Come trovare un editore e vendere decine di migliaia di copie diventando il nuovo caso editoriale italiano o anche mondiale?
Imparando a scrivere.
Lo so, sembra una risposta antipatica e crudele, di chi non comprende il genio dei tanti fenomeni da tastiera che ormai inondano editori e agenzie letterarie dei loro meravigliosi romanzi.
Però è vera, la risposta intendo. Dopo 15 anni di lavoro come editor posso dire di aver ricevuto solo un unico romanzo davvero ottimo, uno di quelli che ti fa sussultare ed esclamare:
Cazzo, vorrei scrivere così.
Il resto è diviso tra pochissimi romanzi pubblicabili (o anche molto buoni) e una marea di testi che, a mio parere sia chiaro, non avevano la minima possibilità. Erano scritti male, pieni di errori gravi (Show dont’ tell assente, ad esempio), didascalie come se piovesse, banalità e cliché a pioggia, dialoghi irrealistici e punteggiatura fantasiosa.
Non avevano la minima idea di quali fossero le regole del romanzo, da come sviluppare la trama a come utilizzare il linguaggio del corpo.
Questa “crudele” disamina serve per scoraggiare i “fenomeni”. Se credi che il tuo romanzo sia pronto, perfetto e inattaccabile e che finora non ti abbiamo pubblicato per le solite meccaniche clientelistiche italiche, in parte potresti avere pure ragione – per quanto riguarda le meccaniche – ma per il resto credo tu abbia fatto un po’ di confusione.
Se un romanzo è ottimo, trova sempre la sua strada. Che sia un buon piccolo o medio editore, o un grande, poco cambia. Se sei ancora sicuro di aver scritto un capolavoro, ti auguro il meglio. Se invece ti stai rendendo conto che forse il problema non è solo l’editoria, ma anche il tuo manoscritto, allora prosegui nella lettura.
Come trovare un editore, o almeno come provarci
Pubblicare un romanzo in Italia può essere un percorso complesso e arduo. Il mercato editoriale italiano è notoriamente competitivo e saturo, con un enorme afflusso di manoscritti che arrivano ogni giorno sulle scrivanie degli editor.
Le difficoltà principali per un autore emergente sono molteplici, tra cui:
- la scelta del genere letterario da proporre,
- la conquista dell’attenzione degli editori tra le miriadi di opere inedite,
- la capacità di suscitare interesse nel lettore e
- la possibilità di essere scoperto.
Nonostante queste difficoltà, esistono diverse vie da percorrere per avere l’opportunità di vedere il proprio lavoro pubblicato.
La pubblicazione di un romanzo è il sogno di molti scrittori, ma per raggiungere questo obiettivo è necessario trovare un editore disposto a credere nel tuo lavoro (ovvio, forse non così tanto…).
I possibili canali da “battere”
Esistono diversi canali attraverso i quali è possibile intraprendere questa ricerca, ognuno con i suoi pro e contro. Di seguito, scopriremo i principali e come sfruttarli al meglio (se possibile).
- Le agenzie letterarie sono intermediari tra gli scrittori e gli editori. La loro funzione principale è quella di proporre i manoscritti degli autori alle case editrici, aiutandoli a ottenere un contratto di pubblicazione. Il vantaggio di affidarsi a un agente è che ha già relazioni con gli editori e conosce le case editrici più adatte per il genere del tuo romanzo. Il processo di selezione da parte delle agenzie può risultare molto selettivo, quindi è necessario avere un manoscritto di alta qualità per sottoporsi alla loro attenzione, per non parlare poi delle meccaniche – vedi scheda di valutazione – che troppo spesso hanno solo lo scopo di portare “denaro contante” alle agenzie, ma nulla di concreto agli autori.
- Un’altra opzione è quella di inviare direttamente il tuo manoscritto agli editori. Dovrai individuare le case editrici che pubblicano libri dello stesso genere di quello che hai appena scritto. Il processo può richiedere molto tempo e c’è meno garanzia di essere notati rispetto all’approccio tramite un’agenzia letteraria. La percentuale di risposta è minuscola, purtroppo, specialmente se lo invii solo a Mondadori e Sellerio. Un autore dovrebbe avere la lungimiranza e umiltà per proporsi, specialmente se un esordiente, soprattutto ai piccoli editori.
- I concorsi letterari sono un ottimo modo per mettersi in mostra come scrittore emergente e catturare l’attenzione degli editori e agenti letterari che partecipano alle giurie. I concorsi offrono anche una preziosa opportunità per ottenere feedback sul tuo lavoro da parte di esperti del settore. Molti chiedono soldi o mandano schede davvero poco utili (come il 99% delle schede di valutazione); altri sono pilotati – quindi vincere o farsi notare è impossibile -. Tra i vari uno dei più famosi è IoScrittore, che purtroppo fa acqua da tutte le parti… ma almeno sembra “serio”. Spesso chiedono anche il pitch del libro così da farsi un’idea, molto poco inclusiva, di chi sei e come ti poni davanti a una telecamera.
- Gli editor freelance (come noi di PennaRigata) sono professionisti che offrono servizi di revisione, correzione bozze ed editing del romanzo. Sembra comodo per noi dirlo, ma tutti i romanzi devono essere editati e ormai le case editrici non investono più in questo, specialmente sugli esordienti. Ecco perché è essenziale inviare testi puliti, controllati e corretti da un professionista serio (anche se il settore è pieno di “scappati di casa” che offrono editing a 2 euro a cartella editoriale, che per inciso è un prezzo troppo basso).
- Il self publishing permette all’autore di avere il pieno controllo creativo del romanzo e in più, se il testo dovesse fare delle buone vendite (es. Amazon), potrebbe attirare l’attenzione di editori. Di contro, l’autore deve fare tutto il lavoro, compresa la promozione, l’impaginazione, la copertina e tutti gli altri oneri relativi alla pubblicazione del testo.
Quale scegliere?
Ognuna di queste opzioni ha pro e contro differenti, posso dire che le percentuali di successo sono basse per una serie di ragioni:
- mercato del libro saturo,
- settore vecchio e lento,
- tendenza al favoritismo spinto,
- tanti, troppo romanzi inviati alle case editrici sono pessimi,
- incapacità, da parte degli autori, nel capire l’importanza di un editing prima dell’invio,
- invii fatti male (e ce ne vuole…),
- ma soprattutto si scrive troppo e si legge poco, con conseguente invio di migliaia e migliaia di testi in cui, anche quelli validi, rischiano di perdersi.
Quando si manda un manoscritto è essenziale seguire le linee guida dettate dalla casa editrice. E poi:
- allega una sinossi completa (con quello stramaledetto finale che ti piace tanto, sì, anche se è un thriller),
- invia una email di presentazione sintetica senza frasi del tipo: “lo hanno letto dei miei amici e gli è piaciuto tanto”,
- se sai scriverla, aggiungi nella email di presentazione una logline,
- indica il genere e
- ringrazia. Fine.
Basta poco non per essere pubblicati, ma per evitare di venir cestinati all’apertura della tua proposta editoriale.
Conclusioni: come trovare un editore
Dare una risposta univoca e facile sarebbe un comportamento da irresponsabile. Il mio consiglio è di diffidare di chi:
- fa facili promesse,
- sostiene di conoscere tutti o
- la persona giusta per il tuo manoscritto,
- da sedicenti editor che garantiscono una pubblicazione dopo aver messo mano al tuo romanzo,
- delle agenzie letterarie che chiedono soldi (dovrebbero guadagnare anche loro sulle royalty e sull’anticipo).
Invece:
- fai editare il tuo romanzo,
- trova beta reader (non amici o parenti) per avere un parere crudo e sincero,
- studia il settore editoriale e agisci di conseguenza,
- vai alla fiere e crea relazioni personali,
- studia, ma non buttare soldi in corsi di scrittura, webinar o schede di valutazione,
- leggi tanto,
- scrivi di più.
Leggi, leggi e ancora leggi.