrivata l’email di un “fenomeno” che voleva che gli indicassimo delle Agenzie per il suo fantasy. Prima di tutto noi siamo una AGENZIA DI EDITING, significa che il nostro mestiere è di editare romanzi, non di dare supporto a sconosciuti!

Gli abbiamo risposto che ci dispiaceva, ma che noi editiamo testi e che se voleva poteva inviarcelo. La risposta, che forse neanche scrittori veri come Manfredi o Mann ci avrebbero dato:

Non ne ho bisogno penso che sia accettabile per portarlo ad una prima valutazione ad una CE.

Gli abbiamo fatto notare non uno, ma ben due errori in questa riga. Seconda risposta del novello Pavese? 

Interessante modo di rispondere ad una mail (e di vivere).

Va bene essere de coccio, ma questo è troppo!

E gli editori?

In una piccola casa editrice arrivano circa 3-4.000 testi ogni anno. Il 95% di chi li invia è simile al fenomeno qui sopra, cosa può fare un editore serio per difendersi?

Non rispondere quando il testo non è di suo gradimento!

Non è maleducazione (sì, forse un po’ lo è), ma è anche un modo per evitare inutili polemiche per redazioni bombardate da romanzi pessimi.

Se non ti pubblicano é perché il tuo romanzo è orribile. Non è una questione di simpatia, amicizie o nepotismo. Un buon romanzo trova sempre una sua strada per arrivare al pubblico. Chiaramente in questo settore, come in tutti quelli dove gira denaro, ci sono comportamenti scorretti, favori e aiutini vari, negarlo sarebbe ipocrita.

Ma sono giochi di potere che avvengono con gli autori affermati (o almeno non alla prima pubblicazione), che se conoscono l’editor giusto nella casa editrice che vogliono, hanno più possibilità di essere letti e pubblicati.

Se tu, che non hai mai pubblicato nulla, invii un romanzo alla Mondadori, e se il testo è davvero ottimo verrai contattato, magari dopo 12 mesi! Nelle redazioni non sono masochisti, non scelgono robaccia per rovinarsi la carriera.

Possono sbagliare nella valutazione e quindi scartare un testo valido che però, prima o poi, qualcuno deciderà di pubblicare.

Perché accade tutto questo?

Perché tutti, ma proprio tutti, sono convinti di saper scrivere e di non aver bisogno di imparare un’arte tanto complessa quanto ricca. 

Anni fa, dopo aver pubblicato il mio primo romanzo con una piccola casa editrice, decisi che volevo fare il salto di qualità. Iniziai a studiare manuali e cercare online siti che mi aiutassero nella mia crescita come autore.

Adesso, invece, le keyword più digitate sono:

Quando invece si dovrebbero cercare:

E così a continuare per imparare e migliorare.

Le case editrici non rispondono, cosa puoi fare?

Cosa puoi fare se le case editrici non ti rispondono? In linea di massima nulla e in fin dei conti non serve tentare di avere da loro un feedback. L’unica cosa che davvero conta è una sorta di silenzio/rifiuto che dovrai accettare senza fare drammi.

Capita che alcuni autori, dopo mesi di attesa, spazientiti inviino delle email all’editore sollecitando una risposta. Questo è un altro errore perché infastidisce chi le riceve e fa sprecare inutili energie che si potrebbero investire studiando, leggendo e scrivendo.

Anche se potremmo sembrare di parte, specialmente a chi vede solo il marcio nel sano lavoro altrui, anziché buttare soldi nell’editoria a pagamento, la strada migliore è l’editing del romanzo.

Un editing ben fatto ti permetterà di:

  1. migliorare il romanzo,
  2. correggerne gli errori (ce ne sono più di quanti credi, anche se pensi di no),
  3. imparare la tecnica (è come fare un corso ma con un insegnante privato).

Tutti gli scrittori, da sempre, “subiscono” l’editing. Quelli bravi lo fanno di buon grado, quelli scarsi lo rifiutano.

Altro motivo per cui le case editrici non rispondono

L’editoria italiana è in crisi. Purtroppo ciò dipende da una moltitudine di fattori, su tutti:

  1. si legge sempre di meno,
  2. si legge di meno perché gli editori non fanno la giusta comunicazione (più altri errori).

Le case editrici hanno subìto, negli ultimi decenni, una contrazione dei loro ricavi che li ha costretti, per una banale legge economica, ad abbassare i costi.

Dato che non hanno ancora capito come contrastare le esose richieste della distruzione (che si prende più della metà del prezzo di copertina di ogni libro), hanno iniziato a tagliare di tutto e di più, spesso a scapito della qualità.

Ormai le redazioni sono formate da pochissime persone, gli uffici stampa da uno o due poveri diavoli che combattono battaglie perse in partenza.

I costi degli editor vengono esternalizzati, in pratica fanno editare i romanzi a editor con partita iva per alcuni romanzi, per gli altri scaricano l’onere sull’autore. Ecco perché le case editrici, ormai, richiedono manoscritti sempre più lavorati e con il minor numero di errori possibili.

Hanno pochi editor interni, di conseguenza preferiscono romanzi di qualità sempre maggiore senza tutti quegli errori banali con cui il 99% dei sedicenti autori farciscono i loro scritti. 

E le agenzie letterarie?

Noi non abbiamo nulla contro gli agenti che fanno seriamente e con dedizione il loro mestiere, il problema che in anni di lavoro nell’editoria non ne abbiamo conosciuto nessuno che abbia tali caratteristiche.

Le agenzie letterarie hanno compreso quanto sia remunerativo il settore dei servizi editoriali e ne inventano di nuovi ogni mese per spremere sempre più gli autori. Offrono prima di tutto la scheda di valutazione. I nostri autori spesso hanno proposto i loro romanzi proprio alle agenzie pagando dai 400 euro in su per una scheda di poche paginette che sembra un mix tra un manuale di scrittura creativa e un testo trap.

Oppure propongono il servizio di lettura rapida in cui valutano 25-30 cartelle editoriali per dare poi una valutazione via zoom (di una banale telefonata non se ne parla), in cui bocciano “quasi sempre” il romanzo.

Infine propongono all’autore dall’autostima distrutta (da loro stessi) editing a prezzi esorbitanti, anche il doppio di quelli delle agenzie editoriali (come noi, che editiamo e non facciamo rappresentanza). E dopo? Diranno che il testo è buono ma che in questo momento il mercato chiede tutt’altro! 

Ecco a voi il crimine perfetto. 

Come venirne fuori?

A nostro avviso l’unico strumento che hanno gli esordienti è di non farsi fregare da questi fenomeni e di proporsi a piccoli editori di qualità. Costruirsi una solida carriera da scrittore è la base per sperare di entrare nel giro della grande editoria. Ma ricorda che grande non vuol dire quasi mai migliore, anzi.

Conosco decine di scrittori che hanno pubblicato con realtà importanti trovandosi, alla fine, con risultati di vendita risibili (poche centinaia di copie). Non c’è un’unica strada che vada bene per ogni persona che scrive, di sicuro lavorare per migliorare e proporre testi di qualità è la condizione minima se non si è “amici di qualcuno”.

Se pensi di non commetterne, per favore non ci contattare. Se invece ti rendi conto di dover (e voler) migliorare il tuo romanzo, puoi scriverci a:

info@pennarigata.it

Siamo cattivi, ma non mordiamo (di solito).

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