Un romanzo ben scritto, ma senza suspense, di rado incontra il favore delle case editrici. Crearla spinge il lettore a quello che viene definito page turning (l’andare avanti nella lettura per vedere cosa accade).
Quante volte avrai sentito frasi tipo:
Non riuscivo a smettere di leggere per sapere cosa sarebbe accaduto!
Ormai molti editor valutano un romanzo proprio dalla sua capacità di tenere il lettore attaccato alle pagine, spesso ignorando altre caratteristiche altrettanto importanti. Ma questa è un’altra cosa…
Suspense: è l’abilità dell’autore (che sia di un romanzo, un film o altro), di dare vita a situazioni – sospese – che appagheranno il pubblico solo andando avanti nella storia (es. continuando la visione o la lettura).
Quindi è, semplificando, la capacità di incuriosire a tal punto da voler proseguire la lettura per sapere come andrà a finire.
Cos’è la suspense?
La suspense è una figura retorica che troviamo già nell’antica Roma e si basava, allora come oggi, sulla sospensione del lettore. Si fonda su due elementi cardine:
- il tempo e
- la creazione di situazioni, accadimenti o fatti che spingono il lettore a continuare la storia.
Capita in molti testi che l’autore sia troppo frettoloso arrivando al punto cardine della storia (o scena), con eccessiva rapidità e non permettendo la creazione di aspettative da parte di chi legge.
Rallentare è un’arte, spesso l’autore non può rendersi conto dei giusti tempi, così non farà altro che scrivere tutto e subito. La suspense si crea proprio attraverso la giusta gestioni dei tempi narrativi che un buon editing può ottenere.
Ciò è possibile farlo utilizzando alcuni strumenti essenziali che ogni scrittore dovrebbe padroneggiare. Anzitutto dovrebbe essere anche un po’ psicologo, conoscere la mente delle persone è utile sia per rendere i personaggi più profondi, ma anche per essere “crudele” con il lettore.
Non dandogli tutto e subito, ma centellinando gli accadimenti per i quali si sentirà appagato spingendolo a continuare la lettura.
L’importanza del tempo
Uno strumento semplice ma efficace è il “tempo”. Ti basterà inserire delle tempistiche entro le quali il personaggio dovrà fare una determinata cosa, e avrai la famosa “corsa contro il tempo”.
Alcuni esempi di corsa contro il tempo:
- la classica ricerca di un ordigno che ucciderà tante persone. Dan Brown lo usa in Angeli e Demoni, creando una storia che, di base, è anche abbastanza banale ma che diventa intrigante grazie al sapiente uso della suspense.
- Una corsa in ospedale perché una donna deve partorire.
- La ricerca dell’antidoto a un veleno, che sia il protagonista avvelenato e vuole salvarsi la vita, oppure una persona a lui molto cara.
- Nel film The Blues Brothers, i due fratelli devono rimediare 5.000$ entro pochi giorni o la “pinguina” perderà l’orfanotrofio dove sono cresciuti.
Questi sono solo alcuni esempi che ci mostrano come il tempo sia un elemento essenziale per creare delle ansie nei lettori. Metti una scadenza e avvicinatici lentamente, la suspense aumenterà.
Ma nel momento in cui si arriva alla scadenza, non dare al lettore ciò che si aspetta, ma confondilo e metti di fronte al protagonista un evento inaspettato. Per esempio, nel caso della donna incinta, proprio mentre stanno salendo in ascensore, salta la corrente a causa di un terremoto (si trovano in California o anche in Giappone), e adesso?
Un errore che viene spesso commesso dagli autori in erba è di esagerare, di buttare lì situazioni strampalate solo per creare l’effetto sorpresa. Ci deve essere coerenza narrativa.
Nell’esempio precedente il terremoto accade in una zona a forte rischio sismico, ma per rendere il tutto più credibile si dovrebbero inserire dei “segnali”, come scosse di assestamento descritte prima.
Si tratta di una semplificazione, ma che mostra come gli accadimenti, anche quelli più sorprendenti, debbano avere una attinenza con la realtà. Se l’ascensore si ferma senza ragione, il lettore capirà il tuo gioco.
Immagina 100, scrivi 10
Quando si scrive un romanzo è necessario costruire un’impalcatura solida e completa. I personaggi dovranno avere una profondità tale da immaginare persino come parlano e mangiano, questo è possibile creando delle “schede” dove andrà raccontato – in modo schematico – chi è, cosa fa, le sue aspettative, progetti di vita, paure, caratteristiche fisiche e così via.
Più il personaggio è importante, più dettagliata dovrà esserne la scheda.
Stessa cosa per la creazione del mondo (world building), che per alcuni generi come il Fantasy è essenziale. Sarà fondamentale conoscere, ad esempio, le meccaniche geopolitiche, il clima o la geografia dell’ambiente in cui si sviluppa la storia.
Se ad esempio si sta scrivendo uno storico, conoscere i termini usati nel periodo (es. scarsella al posto di borsa nel medioevo italiano) o i reali fatti storici, personaggi di spicco vissuti e loro relazioni interpersonali e così a continuare fino alla massima profondità possibile.
Fatto ciò non si deve cadere nell’errore di inserire tutto (il 100%), ma spesso è sufficiente, per dare realismo all’ambientazione, una minima parte (max. 10%).
Seguendo questo metodo si crea un “gap” tra autore e lettore. Chi scrive avrà a disposizione tutte le informazioni mentre l’altro al massimo il 10%. In questo modo lo scrittore lascerà “visibile” sono una parte del racconto, generando curiosità. Potrà fornire indizi, come fosse un giallo, e sarà il lettore a doverli interpretare.
Per creare suspense rallenta e descrivi
Rallentare la narrazione è un metodo all’apparenza facile per creare suspense in un romanzo, in realtà capita che spesso il testo sia di base già lento e quindi arriverebbe quasi a fermarsi del tutto!
La letteratura, specialmente quella di genere, è cambiata molto negli ultimi anni e chiede ritmo, un ottimo page turning, che spinga il lettore a divorare le pagine. Se il testo “gira”, allora si può utilizzare il rallentamento per creare la famosa “sospensione”.
Uno dei metodi più conosciuti, spesso abusati, è il Cliffhanger (consiglio di leggere l’articolo a riguardo) ma si deve fare attenzione perché si rischia di annoiare con l’utilizzo di questo strumento che diventa uno “schema” ripetitivo che non sorprende e non crea suspense.
Digressioni e le descrizioni
Digressioni: di solito vanno inserite dopo una anticipazione che, appunto, anticipa un determinato accadimento creando delle aspettative. Lo scrittore crudele inserirà un pensiero del personaggio, una suo dubbio morale o ricordo. Tale digressione allenterà il ritmo spingendo il lettore ad andare avanti per sapere cosa diavolo accadrà!
Si rallenta non tanto per farlo, ma è un momento in cui si dovrebbero dare informazioni importanti spacciandole per qualcosa di secondario. Nel proseguo del racconto tali informazioni dovranno venire fuori risultando essenziali.
Così il lettore sarà sorpreso, facendo diventare ciò che sembrava essenziale di poco conto e viceversa. Avremmo di nuovo mischiato le carte lasciandogli più dubbi che certezze di prima.
Descrizioni: quando si sta per arrivare al culmine della scena e si sta per rivelare qualcosa di importantissimo e tanto atteso (o si sta per verificare quel dato accadimento), uno scrittore che vuole creare suspense potrà rallentare il ritmo della narrazione inserendo delle descrizioni.
Non vanno inserite a caso, tanto per metterle, ma dovranno essere significative. Dovranno essere il riflesso delle emozioni o stati d’animo dei personaggi che parteciperanno proprio alla scena tanto attesa.
L’uso dei personaggi per aumentare la suspense
Anche i personaggi possono essere utilizzati per creare suspense e aspettative nel lettore. In modo particolare si può fare leva sulle fobie. Come detto prima, creare una scheda per ognuno è utile per dare profondità, tra le varie caratteristiche psicologiche devono esserci le sue paure.
Se la vostra eroina è impavida, sarà difficile empatizzare con lei e preoccuparsi. Datele la paura dei ragni e fatela strisciare in un tunnel pieno di ragnatele con solo la luce del cellulare con la batteria al 2%.
Meglio proseguire potendo notare i ragni per evitarli – ma vedendo quegli esseri grandi un pugno e pelosi come un macellaio greco – oppure andare alla cieca sperando che uno non si infili nella maglietta?