Leggere fa bene, ma è anche l’unico modo che hai per imparare a scrivere romanzi.
Cosa influisce sulla qualità di un testo?
- quanto leggi (meglio se tutti i generi),
- se hai almeno un pizzico di talento,
- know-how specifico (es. grammatica, ortografia, aver capito le basi della scrittura moderna come l’utilizzo dello show don’t tell o come evitare gli infodump…).
Cosa non incide – di media – sulla qualità di un manoscritto:
- la scheda di valutazione,
- i corsi di scrittura (diciamo il 99%),
- le valutazioni di amici e conoscenti,
- le chiacchiere sui social,
- la maggior parte dei testi di scrittura narrativa.
- l’aver visto tante serie o film!
- l’editing fatto solo con lo scopo di “correggere”.
Sul punto 7. è doveroso fare una piccola specifica. L’editing del romanzo è essenziale per farsi prendere sul serio da editori o agenzie letterarie, ma riguarda romanzi che hanno già una loro “qualità”, nel senso che possono capitare testi buoni nel contenuto ma farraginosi per quanto riguarda la qualità della scrittura. Su quest’ultima si può intervenire con l’editing ma anche consigliando all’autore, come noi facciamo, letture specifiche per migliorare.
Se mi capita un romanzo stilisticamente perfetto che però non trasmette nulla, è vuoto, non si può fare molto. Scrivere è una forma d’arte (nonché un mestiere), è ha necessita di un messaggio, di un’anima.
I bonus che si ottengono se si legge
Dopo aver scritto un articolo sul bibliomane, non potevamo esimerci da spiegare (ricerche alla mano), perché leggere fa bene.
Le motivazioni di base di noi lettori sono:
- il piacere di farlo,
- è un passatempo che ci arricchisce,
- amiamo i libri anche come meravigliosi oggetti,
- si legge per scrivere meglio,
- ci arricchisce umanamente e intellettualmente (ma ci svuota il conto bancario…).
Secondo molti studi scientifici la lettura comporta una serie di benefici mentali e fisici che possono avere effetto anche per tutta la vita. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati e perché leggere fa davvero bene.
Leggere fa bene
Nel tempo sono statti effettuati moltissimi studi scientifici per capire perché leggere fa bene e in che modo e quali vantaggi si hanno nel farlo costantemente.
- Aumenta la tua capacità di empatizzare.
- Espande il tuo vocabolario.
- Rafforza il tuo cervello.
- Aiuta a prevenire le malattie cognitive dovute all’invecchiamento.
- Riduce lo stress.
- Migliora il sonno.
- Aiuta ad alleviare i sintomi della depressione.
- Può aumentare la durata della vita.
- Leggere aiuta a scrivere meglio.
Tanti benefici per un costo minimo (a meno che tu non sia un bibliomane).
1. Evviva l’empatia!
L’empatia è ciò che fa la differenza tra persone le persone buone e quelle cattive. È la meravigliosa capacità di mettersi nei panni altrui per capirne sentimenti e stati d’animo.
Secondo lo studio “Reading literary fiction improves theory of mind” pubblicato su più riviste scientifiche, chi legge – in modo particolare romanzi introspettivi, romance o narrativa -, tende ad avere una migliore attitudine a percepire le emozioni altrui.
Secondo gli autori non basta leggere una volta un libro di genere per incrementarla, invece è necessario farlo per lunghi periodi di tempo.
2. Espande il tuo vocabolario
Negli anni ’60, gli studiosi hanno discusso su quello che viene definito il Matthew effect che prende il nome dal verso della Bibbia Matteo 12;13. In pratica si afferma che “il ricco diviene più ricco, il povero sempre più povero”.
Come per il denaro stessa cosa accade proprio per il vocabolario delle persone. Chi ne ha uno più importante tenderà ad accrescerlo nel tempo, grazie anche alla lettura.
Ulteriori studi dimostrano come leggere sia il metodo migliore per aumentare il numero di parole conosciute e il modo più preciso per utilizzarle, migliorando le capacità comunicative in generale.
3. Leggere fa bene al cervello
In uno studio condotto nel 2013 i ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica (MRI) per misurare l’effetto che aveva leggere romanzi sul cervello. I partecipanti leggevano un romanzo e, al culmine della tensione (cliffhanger, suspense) molte più aree del cervello aumentavano la loro attività.
Le scansioni del cervello hanno mostrato come, durante i periodi di lettura e per giorni a seguire, la connettività cerebrale aumentasse specialmente nella pare della corteccia somatosensoriale, la parte preposta alle sensazioni fisiche come il movimento e il dolore.
4. Aiuta a prevenire l’invecchiamento del cervello
L’Istituto Americano sull’invecchiamento raccomanda la lettura di libri come metodo per tenere il cervello allenato, soprattutto in età avanzata.
Le ricerche non hanno dato risultati che indichino qualche beneficio della lettura nei confronti dell’Alzheimer, ma dimostrano in modo inequivocabile che chi legge (o eventualmente svolge altra attività di ragionamento), può mantenere o addirittura migliorare le proprie capacità cognitive.
Uno studio del 2013 condotto dalla Rush University Medical Center dimostra le persone che hanno svolto attività mentalmente stimolanti (come appunto la lettura), hanno minori possibilità – in età avanzata – di mostrare placche, lesioni e “grovigli” di proteina tau che si trovano nel cervello di chi soffre di demenza.
5. Riduce lo stress
Nel 2009 un gruppo di ricercatori ha comparato gli effetti di yoga, divertimento e lettura sui livelli di stress degli studenti nei programmi sulla salute.
Gli scienziati hanno scoperto che leggere:
- diminuisce la pressione del sangue,
- provoca una sensazione positiva al pari dello yoga.
- diminuisce la frequenza del battito cardiaco.
Basta leggere mezz’ora al giorno per avere una diminuzione dello stress e importati benefici a livello cardiovascolare.
6. Migliora il sonno
Non facciamo i maligni! Ci sono alcuni romanzi (a dire la verità troppi) pubblicati ogni anno in Italia, che fanno addormentare, molti altri provocano invece una violenta nausea.
Per prepararsi a una migliore notte di sonno, secondo gli studiosi della Mayo Clinic, prima di andare a dormire si dovrebbe leggere un bel romanzo. È consigliato un libro cartaceo, poiché la luce di un lettore (o di un tablet o cellulare) potrebbe incidere negativamente.
7. Allevia i sintomi della depressione
Il filosofo britannico Roger Scruton scrisse:
La consolazione dalle cose immaginarie non è immaginaria consolazione.
I libri offrono anche questo meraviglioso beneficio attraverso delle storie che, pur non essendo quasi mai reali, leniscono il dolore delle anime ferite.
Chi soffre di depressione si sente spesso solo, che nessuno è in grado di capirlo e i romanzi, a volte, possono alleviare queste sensazioni. Leggere permette di allontanarsi per un po’ dalla realtà e allentare la morsa dei sintomi della depressione.
United Kingdom’s National Health Service ha iniziato a inserire nei suoi programmi di cura la lettura, facendo “prescrivere” da esperti dei libri, ovviamente in determinate condizioni.
8. Può aumentare la durata della vita
Lettori accaniti e bibliomani hanno scoperto il segreto della vita eterna? Direi di no, ma potrebbe essere la trama per un nel romanzo fantasy!
Uno studio di lungo periodo, durato 12 anni, del 2017 a cui hanno partecipato più di 3.600 adulti, ha mostrato come i lettori vivano – di media – 2 anni più di chi non legge libri.
Altro dato interessante riguarda chi legge più di 3,5 ore alla settimana, infatti è stato visto che costoro hanno il 23% di possibilità di vivere più a lungo rispetto a chi non legge affatto.
Basta creme antirughe, comprate libri!
9. Leggere fa bene e aiuta a scrivere meglio
Non soltanto romanzi, ma in generale migliora la capacità di scrivere in generale. Quante volte arrivano email di lavoro talmente sgrammaticate da non riuscire a capirne il senso? O messaggi chilometri senza punteggiatura che obbligano a minuti di apnea?
Contrasta anche una piaga sociale con cui facciamo i conti ogni giorno: l’analfabetismo funzionale.
Chi legge molto sa scrivere e comunicare. Se poi vuoi diventare uno scrittore devi per forza leggere molti romanzi per imparare non solo la grammatica e la sintassi, ma anche come strutturare una storia per renderla più coinvolgente.
L’apparenza inganna
Si dice che Marilyn disse a Einstein:
Potremmo avere un figlio che nascerebbe con la mia bellezza e la tua intelligenza.
Il buon Albert, persona dotata di grande ironia, le rispose:
Forse nascerebbe con la mia bellezza e con la tua intelligenza.
Einstein la conosceva e la sua risposta non era stata data per insultarla, ma perché aveva intuito che lei fosse più intelligente di quanto molti credessero (tra geni ci si riconosce).
Il segreto di Marylin era un QI di 165, Einstein di 160. Il test del quoziente intellettivo è considerato solo un indicatore di massima. Ma 165 è un valore altissimo, il segreto della Monroe? Leggeva, sempre. Aveva migliaia di libri di ogni genere.
Se hai scritto un romanzo e vuoi proporlo alle case editrici è essenziale un editing attento per correggere gli aspetti negativi e le criticità che ne precluderebbero la pubblicazione. Per qualsiasi informazione puoi scriverci a:
info@pennarigata.it