Scrivere romanzi romance (o più semplicemente romance) è come scrivere qualsiasi altra cosa, e per migliorare le proprie capacità è necessario fare due cose (la terza è bonus, anche se spesso risulta essenziale):
- Leggere tonnellate di romanzi (di tutti i generi),
- vivere il mondo dei romanzi romance,
- farsi fare l’editing (da chi conosce anche il genere).
Potrebbero sembrare banalità, in effetti lo sono pure, ma la maggior parte delle persone che si cimentano in questo genere, un tempo visto malissimo dall’editoria, il più delle volte hanno tanta fantasia ma competenze decisamente infime.
Scrivere è scrivere, quindi se vuoi farlo è opportuno che impari le basi della scrittura attraverso studi, lettura di romanzi e magari facendoti editare (i corsi, in linea di massima, costano più di un editing e sono meno utili).
Evita, come la peste, agenzie letterarie e chi vende valutazioni editoriali.
Li scrivo per guadagnare!
Non c’è nulla di male in questa affermazione, anzi, è più sana di molte altre (come l’ego o la noia), però non può essere l’unico motivo per cui si scrivono dei romanzi (punto che vedremo in seguito).
Per ora possiamo dire che il genere “d’amore” sta tenendo a galla il malfermo sistema editoriale pieno di incompetenti, nani e ballerine. Ha avuto, infatti, negli ultimi anni una crescita di 3/4 volte superando, in termini assoluti, le vendite degli altri generi e soprattutto della narrativa non di genere (per intenderci quella pseudoculturale che sbandiera idee woke nei vari premi letterari come lo Strega e simili).
Quanto guadagna uno scrittore? Di media poche centinaia di euro l’anno, se gli dice bene. Invece nell’ambito del romance le cifre, soprattutto in self publishing, sono nettamente più alte.
Se si riesce a pubblicare 2-3 romanzi all’anno, e si conosce la sottocultura romance con i suoi cavilli, meccaniche e trucchi, si possono guadagnare molte migliaia di euro l’anno. Tanto che alcune autrici hanno deciso di farlo diventare il loro lavoro primario.
Cosa serve sapere per scrivere romance
Di recente c’è stato un carpiato volante che ha spostato il romanzo d’amore verso una miriade di nuove sottocategorie una più specifica dell’altra. L’amore – o meglio le emozioni – sono il centro (il motore), di qualsiasi storia che si rispetti.
Però c’è una deriva che sta facendo diventare il sesso l’elemento principale di queste storie. Personalmente non ci trovo nulla di male, in questo le donne hanno una mentalità più aperta, anche se si rischia di far implodere il genere snaturandolo.
Parlando con tantissime lettrici ho saputo che capita di frequente una sorta di “lettura diagonale” in cui si saltano determinate parti per arrivare alle scene incriminate (che per altro sono molto difficili da scrivere), che diventano una sorta di manuale di anatomia in cui il piacere e il desiderio vengono relegati in un angolo, a favore della meccanica tra i corpi.
Le migliori scrittrici di romance, di media, sanno dosare questi elementi senza esagerare. Ricordiamoci che si tratta di romanzi d’amore (in tutte le sue forme), non di romanzi erotici, che invece hanno una differente struttura narrativa.
Emozioni, sesso e scrittura fluida
Riepiloghiamo le tre doti principali di quando si decide di scrivere un romanzo:
- “Tu chiamale se vuoi emozioni” cantava Lucio Battisti. Per raccontarle serve prima di tutto conoscerle e magari averle vissute. Non è che si può andare in giro per strada cercando avventure a caso, ma è più facile scrivere romance nel momento in cui si ha esperienza di vita. Per sopperire a un’esistenza meno avventurosa arrivano in tuo soccorso i romanzi, ecco perché leggere è un elemento imprescindibile.
- A chi non piace mangiare, ridere o fare sesso? Per quanto sembri ovvio a tutti e ognuno, nel suo piccolo, ha la sua scala di valore ed esperienze personali. Le donne hanno spesso una conoscenza del sesso maggiore rispetto agli uomini. Quante hanno avuto almeno un amante che gli frugava nelle mutandine come se stesse cercando le chiavi della macchina in una borsetta?! Conoscere la meccanica di base è possibile studiano, leggendo e aprendo la mente senza giudicare. Il giudizio non può fare parte della visione di una scrittrice/scrittore di romance.
- La scrittura fluida è un po’ come moderna sessualità: tutti se ne fanno paladini ma poi non sanno di cosa stanno parlando. Gran parte dipende dalla fortuna, se alla nascita ti è stato dato talento o meno, però si può migliorare attraverso il solito meraviglioso strumento: la lettura.
Nota: quando parlo di lettura non intendo solo di romanzi romance, ma di qualsiasi cosa che vada dai thriller alla saggistica fino agli storici!
I personaggi giusti
Un romance potrebbe essere ben scritto, strutturato e studiato alla perfezione con i soliti strumenti di “progettazione” ma, alla fine, potrebbe non piacere, perché?
Sarei un ipocrita che vuole vendere l’elisir di lunga vita se ti dicessi che esistono regole e strumenti narrativi che ti faranno scrivere il nuovo “Fabbricante di lacrime“. Scrivere romance è, a mio avviso, leggermente diverso dalla stesura di altri manoscritti di genere.
Per rendere i personaggi convincenti potresti:
- fare delle schede in cui inserisci le loro caratteristiche emotive, look, aspettative, fatal flaw…,
- dandogli una voce precisa con dialoghi ben fatti,
- capire come si muovono nel mondo, lo studio del linguaggio del corpo è essenziale perché descrivere un gesto è solitamente più rapido ed emozionante di un lungo pistolotto (vedi Show don’t tell).
L’ultimo punto è particolarmente dibattuto nel panorama editoriale nostrano e, invece, nel mondo il mostrare prevale, come tecnica, sul dire (tell).
Il romance è forse il genere che maggiormente abusa del tell a scapito di momenti che, al contrario, mostrati sarebbero più incisivi. La soluzione è di mostrare ogni cosa sia possibile ma non a scapito del ritmo della narrazione, in modo particolare quando si scrivono i pensieri di un personaggio.
Quanto conta conoscere il mondo romance?
Purtroppo, o per fortuna, vallo a capire, conoscerne l’ambiente è essenziale quanto saper scrivere storie di genere. Significa che anche se il tuo romanzo è ben strutturato ed emozionante, potrebbe non avere successo.
Al contrario un polpettone pieno di cliché, banalità a pioggia e una scrittura poco più elementare, potrebbe vendere decine di migliaia di copie.
Il micro-cosmo dei romanzi d’amore è ben strutturato, piramidale e rigido. Devi conoscerne le regole per catturare l’attenzione e spingere il tuo libro con la massima dedizione. Per altri generi conta di più il marketing della casa editrice, per il romance la capacità dell’autore/autrice, di vendersi e farsi conoscere, di generare hype e la massima curiosità.
Conclusioni: scrivere romance
Per scrivere un buon romance non basta conoscere l’italiano, sapere come si costruisce una storia, l’intreccio, evitare infodump e tutta una serie di concetti spesso fumosi e poco utili.
A mio avviso, per ricapitolare, ecco alcuni spunti che potrebbero esserti utili perché, per scrivere un buon romanzo:
- Conoscere il genere.
- Leggere romance e anche tanti altri tipi di romanzi.
- Sentire le emozioni (o averle già provate) per riportarle sulla pagina.
- Avere una spiccata empatia.
- Avere un’idea chiara dell’ambientazione e del tipo di storia (es. Sport, Dark, LGBTQ+ ecc.).
Molti romance che vendono bene hanno tantissimi problemi, ma se si vuole far uscire questo genere dalla “nicchia” di testi di serie Z serve impegno e la consapevolezza che non basta mettere su carta una storia, è opportuno conoscere anche le tecniche che permettono al romanzo di avere una maggiore solidità letteraria .