Presentare un romanzo, alcuni piccoli consigli

Presentare un romanzo è da sempre considerato uno strumento essenziale di marketing, anche se negli ultimi anni la sua efficacia è diminuita.

Le ragioni sono essenzialmente 3:

  1. Si fanno troppe presentazioni. Il numero di romanzi pubblicati, in Italia, è a dire poco iperbolico, si parla di 85.551 nuovi testi. Per cui le presentazioni saranno 2-3 volte tante: circa 250.000! Sui social si viene bombardati da sedicenti autori che propongono incontri e firmacopie come se piovesse. Il povero lettore, raro come una specie in via d’estinzione, si confonde e non sa decidersi e spesso sceglie di non andarci proprio!
  2. Sono molto noiose. Per quanto mi riguarda, questo è il motivo principale per cui non vado alle presentazioni. La maggior parte di coloro che pubblica è noioso. Una presentazione non è fatta per parlare del romanzo e dire quanto è bello (e il 99% fa così), ma per permettere al lettore di avere un confronto con lo scrittore e di ascoltarne il punto di vista. Se hai idee “banali”, come il libro che hai scritto ma che ti hanno pubblicato a pagamento, io non voglio ascoltarti.
  3. Sembrano televendite. L’autore e il suo presentatore non fanno altro che incensare il testo, ne parlano come fosse un romanzo geniale, ben scritto e così a continuare. Dovrebbe essere il lettore, non la nonna o la mamma, a valutare un libro. 

Questi 3 punti riassumono i principali errori commessi quando si fa la presentazione di un romanzo. Se riesci a non commetterli, allora forse potrebbe venir fuori qualcosa di interessante. 

Chi ama farle e chi le odia

Se scrivi libri, prima o poi, dovrai fare delle presentazioni delle tue opere. In generale ci sono due tipi di autori:

  1. Coloro che amano fare presentazioni, e le vivono con entusiasmo.
  2. Chi le odia, il più delle volte per paura o perché non si capisce a cosa possano servire.

Dire che siano tutte utili è, a mio parere, forviante. Dipende da come si fanno, da dove e in che modo si comunica il contenuto dell’opera. E aggiungerei anche che dipende anche dal relatore (colui che presenta il romanzo e l’autore, una sorta di tramite con il pubblico).

Non stai vendendo il tuo libro, ma ti stai facendo conoscere

Molti credono che, per presentare un romanzo, si debba dire che è bello, interessante e che devono assolutamente acquistarlo! Niente di più sbagliato. Se pensi che sia una cosa inutile, oppure come detto per smerciare copie come fossero una droga illegale, sei fuori strada.

Hai l’occasione di vedere con i tuoi occhi i potenziali lettori, così da poter – in futuro – tarare la scrittura anche per loro. Ti permette di ascoltare, se magari qualcuno lo ha già letto, punti di vista differenti e interpretazioni alle quali tu stesso (l’autore), non avevi pensato.

Può capitare che ti facciano notare:

Ascolta con la massima attenzione e valuta se le considerazioni fatte potrebbero essere veritiere. Molti autori credono di avere sempre ragione e che, se gli vengono mosse critiche, è perché sono incompresi.

Accanto a te ci sarà un “presentatore” che ti introdurrà e farà domande, in primis, su di te, poi sul romanzo. Ecco il punto principale: sei lì per farti conoscere, magari raccontando qualche aneddoto che ti ha portato a scrivere, gli autori ai quali ti ispiri o che prendi come esempio.

Raccontati, intrattieni le persone e accompagnale nella storia che hai scritto. Iniziare subito parlando del romanzo, incensandolo neanche fosse un capolavoro, darà l’impressione che vuoi vendere e che non ti interessa il contatto con i tuoi lettori.

Presentare un romanzo: la “spalla”

Come accennato non sarai da solo. Con te c’è una persona che ti presenterà e introdurrà i vari temi affrontati nel libro.

come presentare un romanzoSe puoi, scegli qualcuno di cui ti fidi che non si comporterà da prima donna rubandoti spazio. Il suo compito è di fare da tramite tra te le le persone, non di mettere su uno show con lui come protagonista!

Mettiti d’accordo per quanto riguarda le domande che dovrà farti, oppure degli argomenti che ti piacerebbe affrontare perché più interessanti.

Avere accanto una persona esperta, magari un autore che ha una certa “notorietà”, è chiaramente utile, ma solo se ha letto il libro!

Altro suo compito, oltre quelli già detti, è di far percepire ai presenti le emozioni che il tuo romanzo gli ha suscitato. Non basta dire:

Che gran bel romanzo!

Dovrà essere capace di fare degli esempi, di un determinata scena che lo ha colpito molto, del perché e cosa gli ha suscitato. Meglio quindi avere accanto una persona non conosciuta, ma che ha amato e capito il testo, piuttosto che un VIP che non lo ha neanche letto.

Non devi avere paura

Ecco il mantra da ripetersi nella mente: non avere paura. Stai per raccontare di te stesso e del tuo libro, sono due argomenti su cui sei per forza molto preparato.

Non è un dannato esame all’Università o la maturità, non ci sono risposte giuste o sbagliate ma solo le tue risposte.

Pochi sono abituati a parlare in pubblico, e la prima volta crea un po’ d’ansia, è normale. Ma non pensare che la timidezza (o il terrore), siano sempre percepiti da chi hai di fronte.

Spesso non se ne rendono conto, ma anche se fosse, le debolezze ti renderanno più umano e ti avvicineranno a loro abbattendo una barriera invisibile creata, di solito, da chi è troppo sicuro di sé. 

Ma ho paura di dire sciocchezze.

Anzitutto come potrebbe accadere? Se parli del libro, sei tu l’autore, e quindi hai il controllo della storia e dei contenuti. Per quanto riguarda te, possiamo dire la stessa cosa: racconti la tua vita, esperienze e aneddoti. Anche se ti sbagliassi, chi se ne accorgerebbe?

Magari prima di iniziare, rileggiti la logline e la sinossi, tanto per capire quanto tu sia preparato e per rassicurarti un po’.

Presentare un romanzo: l’atteggiamento

Come detto in precedenza, non ci sono cose giuste o sbagliate – in una presentazione – che puoi dire. Certo se affermi che l’Olocausto non è mai avvenuto…

Ciò che a mio avviso conta è come ti poni:

  1. Di solito la gente non trova simpatico chi gli vuole insegnare qualcosa, o crede di poterlo fare. Meglio una giusta umiltà, ma soprattutto ricorda l’altro mantra dello scrittore: show don’t tell. In una presentazione è un po’ la stessa cosa, non devi spiegare il romanzo, ma mostrare te stesso e come mai sei arrivato a scriverlo.
  2. La faccia “incazzata”, anche se per molti fa figo, è un deterrente e ti allontana dal pubblico. Per cui, come mi hanno insegnato e marchiato a fuoco sulla pelle quando facevo l’animatore nel villaggi vacanze, SORRIDERE SEMPRE. Non da ebete, un sorriso sereno e sincero!
  3. Scandisci ogni sillaba, parla ad alta voce e in modo chiaro. Mangiarsi le parole è qualcosa di insopportabile. Anche il tono della voce deve essere modulato per dare più importanza a un determinato concetto. Se il tuo tono è sempre piatto, la presentazione potrebbe avere un effetto soporifero.
  4. Una cosa che molti autori temono è parlare con il pubblico, al contrario io trovo che sia la parte più divertente di tutta la presentazione. Vivilo come un sano confronto in cui, ti ribadisco, non c’è una risposta esatta da dare. Certo se riesci anche a fare una battuta elegante è meglio, ma non necessario.
  5. Non focalizzarti sul tuo libro. Se la domanda riguarda te, rispondi in modo coerente e sano, senza per forza tentare di convincerli ad acquistare il romanzo. In fin dei conti, sono già interessati e avere un atteggiamento troppo aggressivo non porta quasi mai risultati apprezzabili. Sei lì per presentare un romanzo, non per vendere caciotte!
  6. La mia preferita: l’autoironia. Non ti prendere troppo sul serio, non si tratta solo di fare una battuta, ma anche nei modi in generale. Raccontarsi come se si fosse dei grandi artisti, o dispensatori di verità, è davvero antipatico ma soprattutto inutile per il romanzo.

L’atteggiamento, in generale, è quasi (dico quasi) più importante di ciò che si dice. 

Un piccolo segreto: vai alle presentazioni di altri autori (famosi e non), per capire come loro si pongono e cosa non ti piace. Osserva i presenti e registra (mentalmente), le loro reazioni.

Divertiti

L’ultimo consiglio è di divertirsi, perché se tu ti annoi o non ti senti a tuo agio, trasmetterai questo ai presenti in sala. Meglio provare a fare una battuta piuttosto che atteggiarsi a grande scrittore (che non sei).

Comunica in modo chiaro e semplice, e poniti con la giusta umiltà (senza eccessi). Accetta il confronto con le persone anche e soprattutto se non sono d’accordo con quello che dici.

Una presentazione è ben fatta quando c’è interazione con l’autore, per cui stimola i presenti e non prendertela se ti criticano.

Ricorda che il tuo scopo non è vendergli libri, ma presentare un romanzo. Non sei un piazzista che si prostituisce pur di dare via qualche copia in più. Sei l’autore, a vendere ci deve pensare l’editore, non farti ingannare.

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