Oblivion è la nuova fiera (a Roma) dedicata agli amanti dell’horror, del fantasy e della fantascienza soprattutto per quanto riguarda romanzi e fumetti.
Si terrà a febbraio, le date non sono ancora state comunicate ma gli organizzatori hanno dichiarato che le case editrici saranno almeno trenta. Speriamo che la scelta degli editori sia stata fatta con molta attenzione evitando la solita EAP (editoria a pagamento),
Da quanto si dice, non inviteranno influencer tanto inutili quanto inutili (ho detto che sono inutili, giusto?) perché non avrebbe senso farlo. Sembra ovvio, però molti editori, agenzie letterarie e sagre della porchetta li contattano sperando che possano risollevare le sorti del settore editoriale. Di questo siamo grati agli organizzatori.
Sarebbe come far presiedere un concorso letterario al Ministro della Pubblica Istruzione…
Oblivion (fiera) e i generi bullizzati
In Italia la letteratura di genere è considerata un microcosmo per decerebrati incapaci di comprendere le basi di un testo. Riviste, quotidiani e siti “importanti” snobbano il fantasy (per semplicità ci infiliamo anche gli altri generi protagonisti della fiera) e parlano soltanto di determinati romanzi perché fa figo.
Un libro ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale non è migliore rispetto a un racconto su elfi e goblin! Un romanzo non dovrebbe essere uno strumento usato dall’autore per fare la lezioncina, altrimenti è un saggio (fatto male). Invece si tende, soprattutto nel nostro Paese, a voler insegnare con tanta retorica concetti il più delle volte abbastanza ovvi e politicizzati.
Oblivion sarà una fiera di qualche colore? Arcobaleno o pure se ne fregherà di stupide etichette e l’unico scopo sarà di raccontare e mostrare il mondo nascosto?
Nascosto da chi? Da tutti, perché ci si vergogna a dire di leggere romanzi horror o di fantascienza (quella moderna, la classica fa molto intellettuale sinistroide). Da anni il fantasy e i suoi fratelli sono bullizzati soprattutto dalla letteratura, di recente anche da generi come il thriller o il romance per non parlare degli storici…
Dividere la narrativa in categorie e sottocategorie, che neanche Youporn, è senza senso, una vera e propria masturbazione mentale utile per fare diversificazione di prodotto. Con Oblivion si tenterà (così dicono) di mettere in contatto lettori e autori con il fine ultimo di rigenerare il fantasy e i suoi fratelli. Uno scopo tanto bello quanto complicato in un sistema in cui si bullizzano gli autori italiani che lo propongono.
Ho visto con i miei occhi (se vuoi umani solo…) scrittori italiani massacrati da un fandome inferocito solo perché l’autore/autrice, non era nato nel Wuisconsins, Massaciussset o in California (questa la dicono bene). L’invidia deve essere accantonata a favore di una critica costruttiva, ciò accade perché molti lettori di questi generi sono anche dei fan accaniti e hanno (il 99%) un romanzo nel cassetto.
Non vedendolo pubblicato se la prendono con chi ce la fa.
Oblivion e l’evoluzione dei fan
Credo sia sacrosanto provare a pubblicare, anche se in pochi hanno il talento per riuscirci. Se hai un romanzo e vorresti che fosse preso in considerazione dagli editori (i famosi 30, speriamo più), mettilo in ordine e preparati per la fiera!
Oblivion è una fiera dove potrai conoscere – dal vivo – editor di case editrici per proporgli un pitch e chiedere un contatto a cui inviarlo. Consiglio di farsi dare un nominativo specifico, quelli che indicano info@editorefenomeno.eu dimostrano poca attenzione nei confronti di potenziali autori.
I fan del fantasy dovrebbero aprire di più le loro menti e provare a leggere anche testi di editori meno noti (i piccoli e/o alternativi), alcuni propongono romanzi molto validi.
Un po’ di polemica gratuita
Non posso farne molta perché, finora, della fiera si sa ben poco. C’è solo qualche comunicato stampa molto banale e didascalico. Un paio di interviste sono, per me, un po’ troppo scolastiche e politically correct andando a rimuginare nelle solite ovvietà:
- Che parli a una nicchia ma resti ad alto livello.
- Oblivion è l’evento in cui horror, fantasy, fantascienza e weird trovano il loro spazio naturale, in un contesto che celebra l’indipendenza creativa e l’audacia intellettuale.
- L’evento che ogni cacciatore di emozioni stavano aspettando.
- Un crocevia per chi vuole esplorare i confini più estremi della narrativa fantastica e del pensiero alternativo.
Vorrei evidenziare l’ultima frase che sembra una pubblicità di una Banca d’affari e di quanto la comunicazione di questi eventi sia sempre una contrapposizione tra “noi e loro”, “giusto e sbagliato” facendo leva sul concetto di “pensiero alternativo”. Il pensiero è per forza di cose alternativo (a quello degli altri), altrimenti si parla di indottrinamento!
Il sito della fiera mi sembra un po’ troppo amatoriale, giusto qualche testo e immagine evocativa e nulla di più. Sono indicate poche case editrici che parteciperanno e neanche un singolo ospite. Addirittura c’è una pagina standard usata dal tema WordPress: https://oblivionfair.it/ciao-mondo/ messa lì senza spendere tre secondi per cancellarla.
Oblivion è solo una fiera?
La fiera Oblivion avrà (spero) un grande successo. I generi letterari devono uscire dall’ombra, anche perché sono loro l’unico modo per salvare il sistema editoriale italiano che è letteralmente alla canna del gas.
I soliti polpettoni riempiti di persone sfortunate, afflitte e infelici stanno allontanando i giovani dalla lettura. Ogni romanzo idolatrato dalla critica è respingente nei confronti dei ragazzi, li ammorba con rotture di palle che sono al di fuori della loro sfera emotiva e di interesse.
Proviamo a proporre agli adolescenti romanzi con tematiche più affini alla loro sensibilità, storie avventurose che raccontano di personaggi che si mettono in gioco, che rischiano per trovare la loro vera natura. Il fantasy è il loro linguaggio, impariamo a conoscerlo e a usarlo non per fare proseliti, ma per intrattenere.
Dall’intrattenimento offerto da un buon libro si potrebbe iniziare a coltivare la loro voglia di leggere e di sapere. Mi piacerebbe che eventi come Oblivion trovassero delle sinergie con le altre realtà di settore (es. Premio Arcimago).
Di sicuro è un’iniziativa che parte con ottime premesse e siamo certi possa aiutare generi che negli ultimi decenni hanno subito un insensato ostracismo da parte di critica, editori e valutatori.
Ciao PennaRigata, grazie per il tuo simpatico articolo, lo spammeremo come gli altri 🙂
Rispondo volentieri ai tuoi dubbi, che riassumo in: stiamo a settembre, dateci tempo 😀
Prima di lanciare il tutto, ci siamo voluti occupare della parte burocratica (che è ENORME – sig sob) e quella del business plan (che è na palla). Ci interessava soprattutto far sì che l’infrastruttura di base fosse consistente, prima di iniziare il lavoro culturale e divertente 🙂
Il sito per forza di cose lo dobbiamo costruire piano piano, abbiate pazienza, però ogni giorno lo miglioriamo un pochino 🙂
Se hai domande, non aver paura di scrivermi alla nostra mail!
Invio un salutone e buon lavoro! Ci vediamo a Oblivion!
Emmanuele
Ciao Emanuele, avere una risposta ben articolata e serena è già un ottimo biglietto da visita. Le nostre sono solo “considerazioni” per quanto visto e capiamo quanto tempo serva per organizzare un impegno di tale portata. Abbiamo sfruttato l’articolo anche per perorare la causa del Fantasy (in tutte le sue declinazioni) e una fiera dedicata, a Roma, mancava. Ci vediamo a Oblivion!
Ciao Giuliano!
eheh e perché essere accidioso? Non ci hai detto nulla che non sia vero 🙂
Diciamo che siamo in quattro a fare un lavoro da almeno 16 ^^’
Però stiamo facendo tutto come i bambini bravi!
E ci sarà ampia rappresentanza fantasy!
Un salutone! 🙂
Ottimo, fantasy e co. devono risorgere, un grande in bocca al lupo. Tifiamo per voi.