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Presentarsi a un editore

Presentarsi a un editore per aumentare le tue possibilità di essere almeno letto?

Per esperienza, la parte in cui ci si presenta all’editore (o volendo anche a una delle tante Agenzie Letterarie), è molto critica e foriera di tanti problemi.

Gli errori che vengono commessi sono spesso pregiudicanti anche della stessa lettura del testo, ma andiamo per gradi. Infatti, nella maggior parte dei casi, non si viene comunque letti!

Lo so che potrebbe sembrare eccessivo e spaventare chi ha appena scritto un romanzo, però sapere come funziona il mercato editoriale aiuta a districarsi meglio in questo pantano.

Sui social leggiamo di editori (più o meno noti), che “bonariamente”, prendono in giro chi invia delle email di presentazione non in linea con il loro punto di vista. 

Capita che alcune di queste missive siano al limite del delirante, ma negli altri casi, a nostro parere, un po’ di delicatezza in più da parte di chi pubblica non sarebbe male.

Nessuno nasce imparato.

Quindi, giudicare e scartare qualcuno perché non sa come presentarsi a un editore, è un atto un po’ troppo “violento”. Esistono mitomani che si presentano come i nuovi Lansdale o Garcia Marquez, e nessuno vuole giustamente lavorare con queste persone.

In questo articolo daremo qualche consiglio su come proporsi, in modo equilibrato e professionale, tenendo bene a mente che anche gli editori dovrebbero cambiare mentalità e atteggiamento.

Le grandi CE leggono dei manoscritti arrivati solo una piccola parte, andando a obbligare l’autore a impazzirsi per farsi notare o a spendere soldi per una inutile scheda di valutazione fatta dalle agenzie.

Investire su persone che valutino i testi arrivati è essenziale per un settore che sta morendo. Si legge meno e la qualità dei testi selezionati (anche a causa dei troppi sedicenti scrittori) è davvero pessima.

L’etichetta del presentarsi a un editore

Hai da poco finito di scrivere il tuo romanzo, ora è il momento di presentarsi a un editore, ma esistono tecniche anche per questo?

L’ipotesi di base sono:

  • che tu abbia un romanzo finito,
  • ne conosca il genere, o almeno un’idea della collocazione editoriale che potrebbe avere,
  • hai scritto una buona sinossi,
  • il romanzo è corretto ed editato da un professionista,
  • hai fatto delle ricerche (perché vuoi un editore serio), tra le CE per valutare quali siano le migliori per il tuo testo.

Sì, ed è un bene che prima di inviare il tuo manoscritto tu sia arrivato su PennaRigata, perché ti darò dei consigli su come approcciarti al mondo editoriale nel modo più valido possibile.

Ricorda sempre che l’editoria è fatta di persone, quindi i medesimi modi possono venir apprezzati da alcuni, e odiati da altri.

In linea di principio, però, c’è una etichetta che ti permetterà di essere preso in considerazione – e quindi letto – in modo serio.

Non indispettire un potenziale lettore dalla prima email è già molto, visto che la maggior parte degli autori commettono una sequela interminabile di errori.

Ma una semplice email, mi può precludere la pubblicazione?

No, può precluderti anche la lettura!

come Presentarsi a un editoreSe ad esempio scrivi un testo di presentazione con evidenti errori di grammatica (questo è uno dei vari sbagli che si commettono), per quale ragione l’editor della famosa casa editrice dovrebbe sperare che nel manoscritto vada meglio?

A noi capitano anche email con più di qualche refuso. Scritte male, sgrammaticate oltre a eventuali deliri di onnipotenza. 

Se non sai scriverne una in modo corretto e comprensibile, come pretendi di saper scrivere un intero romanzo?

Oppure se ogni frase contiene 3 aggettivi e 2 avverbi e non fai altro che incensare, con frasi vocaboli roboanti ed esaltanti il tuo lavoro?

Un refuso o due potrebbero anche capitarci, meglio di no ovviamente, ma sbagliare un congiuntivo, specialmente su poche righe, è davvero imperdonabile.

Conosco persone che lavorano nelle più importanti CE italiane, sia grandi che piccole, e chiacchierando viene sempre fuori l’aneddoto che riguarda una determinata email, o lettera di presentazione, di qualche sedicente autore.

Presentarsi a un editore: l’ignoranza non è tollerata

Testi pieni di errori che neanche un principiante, “ho” senza l’h, punteggiatura creativa ed errori di ortografia. Tali email precludono anche solo l’apertura del file, e dagli torto!

Alcune persone che si affacciano al mondo della scrittura hanno lacune profonde, non c’è nulla di male, ma si deve essere umili e farsi dare un aiuto da un editor professionista.

Metterà in ordine il testo, i personaggi e la storia facendo anche una prima importante correzione bozze.

Le regole principali da seguire sono buon senso ed educazione, più qualche piccolo stratagemma che andremo a vedere per far sì che la tua proposta editoriale abbia qualche chance in più.

Già che stai leggendo il nostro blog, mostra che hai voglia di informarti e crescere come autore: benissimo. Il nostro consiglio è di coltivare curiosità e dubbi, mettendo in discussione ciò che sai. 

Come autori abbiamo la fortuna di vivere un mondo in cui la maggior parte delle informazioni sono disponibili online. Usa i motori di ricerca (Google), per ricercare qualsiasi cosa  da inserire nel romanzo (es. una specifica pistola per un personaggio, o come si chiama un particolare tipo di cappello, ecc.), ma anche riguardo alla grammatica.

Farsi domande, a volte apparentemente banali, ti permetterà di minimizzare gli errori, anche se fosse solo uno è un beneficio a cui non si deve rinunciare.

Non mi pubblicano perché l’editoria è cattiva!

Sembra la frase di un adolescente, invece è parte della email che mi scrisse, tempo fa, un sedicente scrittore. L’ambiente editoriale è effettivamente difficile, districarsi tra modi di fare, etichetta ed ego di chi ci lavora è molto complicato. Ma non è cattiva.

È crudele ed elitaria. A volte anche a chi è di settore viene la voglia di andare a rompere cocchi alle Maldive! ma proprio questa cattiveria, che per molti è vista come una barriera all’entrata, andrebbe invece considerata più come una opportunità per farsi notare.

In un mondo di presentazioni pessime o autoreferenziali, scriverne una equilibrata, elegante e breve (soprattuto breve), ti darà una piccola spintarella, nulla di ché, ma è meglio di niente.

Il numero di romanzi che le case editrici o Agenzie Letterarie ricevono ogni anno è incredibile: migliaia e migliaia di testi.

A peggiorare il caos l’incapacità dei moltissimi aspiranti scrittori di essere chiari e precisi quando si propongono. Un buon libro trova la sua strada per essere pubblicato, magari non in una delle grandissime CE, ma riesce a prendere vita.

Se non accade la ragione, nel 99% dei casi, è ascrivibile proprio al fatto che non si sappia presentarsi a un editore in modo professionale ed educato. Oppure perché il libro è di pessima qualità.

Cosa si deve tenere a mente per presentarsi a un editore

Ci sono, per la mia esperienza professionale, alcuni fattori dai quali non puoi prescindere se desideri pubblicare un romanzo. 

  1. La CE è un’azienda.
  2. Studia, valuta gli editori e scrivi solo a quelli coerenti con il tuo lavoro.
  3. Chi ci lavora è un dipendente, preferisce investire il suo tempo lavorativo verso chi è educato, gentile e non gli fa perdere tempo.
  4. Ci sono delle regole per inviare un manoscritto, seguile pedissequamente.
  5. Tu non sei un autore famoso, quindi metti l’ego nel cassetto.
  6. Non ti devi pubblicizzare, solo presentare.
  7. Saluta, sempre.
  8. Parla dei social se hai i numeri.

Questi sono i punti salienti, che adesso analizzeremo e spiegheremo per rendere la tua proposta migliore e più accurata possibile.

1. La CE è una azienda

Può sembrare banale, ma è necessario focalizzarsi su questo punto. Essendo una società che deve fare utili, sceglierà non solo il prodotto (libro), ma anche il produttore (l’autore).

L’investimento non è solo sul manoscritto, ma anche sulla persona, se ti presenti come già arrivato, il nuovo Roth, non susciterai interesse, quanto fastidio.

Un autore diviene un personaggio pubblico, se non dimostri savoir faire via email, quando hai tempo per pensare, che danni farai di persona, magari durante un’importante presentazione o quando sarai intervistato?

Ti assicuro che gli editori ragionano anche in base a fattori personali, di simpatia e antipatia e non hanno alcun problema a non pubblicarti perché non vai loro a genio. Meglio proporsi un po’ in sordina, senza proclami. Non sei tu a dover dire se sei bravo, ma i lettori (non sempre, ma questa è un’altra storia).

2. Studia, valuta gli editori e scrivi solo a quelli coerenti con il tuo lavoro

Invieresti mai un romanzo di fantascienza a Sellerio? Tutti conoscono questa famosa CE per Camilleri e il suo Commissario, e anche per la qualità dei suoi testi. Un romanzo di genere potrebbe essere non adatto, giusto? Sbagliato

Se vai sul loro sito troverai che hanno una piccola collana dedicata: Sellerio Fantascienza.

Quindi puoi mandargli il tuo libro di questo genere? Non è detto. 

Anche se hanno una collana adatta, potrebbero non essere interessati a pubblicare, ad esempio, esordienti. Per capirlo ci sono due rapide strade:

  1. Scrivi alla Sellerio chiedendo se sono interessati a ricevere romanzi di fantascienza.
  2. Apri il catalogo online. Sul loro troverai una decina di titoli, tutti di autori stranieri di qualche anno fa.

Il mio consiglio è comunque di inviare una email, molto semplice e chiara, in cui saluti, dici di aver scritto un testo di fantascienza e se puoi mandarlo. Ringrazia per il tempo dedicato, saluta e firma.

Tutto qui? Non devo mettere due righe sulla storia, personaggi o altro? No, non servirebbe. Devi solo sapere se sono interessati a ricevere la tua proposta editoriale.

3. Chi ci lavora è un dipendente

Pubblicare libri è un lavoro, quindi il professionista di una CE preferisce dedicarsi a chi è educato, gentile e non gli fa perdere tempo. Togliti subito dalla testa l’idea romantica di questo settore, la redazione di un editore è simile a qualsiasi altro posto di lavoro.

L’unica differenza è che anziché produrre e vendere ad esempio siti web o consulenze, producono testi! Sono persone che entrano in ufficio la mattina, lavorano e tornano a casa la sera, non c’è nulla di “magico”, per cui è meglio relazionarsi con professionalità.

4. Ci sono delle regole per inviare un manoscritto, seguile pedissequamente

Per presentarsi a un editore e inviare un manoscritto le CE, solitamente, hanno una pagina dedicata in cui inseriscono tutte le informazioni necessarie. A volte potrebbero anche scrivere di non essere in cerca di nuovi autori, in tal caso è INUTILE inviare qualsiasi cosa. Meglio cercare editori interessati.

Segui quanto ti viene richiesto senza modifiche, anche se alcune cose potrebbero sembrarti inutili o ridondanti non farti domande. In fondo ti propongono un regolamento, se non ti piace non proporre il tuo lavoro.

Per prima cosa, come detto, segui quanto ti viene richiesto. In generale le CE possono chiedere la sinossi più alcuni capitoli oppure l’intero romanzo. 

La sinossi è essenziale, io la trovo uno strumento un po’ pericoloso, si può aver scritto un romanzo bellissimo ma una sinossi non altrettanto valida: investi tempo per farla.

Molti autori, esordienti e non, la fanno elaborare dal loro editor. Ha un costo, personalmente la includo nel servizio di editing letterario.

Falla leggere ad altre persone e poi fatti raccontare quanto hanno capito, ricorda: la sinossi è un riassunto nudo e crudo, non una pubblicità del tuo romanzo. In rarissimi casi potrebbero chiedere anche una logline.

Presentarsi a un editore: l’email

email presentazione editoreDeve essere semplice, breve (non superare le 3-4 righe) e asettica. 

  • Saluta, se sai il nome di chi leggerà fallo ad personam. Evita di scrivere cose come “Alla redazione” o simili. Un semplice: “Buongiorno, mi chiamo Mario Rossi e come dal vostro sito vi invio sinossi e romanzo.” 
  • Indica in modo chiaro il genere letterario del romanzo (evita di specificare la collana in cui potrebbe andare, gli editori già lo sanno).
  • Se vuoi puoi aggiungere la Logline .
  • Ringrazia per il tempo che ti è stato dedicato, saluta (cordiali saluti, va più che bene) e firma con nome e cognome.

Come vedi non ho aggiunto nulla se non ciò che è essenziale per permettere a chi riceve di avere subito tutte le informazioni utili. In questo modo darai da subito l’idea di precisione e professionalità, che fanno sempre piacere a chi dovrà investire (forse) su di te.

5. Tu non sei un autore famoso, quindi metti l’ego nel cassetto

Come si vede, nella email di presentazione, tu quasi non ci sei. Non inserire nulla che ti riguarda perché, se verrai letto, sarà il libro a parlare per te. Chi tende a lodarsi, anche poco, solitamente è un pessimo autore, insicuro e pieno di sé.

Questa è l’immagine, peraltro veritiera il più delle volte, che trasmetterai alla CE.

Mi è capitato che alcuni dei peggiori scritti che abbia mai visto fossero preceduti da una lettera in cui l’autore si auto-incensava a tal punto che mi sono chiesto cosa diavolo volesse da me! E quasi sempre erano persone poco preparate, un po’ troppo convinte di mezzi che non avevano.

6. Non ti devi pubblicizzare, solo presentare

Non metto in dubbio la tua preparazione, ma non c’è motivo per sbandierarla. Mi arrivò tempo fa una proposta editoriale (tra l’altro inviata alla persona sbagliata, io faccio editing e scrivo romanzi) di un professore universitario di lettere!

Aveva inserito le pubblicazioni scientifiche, i libri di testo pubblicati e la sua carriera accademica (per altro di grande spessore), ma il romanzo era una vera schifezza. Non avrei potuto neanche editarlo.

E nelle CE accade ormai la stessa cosa, chi riceve le email ha imparato a capire com’è il manoscritto dalla email stessa. Per cui è meglio scriverne una neutra, semplice e chiara.

7. Saluta, sempre

Per quanto possa sembrare banale questa regola viene spesso infranta. Non so perché, a volte dipende dalla pessima educazione, altre volte credo sia dovuto alla confusione, all’imbarazzo e mancanza di abitudine a scrivere email “professionali”.

Le ragioni, in fin dei conti, poco importano. Per presentarsi a un editore è essenziale iniziare qualsiasi comunicazione salutando! Non sto scherzando perché ho avuto un blog per una decina d’anni e rispondevo a tutti i commenti (circa 30.000), solo una piccola percentuale esordiva almeno con un laconico “ciao”.

E concludi, non finirò mai di ripeterlo, ringraziando e salutando. Nulla di eccessivo o remissivo. Non stai elemosinando per essere letto, stai dando loro l’opportunità di leggerti.

8. I social

Tutti, o quasi, hanno almeno un social con un certo numero di “follower” che sono, per l’editore, una sorta di bacino di utenza da cui sperano di poter tirare fuori dei clienti.

Come detto le CE sono aziende, quindi valutano anche la tua forza mediatica, il più delle volte se tu glielo fai notare. Gli editor non hanno il tempo – a volte la voglia o le competenza da social media manager – per studiare i profili e capire se possono essere utili a un tuo eventuale romanzo.

Ecco perché, se hai  un gruppo su Facebook con 3.000 iscritti appassionati di lettura, scriverlo è un buon espediente per catturare l’attenzione. Stessa cosa se hai numeri interessanti su Instagram (si parla dai 10.000 in su).

Al contrario, se hai numeri bassi, evita di indicarli. In più è utile che siano profilati bene. Nel senso che se hai un account Tik Tok con 50.000 seguaci, ma che ti seguono per i balletti cretini, all’editore bravo fregherà poco.

In quest’ultimo caso si presenta una domanda: scrivere ciò che vende (in base ai follower) o ciò che ti piace? Ti consiglio di leggere l’articolo linkato per farti un’idea sulla strada da seguire.

Presentarsi a un editore: conclusioni

Presentarsi a un editore nel modo opportuno può garantirti la lettura, per essere effettivamente messo sotto contratto la strada è ben più lunga.

Proporre una buona storia, nel mercato editoriale moderno, non è più sufficiente. Devi inviare un romanzo pronto che non abbia grandi difetti, le CE (anche le più famose), investono poco sull’editing letterario – e di conseguenza sulla crescita degli autori. 

Il mio consiglio è, prima di inviare decine di email, rischiando di bruciarti quei canali, di farti fare un editing professionale. Solo allora, avendo migliorato trama, testo, personaggi, dialoghi e contenuti, potrai proporlo.

Cercare un editore (o eventualmente una Agenzia Letteraria), è un processo lungo. Ad esempio potresti vedere tra i tuoi romanzi preferiti (dello stesso genere del tuo, o il più simile possibile), per scegliere la CE.

Se l’autore è italiano cerca online la sua Agenzia, molte inseriscono nel sito la lista dei loro clienti. Una volta che avrai queste informazioni di base, ed editato il tuo romanzo, potrai iniziare la ricerca di un editore.

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