Il Fantasy italiano è morto, chi è l’assassino?

La polizia ha rinvenuto il cadavere del Fantasy italiano in un seminterrato nei pressi di Agrate Conturbia (NO). Gli investigatori brancolano nel buio, l’assassino non sembra aver lasciato tracce.

Vediamo di capire perché ritengo che il Fantasy italiano sia deceduto. Le ragioni sono molteplici e complesse ma proviamo a valutarle e a capire perché è stato commesso un tale scempio.

La Divina Commedia è un Fantasy! Ad essere blasfemi la stessa Bibbia, da chi non crede, potrebbe essere vista come un enorme e meraviglioso racconto di genere.

Dagli Antichi Greci e Romani fino alla più moderna epopea nordica (in cui Thor non è un coglionazzo fisicato che fa battute idiote), si narra di forze incredibili, capacità inumane ed eroi che seguono un destino fatto di scontri epici e grandi sconfitte, ma anche di magia!

A un certo punto, però, la nostra meravigliosa cultura fantastica si è afflosciata, quasi che “sognare” di mondi e creature fatate fosse un compito per bambini.

Il dominio di narrativa e, sorpresa, del romance

Nel nostro Paese, o scrivi di narrativa – se sei italiano -, oppure rischi:

  • risultati mediocri/pessimi nelle vendite,
  • che non ti prendano sul serio e, a volte,
  • la gogna mediatica (che vedremo in seguito).

A noi di PennaRigata arrivano ogni giorno testi, di vari generi, che hanno tutti un difetto in comune: sono scritti come fossero finta-narrativa-piena-di-aggettivi-e-avverbi simili a un pensierino di quinta elementare quando la maestra esortava gli alunni a mettere più descrizioni possibili.

Ci hanno convinti che gli italiani possano solo scrivere narrativa (che, come detto, molti credono sia piena di aggettivi e avverbi e cliché di varia natura), perché parte della nostra cultura. Di conseguenza, chi scrive romanzi di genere viene visto come “uno scappato di casa”  incapace di fare alta letteratura che si è rifugiato tra elfi e cyborg.

In tale frullatore non ci finisce il moderno Romance che invece impazza in ogni dove quasi fosse il Santo Graal delle mediocri CE. L’importante è che si legga, dicono alcuni, ma credo che anche la qualità vada ricercata altrimenti si creano persone che leggono ma che non hanno capacità critiche e non sanno distinguere cos’è bello.

Ci sono anche meravigliosi Romance, divertenti, emozionanti e ben scritti (es. Sparks), come Fantasy italiani!

Perché se è italiano non piace?

Anzi, direi che se è italiano neanche gli si offre la minima opportunità. Lo si snobba in automatico andando a comprare spazzatura esterofila fatta solo di banalità, scopiazzature dal fantasy anni ’80 e “ship” e “crush”.

Queste caratteristiche non sono “il male” della letteratura e sono dell’idea che, se piacciono, è giusto scriverle e leggerle, ovviamente lasciando agli altri la possibilità di dissentire. Può valere per tutti i generi, una sana discussione è ben accetta, però…

Però se un italiano scrive un fantasy, allora non si discute, non c’è più un confronto, ma solo un gigantesco “dito medio”, fanculo robaccia italiana, di sicuro l’autore è:

  • amico di qualche editor,
  • o amico di uno che lavora in una agenzia letteraria,
  • parente della donna delle pulizie che il giovedì lava i pavimenti dell’ufficio dove correggono le bozze della CE,
  • ha tanti follower sui social o su altre amenità varie,
  • è una gran figa (o figo),
  • l’ha dato/a a qualcuno della casa editrice,
  • altre cattiverie idiote che ora non mi vengono in mente.

Il fatto grave è che ho sentito, con le mie orecchie (o letto sui social), tutto ciò e anche di peggio. E questo vale solo per i testi fantasy di italiani che hanno la “colpa” di non scrivere narrativa.

Ma da quando un italiano ha meno fantasia di un tedesco? Sembra l’inizio di una barzelletta!

La gogna mediatica

Un italiano che scrive Fantasy subisce persecuzioni della peggior specie. Viene aggredito da frotte di “wannabes” che rosicano per il risultato, perché lei/lui è stato in grado di arrivare alla pubblicazione! Se poi è con una CE molto grande, il livore aumenta e si creano piccole e meschine alleanze per insozzare l’autore che si è permesso di rubargli i sogni!

Le critiche diventano aspre, personali e subdole arrivando a manipolare il significato del testo.

Mi è capitato di leggere di un romanzo Fantasy (di un italiano), in cui si criticava l’autore/autrice, per aver inserito una scena di stupro!

E qui è la dimostrazione di quanto cretine siano tali (finte) critiche e di quanto sia basso il livello culturale e morale di chi le fa, mi spiego meglio:

  • in un romanzo è lecito inserire uno stupro, altrimenti non potrei scrivere nemmeno di omicidi, uccisioni e tradimenti. A questo punto cestiniamo, seguendo tale logica da imbecilli, pure i Promessi Sposi. Si chiama patto di sospensione dell’incredulità (è finzione ma mentre leggo voglio crederci!).
  • Nel libro di cui parlavo non c’era alcuna scena di stupro. A Roma si dice: toglieteje er vino.

Autori e lettori si comportano così costantemente senza rendersi conto che avvelenano anche l’acqua dove loro stessi nuotano. O, meno poeticamente, è come il tizio che si schiaccia le palle per fare un dispetto alla moglie.

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