Sinossi: cosa è e come scriverne una di qualità

La sinossi è un riassunto chiaro, completo e molto dettagliato di una storia. Si deve inserire anche il finale, per quanto per molti possa sembrare uno spoiler. 

Molti credono, al contrario, di dover scrivere una sorta di raccontino che intrighi il potenziale editori della casa editrice per spingerlo a valutare un romanzo. Preparano una sorta di quarta di copertina che, per quanto ben fatta, non è lo strumento richiesto da chi valuta il manoscritto.

La sinossi serve all’editor o agenzia letteraria di turno prima di tutto per capire:

  • di cosa  parla il romanzo,
  • il genere preciso (elemento essenziale),
  • come si sviluppa la trama,
  • come finisce!

Questa confusione da parte soprattutto di neofiti ed esordienti, fa sì che i loro invii spontanei siano lettere al vento, perché leggendo una sinossi che non è tale, la persona responsabile cestinerà in automatico l’email.

La sinossi non è una presentazione del romanzo

La sinossi è uno degli strumenti più importanti (e utili), per farsi leggere da un editore o da una agenzia letteraria. Purtroppo il 99% dei novelli autori non la sa scrivere, spesso inviando una sorta di panegirico sul loro splendido capolavoro!

Molti sono convinti che si debba incensare il proprio testo, magari con frasi del tipo:

  • “un meraviglioso romanzo”,
  • “una stupenda storia ricca di colpi di scena”
  • o anche meglio con elogi di terzi “lo ha letto tutta la palazzina mia, dicono che è un libro bellissimo”.

Ecco il modo migliore per farsi prendere per il culatello da intere redazioni… La sinossi è priva di qualsiasi giudizio di valore (come dovrebbe essere qualsiasi documento che invii inerente il tuo romanzo), è un documento che mostra in modo semplice, schematico e asettico gli accadimenti.

I personaggi sono solo accennati, si dice chi sono protagonista, antagonista e poco più. E senza descriverli troppo, giusto qualche pennellata per identificarli, senza scadere nell’uso ossessivo di aggettivi, descrizioni o avverbi.

Noi di PennaRigata, quando inviamo i testi dei nostri scrittori alle CE con cui abbiamo contatti personali, lavoriamo la sinossi insieme all’autore.

Perché è la prima cosa che gli editor o le agenzie letterarie ci chiedono. Hanno bisogno di capire:

  1. se il testo rientra nella loro linea editoriale,
  2. oppure se la storia è abbastanza interessante e avvincente,
  3. se è originale.

Non vogliono sprecare tempo (di solito ne hanno davvero poco), per leggersi un manoscritto che, magari buono, é distante da ciò che solitamente pubblicano. Stessa cosa se gli arriva una sinossi confusa, scritta male e con qualche refuso, si evitano di leggere il testo. 

Cos’è la sinossi

La Sinossi non è un semplice riassunto e neanche uno strumento per mostrare a una potenziale Agenzia Letteraria o Editore la tua bravura, ma allora cos’è?

Non è altro che uno strumento di marketing, la tua prima pubblicità per catturare l’attenzione di chi potrebbe investire su di te. Di conseguenza, anziché crearsi milioni di problemi su come deve essere fatta (che comunque vedremo a breve alcuni suggerimenti), credo sia meglio mettersi nel giusto stato mentale per scriverne una CONVINCENTE.

Mettiamo subito da parte velleità artistiche, si deve elaborare un breve testo che coinvolga il lettore, lo incuriosisca ma non la spaventi troppo con trovate che non comprende (rimanendo quindi sul solco tracciato dalla storia primaria).

Scriverne una è davvero difficile, anche se all’apparenza potrebbe sembrare un banale riassunto, nasconde insidie capaci di precludere la lettura da parte di un editore serio (o agenzia letteraria).

Molte di quelle che leggo (di media 9 su 10), non sono sinossi, ma spiegazioni del romanzo, aneddoti sulla storia stessa oppure una mezza accozzaglia di fatti che non seguono un filo logico.

Il più delle volte ci sono giudizi di valore, aggettivi a pioggia che dovrebbero far sembrare il manoscritto più interessante, invece hanno l’effetto contrario.

Non dobbiamo dimenticarci che il mercato editoriale è saturo, e purtroppo la maggior parte dei testi inviati alle CE sono pessimi, scritti mali e soprattutto di una noia mortale. E infatti la sinossi ne è lo specchio, vediamo perché

Sinossi come specchio della trama

Se hai elaborato una storia ricca di avvenimenti, colpi di scena e azione, allora la sinossi sarà davvero facile da scrivere. Ti basterà seguire la linea temporale principale e elencarli senza infilarci avverbi ogni riga o tuoi giudizi di valore. 

La storia la farà da padrona. Al contrario, se hai un testo confuso e noioso, pieno di “seghe mentali” e tentativi pseudoletterari, sarai costretto a farcirla di ogni possibile complimenti esaltando la profondità dei personaggi, il loro struggimento emotivo e la genialità insita nel tuo testo.

Ti sembra eccessivo? In realtà non ho fatto altro che descrivere e sintetizzare circa l’80% di quelle ci arrivano. L’effetto che ha su un addetto ai lavori e devastante, viene voglia di lanciare il pc dalla finestra e andare in un eremo senza internet e contatti con le persone!

Spero di averti fatto riflettere su quanto una sinossi scritta male sia negativa. Parlando con gli editor delle CE (anche le major), viene sempre fuori in un modo o nell’altro quanto sia importante inviarne una che sia:

  1. breve (se il tuo testo è di 700 pagine deve comunque essere di massimo 1-2 pagine),
  2. priva di fronzoli, giudizi, avverbi e aggettivi,
  3. scritta in un italiano corretto ma semplice,
  4. una sorta di lista degli accadimenti che si sviluppano nella storia,
  5. che parli dei protagonisti, non di tutti i personaggi.

Se manca anche uno solo dei 5 punti appena elencati, l’intera email finisce nel cestino.

Come scrivere una sinossi convincente

Anzitutto la dimensione del testo non può essere eccessiva, diciamo di media circa una pagina – lo so sembra poco – ma oltre si perde l’attenzione del lettore.

Se poi il romanzo è più grande si può aumentare anche la lunghezza della sinossi stessa, in generale mai superare le 2-3 cartelle editoriali.

Anche qui dipende da altri fattori.: se già conosci chi deve leggerla, magari sei riuscito a parlare con lui a una Fiera, o telefonicamente, accennandogli la tua idea (che ha gradito), una sinossi leggermente più lunga è accettabile.

Al contrario, se la mandi a un totale estraneo, come potrebbe essere a una redazione (di Case editrici o Agenzie Letterarie), più è breve e incisiva meglio è, non si scappa. Mi potresti dire:

  • Il mio romanzo è complesso.
  • Non riesco a spiegarlo in una pagina.
  • Devo raccontare bene la trama.
  • Serve spiegare l’ambientazione e le motivazioni dei personaggi

E così all’infinito. Sei sulla rotta verso il disastro. Una Sinossi che contiene tutti questi elementi è destinata al cestino, senza se e senza ma.

Pensa alla pubblicità di una vettura, secondo te ti illustrano come funziona il motore a scoppio? Oppure elementi di aerodinamica per spiegare quanto la macchina tenga bene la strada?

No!

La sinossi come una pubblicità

In pubblicità si mostra la base, il prodotto (in questo caso la vettura), e poi si tenta di suscitare emozioni. Raccontano una automobile in 30 secondi, e tu credi di non poter descrivere il tuo romanzo in una pagina? 

La sinossi ha due compiti:

  1. Raccontare la storia, a grandi linee.
  2. Suscitare emozioni.

La prima fase è informativa, la seconda ha il compito di coinvolgere.

1. Le informazioni

Ricorda di raccontare la trama, senza divagare in quelle secondarie che non devono venir menzionate, ignorale. Vai diretto dall’inizio raccontando, non spiegando ed evitando tutti quei vocaboli “personali” o le emozioni dei personaggi.

In più questi ultimi non li descrivere, al massimo puoi dire: “Anna è una giovane della Milano bene”.

Evita di dire se è alta, bassa, brutta (a meno che non sia essenziale alla trama stessa), non raccontare neanche cosa le piace o il carattere.

Puoi fare un minuscolo accenno al suo passato, ad esempio, se è però parte integrante della storia. Se invece è qualcosa che la qualifica e le dà profondità, evita.

Un espediente è di creare una linea del tempo, dal momento zero (inizio del romanzo), ripercorri gli accadimenti principali della storia fino alla fine. Scrivi la sinossi seguendo questo schema, dicendo cosa accade e null’altro che non stia sulla linea.

Essendo un riassunto asciutto e privo di inutili orpelli stilistici dovrebbe anche rispondere a una serie di semplici domande:

  • Dove? Che sia nella periferia della città o la terza stella a destra dopo Alfa Centauri.
  • Quando? Inquadrare il periodo è utile, a volte basta solo scrivere “inverno del 2016”.
  • Chi? Una volta delineata l’ambientazione presenta i protagonisti e il cattivo, evita tutti gli altri personaggi che non abbiano un ruolo fondamentale nella trama principale.
  • In che modo? Si intende lo svolgimento della storia, come i personaggi arrivano al finale, tipico esempio la scoperta dell’assassino in un giallo.

Alcuni consigliano di inserire una eventuale morale o messaggio, personalmente eviterei, non stai scrivendo una quarta di copertina!

2. Suscitare emozioni

Questa parte ti potrebbe sembrare la più semplice, in realtà è la più pericolosa perché è qui dove la maggior parte degli autori vanno fuori tema.

La bravura di uno scrittore, o in generale di un comunicatore, sta nel suscitare emozioni con poco, che sia un sorriso, uno sguardo, un’immagine o la parola giusta.

Il tuo compito sarà di inserire all’interno della sinossi pochi vocaboli evocativi, che emozionino e tormentino il lettore. Non dovrebbero superare la decina. Ad esempio, nella riga sopra ho usato la parola “tormento“, è poco usata, potente e crudele: perfetta per la sinossi di un romanzo di formazione, ad esempio.

Dove trovo tutti questi vocaboli? La fonte primaria è proprio il tuo stesso manoscritto, mentre lo scrivi (o in fase di revisione o di editing) riporta su un taccuino quelle che meglio “suscitano” le emozioni che vuoi trasmettere.

E poi trovarle sarà più facile se avrai elaborato lo scheletro della sinossi con il metodo della linea del tempo.

Sinossi: 4 errori da evitare

sinossi la luna e i falòEcco un piccolo riassunto su alcuni degli errori più gravi che si commettono quando se ne scrive una.

  1. Thriller. Viene scritta quasi fosse un noir e si lasciano mille dubbi nel lettore. L’intento è di incuriosire, di spingerlo a pensare e farsi domande. La realtà è che l’addetto ai lavori di turno la troverà inutile e noiosa, lui non vuole porsi delle domande, ma pretende dall’autore la storia nella sua più assoluta magrezza!
  2. Infinita. Il numero di cartelle editoriali dovrebbe essere di 1 massimo 2, dipende dalle richieste dell’editore, dal tipo di trama (se è molto articolata) e in parte dalla dimensione del testo. Poi ne capitano alcune di 6-7 pagine, anche di più talvolta che sono troppe, sempre e comunque. 
  3. Caotica. E qui rientrano moltissime perché non si ha idea di come vada scritta. L’autore inizia a saltellare da un personaggio all’altro, da un evento all’altro senza una coerenza temporale. Ci sono alcune informazioni che potrebbero essere considerate utili, ma non bastano per dare una possibilità concreta di lettura al romanzo.
  4. Esaltata. La peggiore di tutte in cui l’autore esalta il suo testo con iperboli e complimenti neanche fosse Pavese redivivo. Meglio eliminare l’ego dalla sinossi, perché nessuno vuole lavorare con un montato che si crede bravo che poi, quasi sempre, non è. Devo dire che chi propone sinossi esaltate, di solito conosce l’italiano e la grammatica molto bene, ma propone testi noiosi e presuntuosi.

Ce ne sono capitate alcune che rientravano in tutte e 4 le categorie e possiamo assicurare che i testi, a nostro avviso sia chiaro, erano di una bruttezza cosmica. Quindi, anche se non lo credi, una sinossi ben scritta dimostra che hai le idee chiare e che sai scrivere un romanzo.

Serve anche a te!

Molti autori, direi quasi tutti, per pigrizia o incapacità, investono poco o nulla sulla stesura di una valida sinossi. Odiano scriverle e pensano che non abbiano poi questa grande utilità, in fin dei conti le case editrici valutano e acquisiscono un romanzo, non il suo riassunto!

Come ormai spero sia chiaro, la sinossi ti serve per dare una possibilità al tuo manoscritto, se poi hai scritto una ciofeca non c’è comunque possibilità di essere scelti! 

In secondo luogo ti serve per avere TU un’idea più precisa della trama. Mi capita spesso di parlare con autori che non sono in grado di riassumere un loro romanzo in poche parole (soprattutto se si tratta di fare una logline).

Un conto è trovarsi in difficoltà con il proprio (potenziale) editor, altra cosa, magari durante un salone del libro, non riuscire a farlo con qualcuno che lavora in casa editrice e che, per qualche mistica ragione, ti ha dato un’occasione! 

È chiaro che una situazione del genere comporterebbe, in pochi istanti, la perdita di attenzione da parte del tizio facendoti buttare al vento una potenziale opportunità di essere letto.

Gli ultimi suggerimenti per una sinossi di qualità

La sinossi è davvero una brutta bestia; una persona nell’ambito editoriale mi disse che se uno scrittore non sa elaborarne una di un suo romanzo ha un grave problema. Non sono d’accordo, per nulla.

Prima di tutto perché scrivere sinossi è un qualcosa che si impara, e come tutte le cose se non si hanno le giuste informazioni si rischia di fare un lavoro pessimo. Come scrivere un romanzo? Se nessuno ti spiega come va fatto, o non ne hai mai letto uno è probabile che tu possa sbagliare.

Non ti accontentare di scriverne una sola, curala come faresti per il romanzo stesso. Perché se un editore non legge la sinossi non leggerà neanche il manoscritto!

Ragiona, va scritta soprattutto con la testa. Elimina il tuo ego convinto di aver partorito un ottimo romanzo. Stai facendo il riassunto di una storia, nulla di più.

Se un romanzo può venir letto da persone che non sono del settore (che la maggior parte delle volte daranno giudizi inutili…), la sinossi deve essere letta solo da chi sa cos’è e sa come si scrive!

Addirittura molti autori (anche famosi), anziché cimentarsi per giorni per elaborarne una valida, la fanno scrivere ad altri, il più delle volte da gli ha fatto l’editing del romanzo.

Per qualsiasi dubbio scrivi a:

info@pennarigata.it

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