Il Flashback in un romanzo

Il flashback nel romanzo è una tecnica narrativa che consiste nell’interruzione della linea temporale principale per raccontare eventi accaduti nel passato. È un salto all’indietro, un ritorno a un momento precedente della storia, utile per:

  • chiarire situazioni,
  • svelare segreti,
  • approfondire la psicologia dei personaggi,
  • creare suspense,
  • depistare,
  • orientare la storia verso una specifica direzione spaziale o temporale,

Il passato condiziona il futuro, in un romanzo è possibile narrare accadimenti passati (rispetto alla storia narrata), attraverso il flashback.

Negli ultimi anni è diventato una sorta di lettera scarlatta che macchia irrimediabilmente un romanzo. Il problema, a mio avviso, è che nel 99% gli autori – per comodità o inesperienza – ne abusano portandolo a essere solo una scorciatoia per narrare eventi del passato.

Ma come inserisco specifiche informazioni nel testo senza abusare dei flashback? Imparando a usare lo Show don’t tell in modo efficace e, ancora più importante, il concetto della teoria dell’iceberg di Hemingway.

Lo Show don’t tell è la tecnica di scrittura che ti obbliga, appunto, a mostrare piuttosto che a dire determinati elementi. La teoria dell’iceberg invece è un concetto abbastanza complesso che trae le sue basi dalla teoria psicanalitica di Freud.

Per capirli ti suggerisco di leggere gli articoli che riguardano questi essenziali strumenti di scrittura. Il punto è che il romanzo non può essere un pistolotto infinito in cui un’inutile voce fuoricampo racconta (il tell) . Così il lettore vorrà solo cavarsi gli occhi.

I romanzi moderni hanno bisogno in primis di:

Sembra banale, ma il 99% dei testi che valutiamo (gratuitamente), hanno come incipit il meteo quando, invece, dovrebbero iniziare con un’azione o, appunto, un dialogo.

A cosa serve il flashback?

In linea di massima serve per:

  1. L’ Approfondimento psicologico dei personaggi, permette all’autore di rivelare aspetti nascosti del passato del protagonista o dell’antagonista, per esempio attraverso situazioni che hanno contribuito a crearne la loro personalità, i traumi, le motivazioni e i desideri più profondi.
  2. Il flashback nel romanzo è spesso utilizzato per aumentare la tensione. Interrompere l’azione principale per mostrare un evento passato può creare suspense, invogliare il lettore a continuare per scoprire come i due piani temporali si intrecciano. Elemento essenziale per ogni thriller o noir  che si rispetti.
  3. Organizzazione temporale e ritmo del racconto che in narrativa, è essenziale. Il flashback può rompere la linearità cronologica e introdurre un ritmo narrativo più dinamico, rendendo la lettura più stimolante e riflessiva.

Come far conciliare flashback, azioni e dialoghi?

Se il tuo romanzo è vivo, allora anche i tuoi flashback saranno tali e vissuti attraverso i due suddetti strumenti. I flashback non saranno più dei lunghi riassunti delle puntate precedenti ma dei momenti drammatici e dinamici che attireranno il lettore spingendolo a continuare a leggere.

Nell’editoria moderna italiana si eliminano i flashback più per moda che per una vera utilità. È uno strumento che può aiutare il lettore a comprendere, ma non in modo didascalico quanto dinamico.

Se nel flashback racconti la vita della sora Lella con un lungo pistolotto di quando era giovane, dei genitori ottusi e di come le piacesse fare passeggiati nei boschi, ha già annoiato a morte il lettore di turno.

La stessa scene dovrebbe essere dinamica usando gli strumenti appena visti. Una serie di scene in cui il lettore comprende cosa prova la sora Lella senza che tu, autore, glielo dici in modo diretto, noioso e, appunto, didascalico. 

Si scade sempre nell’infodump, magari riempiendolo di avverbi e aggettivi perché si pensa che faccia figo, ecco che gli editori delle CE o delle agenzie letterarie bocciano il testo, il più delle volte senza capire qual è il vero problema ma puntando il dito sul flashback che è, invece, innocente.

Cos’è il flashback

È una figura narrativa molto utile, difficile da usare e troppo spesso abusato. Con esso si racconta un evento già accaduto, di solito ricordato da un personaggio, che avrà un risvolto nel presente (o anche nel futuro).

Mettiamo che il protagonista del tuo romanzo abbia messo da parte un determinato ricordo perché molto doloroso. Si verifica un accadimento, come ad esempio la morte di una persona cara, un trauma o anche un evento molto positivo, che fa riemergere il ricordo.

A questo punto l’autore racconterà, vedremo in seguito con quali tecniche, il flashback stesso.

Il flashback nel cinema

Dalla parola stessa si evince che si tratta di un lampo,  qualcosa di:

  • immediato,
  • improvviso,
  • collegato al presente.

Si mette in pausa il racconto principale per immergersi in eventi che sono già avvenuti. Possiamo definirlo come “tempo ritrovato” che, riaffiorando dà forma e sostanza al presente, lo rende più chiaro grazie a delle informazioni che l’autore aveva sapientemente nascosto.

Può essere un tuffo indietro di tantissimi anni, come anche di pochi attimi che però dovranno mostrare qualcosa, un indizio ad esempio, che spieghi e renda chiaro un passaggio.

In un film (o come vedremo in tutte le forme narrative) la storia può procedere secondo 2 linee temporali:

  1. quella classica, in cui la storia si snoda solamente in avanti,
  2. oppure una narrazione con tempi diversi, con salti in avanti (flashforward) o indietro (flashback).

Nel caso 2. lo svolgersi cronologico degli eventi è deciso e scandito dall’autore (regista, scrittore).

Flashback nel romanzo vs. flashback nel cinema

Nel cinema il flashback è spesso marcato da effetti visivi, musica o colori diversi. Nei romanzi, l’effetto deve essere creato attraverso il linguaggio, rendendo l’operazione più sottile ma anche più potente per chi sa padroneggiarla.

Consiglio di appuntarsi il flashback da una parte, senza inserirlo da subito nella storia. Una volta finito il manoscritto, si modificherà la forma e il linguaggio del/dei flashback rendendoli differenti attraverso un uso diverso della parola ma anche della costruzione delle frasi.

Scegli vocaboli specifici che non hai usato nel testo completo, trova modi del parlato che sono più vicini al periodo che passato che vuoi narrare. Rendi la tecnologia più vecchia, ma senza spiegoni! Basta poco, se accenni all’amore libero, catapulti il lettore negli anni ’60.

Quando usarlo

Il primo vantaggio che si ha nell’utilizzare flashback e flashforward in un romanzo, quindi spostandosi avanti e indietro nel tempo, è di dare maggior ritmo alla narrazione.

Il Flashback in un romanzoAd esempio, l’investigatore sta indicando alcuni indizi e il movente di un omicidio. A questo punto, pochi attimi prima di dare informazioni che potrebbero portare all’assassino, l’autore potrebbe inserire un flashback che offrirà ulteriori spunti e spingerà il lettore ad andare avanti nella storia.

Narrazione presente CliffhangerFlashback

Con questo semplice schema si riesce a variare il ritmo e tenere il lettore incollato alla pagina perché avido di sapere come andrà a finire.

I flashback stimolano l’empatia, evocano emozioni e offrono un punto di vista più umano e complesso. Il lettore si ritrova a “vivere” il passato insieme al personaggio, creando un legame emotivo più forte.

Altri “usi” del flashback

Il flashback è uno strumento che ha moltissimi utilizzi, anche se si deve fare molta attenzione a non abusarne per colmare buchi di varia natura che si presentano in un romanzo.

Capita spesso che un autore poco esperto, o che sta ancora imparando come scrivere un libro, ne inserisca alcuni per dare spiegazioni che non è stato in grado di mettere in un modo più adatto. 

L’editing del romanzo serve anche a questo, dando al manoscritto una compattezza maggiore e una precisione essenziale per avere qualche chance di pubblicazione.

Noi di PennaRigata offriamo anche il servizio di tutoring per la stesura completa del romanzo. Insieme all’autore discutiamo le singole scene (azioni, dialoghi, descrizioni, ambienti) e proponiamo l’inserimento coerente delle varie figure narrative (come il flashback). 

Se vuoi saperne di più, che si tratta dell’editing, della valutazione gratuita (prime 20 pagine + sinossi in WORD) o di tutoring, puoi scriverci alla nostra email: info@pennarigata.it

Colmare i vuoti nella storia

Uno dei motivi principali per cui si usa il flashback, è di colmare delle lacune che altrimenti sarebbe difficile, se non impossibile, inserire.

Attenzione: questo è terreno fertile per 2 errori:

  1. Si racconta il flashback, quando invece andrebbe mostrato. In questo è maestro Beppe Fenoglio in “Una questione privata“, in cui riesce a far vivere letteralmente al lettore il flashback del protagonista.
  2. Anziché mostrare si butta lì un gigantesco infodump, uno spiegone banale che serve solo da raccordo tra passato e presente.

Anche se stai narrando un accadimento passato, non devi dimenticarti le regole di base della scrittura. Il famoso “Show don’t tell” non è legge assoluta, ma se non hai ancora un’importante padronanza della scrittura, meglio seguirla.

Se ad esempio si sta scrivendo un romanzo iniziato in medias res, i “salti indietro” sono utili per creare un raccordo tra i differenti momenti temporali.

Quando introdurre un flashback

In generale non andrebbero inseriti troppo presto, serve prima creare dell’attesa nel lettore per POI dargli la soddisfazione di sapere qualcosa. Il tempo può essere “riavvolto” in vari modi:

  • Inserendo una scena in cui un personaggio pensa, ragiona o in generale di tipo retrospettivo. Lo scopo, oltre di dare informazioni, è anche quello di “mischiare le carte” e confondere un po’ il lettore distogliendolo dalla linea narrativa principale.
  • Altro strumento molto usato, e purtroppo abusato, sono i sogni. L’aspetto onirico caratterizza molti testi, attraverso questi momenti si può mostrare quanto si vuole di un determinato ricordo, anche modificandolo. Ovviamente andrebbe fatto seguendo logica e coerenza.
  • Il più semplice flashback è il ricordo diretto di un personaggio.
  • Con un breve passaggio che però si collega al presente attraverso piccoli o grandi elementi (es. una pistola, un luogo, una caratteristica fisica precisa di un personaggio).
  • Puoi inserire anche una lettera, dei brani scritti, come un manuale o un file sul computer, oppure delle foto o dei video. 

Sono metodi validi in cui si dovrebbero evitare i 2 errori visti poco prima (infodump e troppo raccontato).

Conclusioni

Un flashback non è in automatico un errore. Di solito viene introdotto per comodo e nel modo sbagliato che porta chi legge a “uscire dalla storia” per leggere la spiegazione didascalica data dall’autore.

Così facendo si disintegra il patto narrativo, è come dire: ascolta un attimo ‘sto concetto perché non sono capace di inserirlo in modo equilibrato ed efficace nel romanzo.

Ci sono romanzi che si muovo, per esempio su due o più linee temporali risultando ben fatti, questo accade perché le parti dei flashback non sono viste come un collettore tra i momenti del presente, ma come elementi essenziali per mostrare (lo Show) la storia e farla vivere al lettore stesso.

Per evitare gli errori che abbiamo visto, possiamo aiutarti con due strumenti:

Per domande o dubbi puoi scriverci all’indirizzo email:

info@pennarigata.it

2 commenti su “Il Flashback in un romanzo”

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