Ormai trovare un editore serio è diventato più difficile che mai, tentiamo di capire alcuni elementi che potrebbero aiutarti a discernere tra cialtroni che pensano solo al guadagno e personaggi più seri (che comunque pensano al guadagno!).
Che siano seri o meno, entrambe le tipologie hanno il dovere di ottenere risultati economici perché sono delle aziende e, come tali, si scontrano con il mercato che fa di tutto per distruggerli.
Se una casa editrice non guadagna abbastanza, chiude. Stessa cosa vale per le agenzie letterarie e chi offre altri servizi, come l’editing del romanzo. Quindi la discriminante principale è il denaro, brutto da dirsi su un blog di scrittura, lo sappiamo.
Ma se si vuole capire bene il mercato editoriale per affrontarlo nel modo giusto, è opportuno conoscerne le meccaniche e le storture.
I problemi dell’editoria
Il primo problema, che a cascata si porta dietro tutti gli altri è semplice: le persone comprano pochi libri perché si legge sempre meno. Ormai si hanno talmente tante alternative (come le piattaforme in streaming), che si preferisce inebetirsi tutte le sere davanti a uno schermo piuttosto che leggere.
Il secondo problema è la qualità dei testi e il tipo di comunicazione fatta dagli editori. I romanzi pubblicati sono qualitativamente sempre peggiori, perché si punta solo al guadagno, cavalcando così le mode del momento per vendere, vendere e vendere.
Di conseguenza il mercato dei libri non traina il trend, non propone generi e testi innovativi ma li subisce passivamente. Questo ci porta al terzo gigantesco problema: la poca competenza.
Come in tutti i settori ci sono persone capaci e altre meno, in quello editoriale sembra che la maggior parte di coloro che ci lavorano non abbiano la minima idea di come si faccia! Quasi tutti i dipendenti di questo settore sono laureati (ottimo), ma nelle discipline sbagliate.
L’importanza di un management preparato
Non ci sono molti manager e dirigenti con un background aziendalistico solido, si tende a far diventare dirigenti persone della filiera che, per forza di cose, non hanno le competenze adatte per gestire un’azienda.
Mettiamo un laureato in lettere antiche che viene assunto da una casa editrice come editor junior. Nel tempo migliora e cresce ottenendo una promozione fino a gestire un’intera collana. Arrivato a questo punto, in qualsiasi altro settore, tale persona si fermerebbe oppure, per fare carriera, verrebbe formata con Master o corsi.
Invece nel mondo editoriale viene spesso promosso fino a prendere un ruolo dirigenziale, senza averne le competenze. In alcuni casi, tale persona può dimostrarsi capace e ottenere ottimi risultati, ma è davvero raro.
A dimostrazione il risultati del settore editoriale che sono poco incoraggianti (a essere buoni…).
Editore serio, dove sei?
Chi sogna di diventare scrittore cerca un editore serio per rendere la sua aspirazione realtà (ti consiglio anche di leggere l’articolo Come presentarsi a un editore).
Se stai su questa pagina, significa che hai già compreso che il primo passo da fare, alla ricerca di una CE valida, passa proprio attraverso l’informazione.
La Rete è ricca di contenuti che potrebbero esserti utili, ma attenzione perché ormai le CE, anche quelle a pagamento, hanno capito la forza dei blog e dei forum, andando proprio ad acquisirli.
Il nome che mi salta subito alla mente è Writer’s Dream, un forum conosciuto da scrittori e aspiranti dove, un tempo, si potevano trovare aneddoti, racconti e vicissitudini su determinate realtà editoriali.
Si potrebbe andare sul sito della AIE (Associazione Italiana Editori), ma l’unico risultato concreto è di avere una listona in cui sono inseriti tutti gli “editori”, dalla Mondadori alla più infima azienda che spaccia copisteria spicciola per editoria!
Prima dell’invio di manoscritti
Sconsiglio sempre di mandare i propri testi a pioggia, il rischio maggiore è che qualcuno possa mandarti un contratto. E di fronte a dolci promesse diventa molto difficile rifiutare.
Il problema, come vedremo in seguito, è la realizzabilità e qualità delle suddette promesse!
Vediamo alcuni elementi più “semplici” che potremmo utilizzare per valutare un editore serio, o non serio:
- Il sito web. Non siamo tutti esperti di siti, SEO o Web-Copywriting, ma ormai credo che tutti possano farsi un’idea se una Home page è fatta bene o solo uno strumento per attirare l’attenzione. Controlla tutte le informazioni riportate (ad esempio P.IVA e Capitale sociale).
- Valuta con molta attenzione i testi già pubblicati. Se ad esempio sono di generi troppo disparati, e l’editore sarà per forza di cose piccolo, significa che non ha una linea editoriale, quindi NON è serio.
- Studia la comunicazione che fa. Un editore serio comunica per i lettori. Uno NON serio, al contrario, riempie il suo sito/social/pubblicità di slogan per gli aspiranti autori (es: hai scritto un libro? Vuoi pubblicarlo?).
- Gli editori veri, non vanno alla ricerca di ogni manoscritto possibile e, in caso, le attese sono spesso snervanti e lunghe (6-12 mesi).
- I famigerati corsi di scrittura sono un business importante, che porta alle CE molti soldi (a fronte di tanta fatica se i corsi sono seri, come quelli di Paolo Restuccia). Se un editore ne propone uno a settimana, o anche al mese, lo fa solo per guadagnare e attirare autori. Ma una CE, non dovrebbe farsi conoscere prima di tutto dai lettori? Diffidate di queste realtà.
Editore serio: occhio al contratto
Diciamo che dopo una attenta analisi hai trovato un editore che potrebbe sembrarti valido. Così invii il tuo romanzo e attendi. Dopo un tempo variabile (e sarebbe meglio lungo), ti arriva la missiva con un contratto di edizione.
Un editore serio propone un contratto in cui non ti obbliga all’acquisto di alcuna copia, spesse di vario genere o alcuna forma di esborso da parte tua.
Se ciò dovesse accadere, ti ritroveresti di fronte a quella che, in termini aulici e tecnici, potremmo definire una “fregatura”.
Tu sei l’autore del testo, hai già investito tempo e fatica, non devi pagare per una cosa per la quale, al contrario, dovresti guadagnare (in caso di vendite).
Lo so che potrebbe sembrare allettante, a prima vista, la possibilità di vedere finalmente il tuo testo trasformato in un vero libro. Ma è come barare, simile al fare le copie in copisteria e rivenderle a conoscenti, parenti e amici.
Se nessun editore serio mi pubblica, cosa posso fare?
Non c’è una risposta unica e tanto meno semplice. Il tuo testo potrebbe essere brutto, io stesso quando scrivo ho mille e più dubbi, mi metto in gioco, provo a migliorare.
Non tutti sono fatti per essere autori (scrittori ancora meno), in pochissimi direi. Se vuoi diventarlo devi studiare e leggere moltissimi generi differenti.
Serve pazienza e soprattutto le spalle larghe per accettare i rifiuti e non farsi travolgere dallo sconforto. Però senza finire nelle mani di presunti editori che, in realtà, vogliono solo i tuoi soldi.
Per esperienza personale, il modo migliore è mettersi in gioco, e se hai un testo finito affidati a editor competenti.
Se chiedono soldi non sono seri
Per essere ancora più netti: se ti chiedono una qualsiasi forma di contributo (come l’acquisto di copie), non sono editori seri, ma solo dei buffoni che vogliono lucrare sul tuo sogno di diventare scrittore.
Non ti pubblicano perché sei bravo, spesso non hanno neanche letto il testo! Sono più simili a copisterie molto costose: l’editoria a pagamento non è editoria. Chiunque scelga questa strada commette un errore, e nel 99% dei casi è perché nessun vero editore serio ha voluto pubblicarlo.
Se arrivi a questo punto, il nostro consiglio è di desistere e di fermarti. Affidati invece a persone di settore e ascoltale. Noi di PennaRigata offriamo il servizio di lettura gratuita delle prime 20 cartelle. Non inviamo una scheda, che costano tanto e servono a poco, ma indichiamo se il testo è:
- pronto per una casa editrice,
- da cestinare,
- da editare.
Aggiungiamo alcuni chiarimenti ed eventualmente esempi per dimostrare e far capire il nostro punto di vista. Se sei interessato, puoi inviare (in WORD, altri formati saranno cestinati), le prime 20 cartelle + sinossi all’indirizzo info@pennarigata.it.