Un attento e coerente Worldbuilding nel romanzo fantasy è uno degli elementi principali che si valuta quando si legge un testo di genere. Nella mia esperienza come Giudice del Premio Arcimago, una buona ambientazione era uno dei parametri principali usati per scegliere i testi meritevoli.
I parametri per capire se un il Worldbuilding era ben fatto:
- Innovatività. La maggior parte dei testi proponevano sempre le stesse ambientazioni.
- Coerenza. Un mondo inventato potrebbe anche non essere così originale, ma è essenziale che sia coerente, altrimenti si disintegra il patto narrativo.
Il worldbuilding è una componente fondamentale della letteratura fantasy. È ciò che permette agli autori di trasportare i lettori in mondi nuovi, ricchi di dettagli, che sembrano reali pur essendo intrisi di magia, mistero e avventura.
In questo articolo, esploreremo:
- i fondamenti del worldbuilding,
- la sua importanza nella narrativa fantasy,
- i vari elementi che contribuiscono a creare un mondo avvincente
- e le tecniche per dare vita a universi letterari indimenticabili.
Cos’è il Worldbuilding del romanzo (fantasy)?
Dare vita a un mondo non è facile! Non basta inventare un continente, riempirlo di fiumi, monti e montagne e infine indicare le città dei buoni, degli elfi e dei cattivi. Non è una partita a D&D, si tratta di rendere logiche le dinamiche sociali, culturali e geografiche.
E poi trovi la capitale del regno di Fantapeppino in una zona dove non c’è un fiume, un lago o almeno il mare! È anche lontana da boschi e montagne, quindi di cosa vivono gli abitanti? Cosa commerciano e con chi lo fanno?
Prima di iniziare con la classica mappa (in ogni fantasy ce ne è una, spesso inutile), studia un po’ di Geografia e ti renderai conto che la maggior parte dei centri urbani (quelli importanti), non sono sorti a casaccio!
Il worldbuilding è il processo di costruzione di un mondo immaginario, completo di geografia, storia, culture e regole proprie. Mentre tutta la narrativa richiede un certo grado di worldbuilding, la letteratura fantasy ne dipende in modo particolare, poiché spesso coinvolge regni che non esistono nel mondo reale.
Per me il worldbuilding è la parte più divertente dello scrivere fantasy, lo considero essenziale e necessario per dare vita e rendere credibile l’intera storia, un po’ come fosse un personaggio importante, ma non di certo il protagonista.
Il ruolo Worldbuilding nel romanzo fantasy
Il worldbuilding non riguarda solo la creazione di un’ambientazione, ma anche la modellazione della narrazione, l’influenza sui personaggi e il rafforzamento dei temi. Un mondo ben sviluppato può:
- Fornire un senso di realismo e credibilità.
- Migliorare le motivazioni e i conflitti dei personaggi.
- Introdurre elementi unici nella storia, come leggi magiche o strutture politiche.
- Rendere la storia più coinvolgente.
Come detto il Worldbuilding nel romanzo fantasy è essenziale, ovviamente non si ferma alla geografia ma a tutte le interazioni – magiche o meno – tra personaggi, ambiente, animali, mostri, magia, economia, politica…
In pratica con tutto. Qualsiasi azione deve essere coerente con ciò che gli ruota intorno. Un errore spesso fatale è quello delle lingue. Non si sa come mai, eppure tutti si capiscono, anche a migliaia di chilometri di distanza.
Nel mondo fantasy si è risolto con il “linguaggio comune”, ossia una lingua che bene o male parlano tutti. Nella fantascienza usando, per esempio, traduttori simultanei. Anche tu, in un modo o nell’altro, dovrai farci i conti.
Gli elementi principali che devi tenere a mente quanto costruisci un mondo sono:
- Geografia e ambientazione fisica.
- Culture e società.
- Sistema magico e mitologia
- Lingue e convenzioni di nominazione.
- Storia e leggende.
1. Geografia e ambientazione fisica
Il paesaggio fisico di un mondo fantasy può influenzare la sua cultura, la sua storia e persino i viaggi dei personaggi. Considerazioni importanti includono:
- Clima e condizioni meteorologiche.
- Terreno (montagne, deserti, foreste, oceani).
- Risorse naturali e il loro impatto sulla civiltà.
La Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien è un esempio emblematico di una geografia meticolosamente costruita che arricchisce la narrazione. L’intero “universo” è costruito intorno alla volontà di Tolkien di inventare una lingua! Ha poi dato vita a una mitologia vera e propria che prende spunto dai racconti nordici.
Ci sono più esempi di “prese in prestito” non per mancanza di fantasia, ma come appigli alla nostra realtà e per rendere più vera l’esperienza della lettura. Ma in questo caso parliamo di un genio…
2. Culture e società
Le strutture sociali aggiungono profondità a un mondo fantasy. Gli scrittori dovrebbero considerare:
- Sistemi politici (monarchie, democrazie, teocrazie).
- Gerarchie sociali e divisioni di classe.
- Religioni, tradizioni e sistemi di credenze.
- Commercio, economia e vita quotidiana.
Il continente di Westeros nella serie “Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin è ricco di culture diverse, ognuna con i propri costumi e intrighi politici. Uno dei padri del fantasy è Robert E. Howard, che ha dato vita a personaggi e mondi iconici tra cui Conan il barbaro.
Lui è il primo esponente del genere Sword&Sorcery che fa parte dell’universo del fantasy, anche se ormai non si scrivono più romanzi del genere, meglio unicorni, fatine e cucciolotti…
3. Sistema magico e mitologia
La magia è una caratteristica distintiva del fantasy, ma per risultare credibile deve avere delle regole precise. Alcuni aspetti fondamentali da considerare sono:
- Come si accede alla magia (tramite incantesimi, abilità innate, oggetti magici).
- Quali sono le limitazioni e i costi dell’uso della magia.
- Il rapporto tra magia e società (è accettata, temuta, regolamentata?).
Brandon Sanderson è noto per i suoi sistemi magici ben strutturati, come quello della saga Mistborn, basato sull’uso di metalli con proprietà magiche specifiche. La magia può essere anche una forma di tecnologia, oppure possono essere chiamate capacità psichiche, come la telecinesi o la lettura del pensiero.
L’importante è creare uno schema coerente che sia tale nella mente dell’autore. Ricorda la teoria dell’iceberg di Hemingway vale per tutto, anche per la magia.
4. Lingue e convenzioni di nominazione
La lingua è uno degli elementi più potenti per dare autenticità a un mondo fantasy. J.R.R. Tolkien, ad esempio, ha creato intere lingue per le sue razze, come l’Elfico e il Nero Parlato di Mordor. Alcuni aspetti importanti includono:
- Strutture di denominazione per persone, luoghi e oggetti.
- Dialetti o lingue inventate.
- Il modo in cui la lingua riflette la cultura.
Se non si vuole creare una lingua intera, si possono almeno stabilire schemi di nomenclatura coerenti per dare un senso di profondità e coesione.
5. Storia e leggende
Un buon worldbuilding non si limita al presente, ma ha radici nel passato. Per rendere un mondo credibile, è utile sviluppare:
- Eventi storici significativi (guerre, rivoluzioni, età dell’oro o dell’oscurità).
- Personaggi leggendari e figure mitiche.
- Un sistema di calendari, epoche e cronologie.
L’Earthsea di Ursula K. Le Guin, ha una storia ricca di miti e tradizioni che influiscono sulle credenze e i comportamenti dei personaggi nel presente.
Tecniche per creare un Worldbuilding solido
Creare un mondo fantasy coinvolgente richiede un equilibrio tra dettaglio e narrazione. Alcuni consigli utili:
- Show don’t tell. È meglio far emergere il mondo attraverso le azioni e i dialoghi dei personaggi, piuttosto che attraverso lunghe spiegazioni.
- Usa i sensi dei personaggi. Descrivere odori, suoni e sensazioni tattili rende l’ambientazione più viva.
- Evita gli infodump. Troppe informazioni tutte in una volta possono appesantire la lettura. Meglio introdurre i dettagli senza fretta ma soprattutto se sono funzionali alla narrazione.
- Mantieni la coerenza interna. Un mondo deve seguire le proprie regole, altrimenti rischia di risultare poco credibile mandando in frantumi il patto narrativo che è alla base di ogni fantasy.
Cosa non fare…
Anche gli scrittori esperti incontrano difficoltà nella costruzione di un mondo che sia realistico e coerente. Evita di:
- Sovraccaricare la storia con troppi dettagli. Un mondo deve servire la narrazione, non il contrario.
- Creare incoerenze logiche. Se un mondo non segue le proprie regole, il lettore ne noterà le incongruenze.
- Esporre troppe informazioni in una volta sola, bisogna introdurre i dettagli in modo naturale.
Un buon worldbuilding è non distrae dalla storia principale, il cuore del testo non può essere il mondo in cui i personaggi si muovo, ma al contrario dovrebbe essere al servizio della narrazione.
Come iniziare il Worldbuilding nel romanzo fantasy
Chi ama il fantasy e vuole scriverlo, dovrebbe conoscere le tecniche di base di scrittura, ma anche come dare vita a un mondo. Non c’è un unico metodo, chi dice il contrario vuole solo venderti qualcosa, che sia un corso o una scheda di valutazione.
Di seguito propongo un metodo, uno dei tanti, che per esperienza professionale e personale, aiuta a seguire una direzione. La coerenza è il passo seguente, ecco come potresti iniziare:
- Parti da un’idea centrale che può essere un sistema magico, un conflitto politico, o una geografia unica.
- Sviluppa gli elementi fondamentali come cultura, storia, politica e società.
- Stabilisci regole e limitazioni per mantenere la coerenza della storia.
- Rivela il mondo gradualmente evitando spiegazioni troppo lunghe e lasciando scoprire il mondo attraverso i personaggi.
- Abbozza una mappa logica, come detto non puoi spargere città senza che siano presenti, per esempio, risorse naturali.
Worldbuilding del romanzo fantasy
Il worldbuilding è il cuore del fantasy. Un mondo ben costruito non solo rende una storia più coinvolgente, ma dà ai lettori un senso di esplorazione e scoperta. Che si tratti di un sistema magico rigido o di un mondo più onirico e misterioso, l’importante è mantenere coerenza e integrazione con la narrazione. Il vero segreto del worldbuilding non è quanti dettagli si aggiungono, ma come questi vengono utilizzati per far vivere la storia.
Pubblicare un romanzo fantasy, in Italia, è purtroppo molto complicato visti i preconcetti dei lettori. Invece di leggere solo fantasy straniero, spesso strapieno di banalità, cuoricini e unicorni, perché non dare una possibilità a testi nostrani, magari di un piccolo editore serio?