Giusto per essere subito chiari: il bibliomane, in senso stretto, non è affetto da alcuna patologia psicologica.
La bibliomania non compare nei manuali diagnostici del DSM-5, con questa affermazione dovremmo aver tranquillizzato tutti coloro che comprano libri come se non ci fosse un domani.
Però può essere considerato un sintomo che compare quando si è affetti da un disturbo ossessivo-compulsivo. Fortunatamente, la maggior parte di noi, ha solo un irrefrenabile desiderio di libri!
Non siamo pazzi, o forse sì ma nel modo più sano possibile (anche se potrebbe sembrare un controsenso). Essere bibliomani può diventare una patologia psicologica nel momento in cui, l’acquisto di libri, crea specifici problemi pratici che danneggiano la qualità della vita:
- vita sociale assente,
- mancanza di spazio in casa (hai presente i programmi sugli accumulatori seriali?),
- debiti a causa dell’acquisto di libri,
- pessima igiene della casa.
Chi più chi meno, tra gli amanti dei libri, ci siamo scontrati con uno dei punti indicati (speriamo soprattutto non con l’ultimo!), se si tratta di “momenti”, probabilmente non sei affetto da nessuna condizione.
La libreria come status sociale
Alcuni bibliomani accumulano testi non tanto per il loro piacere personale, quanto per mostrarsi e farsi belli di fronte agli altri.
Infatti, avere una libreria stracolma di romanzi e libri può provocare una sorta di ammirazione, un attestato di quanto una persona si acculturata. Mostra gli interessi intellettuali del proprietario, si tratta di una bibliomania “benigna”, poiché si vuole dare un’immagine positiva di sé stessi.
Allo stesso modo, una libreria stracolma (ma ben organizzata), è una sorta di status sociale che indica quanto il proprietario sia abbiente e disposto a spendere per la propria cultura.
Il bibliomane bibliofilo
Poi ci sono i veri e propri amanti dei libri (bibliofili), che hanno la passione per la lettura e il collezionismo di testi. Che hanno a cuore la qualità di un’edizione, la cura del testo, la carta usata e la rarità dei libri.
La stragrande maggioranza dei lettori che abbiamo conosciuto – ma questa è solo una nostra personalissima valutazione – andrebbero inseriti nel gruppo “bibliomane-bibliofilo”. Costoro hanno un mix di qualità/difetti, delle due categorie.
In ogni caso, se non si scade in comportamenti patologici, amare i libri è sempre una cosa meravigliosa. Soprattutto alla luce del triste fatto che in Italia si legge poco e si pubblicano, purtroppo, tanti libri orribili.
Quali sono i problemi che affronta un bibliomane?
Il primo è senza dubbio economico. In Italia i libri costano troppo, specialmente le prime edizioni con copertina rigida, i costi variano dai 17 ai 25 euro. Se poi si parla di una saga si rischia una spesa totale che sfiora spesso gli 80 euro o più.
C’è da dire che, in tutto questo, il povero scrittore guadagna poco e niente. La maggior parte dei ricavi finiscono nelle tasche delle distribuzione e in parte inferiore dell’editore.
Il bibliomane compra in modo compulsivo tanti libri ogni mese che non riesce neanche a finirli. Come entra in libreria, non può fare a meno di tornare a casa con almeno 3-4 libri.
Compro, compro e poi compro
Il secondo problema è collegato al primo: comprare libri è un vero e proprio bisogno al quale non si riesce a dare una risposta. Acquistiamo perché… boh!
Alcuni cercano online, per esempio, alcune edizioni specifiche. Io custodisco gelosamente (cit. il mio tesssorooo), tutti i romanzi di Tolkien pubblicati da Rusconi cercando su internet le vecchie edizioni. Ho completato la collezione con Lo Hobbit (pubblicato da Einaudi, però), con la copertina rossa.
Nel tempo libero, il bibliomane, passa ore davanti al pc o allo smartphone creando liste dei desideri e spulciando vari shop online alla ricerca di qualche perla rara.
Ikea dovrebbe creare il reparto “casa per bibliomane”
Chi ama i libri ha sempre il problema su dove metterli: terzo problema del bibliomane. Si creano pile di testi alte due metri o scatoloni strapieni o altri accorgimenti per ottimizzare gli spazi.
Ma non solo, il bibliomane medio vuole anche potersi godere la propria collezione. Che gusto c’è a tenerli tutti chiusi in cantina o in soffitta?
Per questo, prima di arredare casa o la propria stanza, si ragiona su come ottimizzare gli spazi per i propri libri (compresi quelli ancora non acquistati!). Accade che quadri, poster o specchi vengono banditi: le pareti sono destinate alle librerie!
Gli stessi scaffali, a parte pochi soprammobili, devono essere liberi per poter contenere il maggior numero di romanzi. Se in un appartamento ci sono libri ovunque (pure in bagno e in cucina), sei nell’antro di un bibliomane!
Pianificazione finanziaria per bibliomani
Il quarto problema è di carattere finanziario. Un bibliomane riuscirebbe a far quadrare i conti alla Stato Italiano. È in grado di trovare fondi necessari per l’acquisto di libri dove persino Draghi farebbe fatica.
Un tempo la si chiamava “finanza creativa” (Cit. Tremonti), diventata ormai il pane quotidiano di ogni amante dei libri che riesce a comprarli anche a costo di di non cenare! Forse esageriamo un po’, eppure i bibliomani riescono a far quadrare i conti (forse), con grande maestria.
Conoscono il fattorino di Amazon di persona, lo vedono più spesso di alcuni parenti stretti e quando li scorgono in libreria li salutano con un sorriso neanche lo Stregatto!
Leggere, leggere, leggere
Neanche la scienza riesce a capire come sia possibile, ma leggere sembrerebbe essere (oltre al quinto problema), l’unica ragione per la quale un bibliomane si alza dal letto la mattina.
Ha una lista di romanzi lunghissima, ma anziché accorciarsi dopo la lettura di un romanzo, si allunga di altre unità, ma com’è possibile?
Legge, ma compra di continuo. Come si fa a resistere al fascino dell’ultimo romanzo uscito o all’edizione superfiga della saga preferita? Legge di tutto, di sicuro i romanzi da leggere almeno una volta nella vita, ma anche testi comprati sulle bancarelle a pochi centesimi.
Deve vivere!
Un bibliomane che si rispetti ha la tendenza a invaghirsi e preoccuparsi per i suoi personaggi preferiti. Si ha paura che gli accada qualcosa, tanto che alcuni arrivano al punto di andare leggere qualche pagina in avanti o addirittura il finale per tranquillizzarsi.
Se poi al beniamino capita qualcosa di storto, ecco che tutta la settimana è rovinata neanche la propria squadra del cuore avesse perso una finale di coppa!
Per non parlare poi delle saghe o nei classici romanzi “seriali”, dove ci portiamo dietro l’angoscia per le sorti di qualche personaggio, fosse anche l’antagonista.
Si sa che i cattivi, nella maggior parte dei romanzi, fanno una brutta fine. Eppure una parte del bibliomane spera che si salvi e trovi la redenzione, quasi fosse una parte di sé. Probabilmente la nostra empatia ci permette di sentire, e capire, una vicinanza potente con i personaggi negativi (che in fondo raccontano una parte di noi che teniamo nascosta).
Se ne ha scritto uno così bello, allora li voglio tutti!
Alzi la mano a chi è capitato di leggere un bel romanzo di un autore e, di conseguenza, cercare tutti i suoi libri? Ok, ora possiamo abbassarle.
A me è capitato con Fante, lessi tantissimi anni fa “Chiedi alla polvere” su consiglio di un amico. Due giorni dopo ero in libreria a scegliere altri suoi romanzi. Stesso effetto lo ha avuto su di me Murakami e anche Sparks, dei quali ho ormai tutti i loro testi.
Ogni amante dei libri, dopo aver letto un nuovo autore di cui si è innamorato, inizia una spasmodica ricerca (sesto problema del bibliomane). Si va quasi a periodi, come per i pittori che avevano il “periodo blu”. Allo stesso modo c’è il periodo Kundera o Hesse (tipici dell’adolescenza) o il periodo dei classici oppure quello Thriller.
Quando ci si innamora di uno scrittore, o anche di un genere, non c’è forza capace di allontanare un bibliomane dalla sua ossessione!
Come si guarisce dalla bibliomania?
Come per le fasi del lutto, per guarire dalla bibliomania, ce ne sono 5:
1. La negazione.
Io non compro troppi libri.
Non sono innamorato di Roth.
Dici che non c’è spazio per altri libri? Sono campione di Tetris!
2. La rabbia.
Non ho troppi libri!
Ho speso solo uno stipendio in libri questo mese!
Smettila! C’è ancora posto per un paio di tascabili.
3. La contrattazione.
Solo un altro, daiiiiiii (parlando a sé stesso).
Solo un altro, daiiiiii (parlando sempre sé stesso).
Solo un altro, daiiiiii (davanti alla cassiera in libreria).
4. Depressione.
Perché è dovuto morire (riferendosi un personaggio, non a una persona)?
Mi manca da morire (l’ultimo libro della saga fantasy preferita).
Basta! Mi chiudo in casa a leggere!
5. Accettazione.
Sei un bibliomane, fattene una ragione.