Trope narrativi: segreti di scrittura alla luce del sole!

Nel mondo della narrazione i trope narrativi sono strumenti essenziali che aiutano gli scrittori a costruire storie coinvolgenti e strutturate. Se stai pensando: 

Ma io sono originale, ho le mie idee geniali…

Puoi anche cambiare blog e scrivere su Facebook che tutti gli editori sono brutti e cattivi e che gli editori ti trattano male perché invidiosi del tuo genio.

Se sei ancora qui significa che hai voglia di sapere e di metterti in gioco. Solo in Italia vengono pubblicati (se non sbaglio) circa 80.000 nuovi romanzi l’anno, e vuoi che uno non sia simile al tuo? La differenza ormai non la fanno solo le storie, ma soprattutto il modo con cui le elabori.

Sono essenziali alcuni elementi di base:

  • Show don’t tell, non è un dogma, ma un consiglio spassionato.
  • Dialoghi, che siano veri e dinamici.
  • Worldbuilding, per qualsiasi genere.
  • Personaggi veri, profondi.
  • Struttura della storia chiara e senza Deus ex buttati l’ per risolvere un nodo di trama.
  • Coerenza, sempre.
  • Conflitto, senza è una favola della buonanotte con unicorni ambientato nel mondo fatato del Mulino Bianco!
  • I Trope narrativi.

In questo articolo esploreremo i trope narrativi, analizzando il loro ruolo, i vantaggi, gli esempi più famosi e i rischi di un loro utilizzo eccessivo.

Cosa sono i trope narrativi

Un trope narrativo è un elemento ricorrente in una storia, un tema o un meccanismo narrativo che si ripete nelle opere di letteratura, cinema, televisione e fumetti. Possono essere strutture di trama, tipi di personaggi, situazioni o simbolismi riconoscibili dal pubblico.

Il concetto del “prescelto” (un personaggio destinato a salvare il mondo) è un trope narrativo molto comune, che troviamo in opere come Harry Potter, Matrix e Star Wars.

I trope sono così diffusi perché facilitano il riconoscimento della storia da parte del pubblico, permettendo ai lettori o agli spettatori di orientarsi rapidamente nella narrazione. In pratica sono deambulatori per lettori! 

A cosa servono i trope narrativi?

I trope non sono cliché, formule banali, o scopiazzature messe lì per facilitare la stesura del romanzo. Sono invece strumenti fondamentali per:

  1. Creare familiarità con il pubblico. Quando il lettore riconosce un trope, può connettersi più facilmente alla storia. Se in un romanzo fantasy compare un “mentore saggio”, il lettore sa subito quale sarà il suo ruolo. La bravura dell’autore sta nello sfruttarli dandogli tratti caratteristici e unici.
  2. Strutturare la narrazione. Molti forniscono una struttura solida per sviluppare la storia. Per esempio, il Viaggio dell’eroe è un trope che aiuta a costruire trame bilanciate in cui il protagonista affronta determinate sfide per rinascere e diventare più forte.
  3. Stimolare la creatività. Contrariamente a quanto si possa pensare, i trope non limitano l’originalità, ma possono essere un punto di partenza per innovare e sovvertire le aspettative del pubblico. 

Anche se è difficile accettarlo, qualsiasi cosa scriviamo è influenzata da elementi che abbiamo incontrato leggendo o vedendo film.

Esempi di trope narrativi

Ne esistono tantissimi, usati e abusati in tutte le storie. Avere a mente, con precisione, quali vengono utilizzati nel proprio romanzo è utile per seguire una linea precisa. Non significa mettersi i paraocchi e andare dritti privi di giudizio critico, ma sapere cosa si vuole davvero raccontare e in che modo farlo mantenendo sempre la coerenza narrativa.

Ecco una lista di alcuni trope noti, giusto per rendersi conto che le grandi storie li usano, senza per questo sembrare banali o scontate.

  • Il prescelto. Il protagonista è destinato a un grande compito, spesso senza averlo scelto.
    Esempi: Harry Potter, Frodo ne Il Signore degli Anelli, Neo in Matrix.
  • Il mentore saggio. Un personaggio esperto aiuta il protagonista a crescere e maturare.
    Esempi: Gandalf (Il Signore degli Anelli), Yoda (Star Wars), Silente (Harry Potter).
  • Il triangolo amoroso. Due personaggi sono in competizione per l’amore del protagonista.
    Esempi: Twilight (Edward/Bella/Jacob), Hunger Games (Katniss/Peeta/Gale).
  • Il viaggio dell’eroe. Il protagonista parte per un’avventura, affronta prove e cambia profondamente.
    Esempi: Star Wars, Il Re Leone, Eragon.
  • Il traditore inaspettato. Un personaggio fidato si rivela essere un nemico.
    Esempi: L’agente Smith in Matrix, Severus Piton in Harry Potter (anche se poi si rivela dalla parte giusta).

Di seguito una breve lista di alcuni trope nei differenti generi. Non sono regole, ma linea guida utili per costruire una storia (cinema, romanzo) in modo armonico senza togliere spazio all’inventiva.

Fantasy

  1. Il prescelto – Il protagonista è destinato a un grande compito, spesso senza volerlo. Esempi: Harry Potter (Harry Potter), Frodo (Il Signore degli Anelli), Eragon (Eragon).

  2. L’antico male che si risveglia – Una forza oscura dimenticata nel tempo torna per minacciare il mondo. Esempi: Sauron (Il Signore degli Anelli), Voldemort (Harry Potter), Il Re della Notte (Game of Thrones).

  3. L’oggetto magico leggendario – Un artefatto mistico che ha poteri immensi e diventa il fulcro della storia. Esempi: L’Anello (Il Signore degli Anelli), Stormbringer (Elric di Melniboné).

Anche le storie più articolate e famose (Il Signore degli Anelli) sono “costruite” con una serie di trope. La bravura di uno scrittore sta anche nel miscelarli tra loro in funzione della storia.

Thriller

  1. Il protagonista ingiustamente accusato – Il personaggio principale è accusato di un crimine che non ha commesso e deve scoprire la verità. Esempi: Il buio oltre la siepe, L’uomo ombra, Il socio.

  2. Il serial killer geniale – Un assassino metodico e intelligente che sfida il protagonista con enigmi o messaggi. Esempi: Hannibal Lecter (Il Silenzio degli Innocenti), John Doe (Seven), Jigsaw (Saw).

  3. La corsa contro il tempo – Il protagonista ha un tempo limitato per fermare una catastrofe o scoprire la verità. Esempi: 24, Mission: Impossible, The Bourne Identity.

Romance

  1. Nemici che si innamorano – Due personaggi che inizialmente si detestano sviluppano lentamente un amore profondo. Esempi: Elizabeth e Darcy (Orgoglio e Pregiudizio).

  2. L’amore impossibile – Due innamorati sono separati da ostacoli insormontabili, come classi sociali, maledizioni o destini avversi. Esempi: Romeo e Giulietta.

  3. Il triangolo amoroso – Un personaggio si trova diviso tra due pretendenti, spesso con caratteri opposti. Esempi: Bella/Edward/Jacob (Twilight), Katniss/Peeta/Gale (Hunger Games).

Romanzo Storico

  1. Il protagonista nel cuore della storia – Un personaggio fittizio si trova coinvolto in eventi storici realmente accaduti. Esempi: Il Nome della Rosa (medioevo), La ragazza con l’orecchino di perla (Olanda del XVII secolo), I Pilastri della Terra (costruzione di una cattedrale medievale).

  2. Il conflitto tra modernità e tradizione – Il protagonista si scontra con i cambiamenti della società e deve adattarsi. Esempi: Guerra e Pace.

  3. L’intrigo di corte – La storia ruota intorno a complotti, tradimenti e giochi di potere nelle corti reali. Esempi: I Tudor, Le due regine, La regina Margot.

Fantascienza

  1. Il mondo distopico – Una società futura controllata da un governo oppressivo o una tecnologia fuori controllo. Esempi: 1984, Fahrenheit 451, Hunger Games.

  2. L’intelligenza artificiale ribelle – Una IA sviluppa una coscienza propria e si ribella contro i suoi creatori. Esempi: HAL 9000 (2001: Odissea nello spazio), Skynet (Terminator), Ultron (Avengers: Age of Ultron).

  3. L’incontro con gli alieni – Gli esseri umani scoprono una civiltà extraterrestre, con conseguenze imprevedibili. Esempi: Arrival, Fanteria dello spazio, Alien.

️‍Noir

  1. L’investigatore disilluso – Un detective cinico e segnato dalla vita cerca di risolvere un caso oscuro. Esempi: Philip Marlowe (Il Grande Sonno), Sam Spade (Il Falcone Maltese), Rick Deckard (Blade Runner).

  2. La femme fatale – Una donna affascinante e misteriosa che manipola il protagonista per i suoi scopi. Esempi: Matty Walker (Brivido Caldo), Catherine Tramell (Basic Instinct), Gilda (Gilda).

  3. Il colpo finito male – Un crimine o una rapina che sembrava perfetta si trasforma in un disastro. Esempi: Le Iene, Inside Man.

Quando NON usare i trope narrativi?

Strumenti come il fatal flow, il cliffhanger o gli stessi trope narrativi sono utilissimi per scrivere un testo se non se ne abusa. Non sono dogmi, ma strumenti. Conoscerli serve, prima di ogni cosa, per individuarli nei romanzi di grandi autori. 

Quando leggi un romanzo, perché leggere è essenziale anche per scrivere, concentrati di volta in volta su un aspetto o strumento narrativo e allenati a individuarlo, è un esercizio fondamentale per riuscire a usarli nei propri racconti.

Un trope abusato può rendere la storia banale e noiosa. Se il pubblico capisce subito come andrà a finire, perderà interesse.

Esempio negativo 1: se ogni protagonista fantasy scopre sempre di essere un “prescelto”, senza alcuna variazione, la trama diventa ripetitiva.

Esempio negativo 2: quando non aggiungono nulla alla trama. Se un personaggio viene introdotto solo perché “deve esserci un mentore” ma non ha un ruolo attivo, diventa inutile.

Esempio negativo 3: un personaggio saggio che appare solo per dare consigli senza avere alcun impatto sulla storia.

Esempio negativo 4: quando sono stereotipati o dannosi. La “damigella in pericolo” nei film e libri più datati, in cui le donne sono sempre passive e in attesa di essere salvate.

I trope narrativi sono strumenti, non regole

I trope narrativi non sono la soluzione ai problemi di scrittura, ma neanche regolette polverose che puoi tranquillamente ignorare. Sono degli strumenti, e se serve è opportuno saperli utilizzare per dare profondità a un personaggio o alla trama.

Puoi vederli come un punto di partenza, un qualcosa di sicuro che, nel peggiore dei casi, non farà danni nell’economia della tua storia. Con il tempo lo modificherai sempre di più, aggiungendo o togliendo qualcosa per dare vita, infine, a un elemento unico.

La chiave sta nell’usare i trope come strumenti creativi, mescolandoli, sovvertendoli e dando loro un tocco personale. Quando scrivi domandati se stai usando un trope narrativo per arricchire la narrazione o se stai solo seguendo una formula già vista?

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Verificato da MonsterInsights