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Agenti editoriali, il contatto diretto con le case editrici

Gli agenti editoriali sono, in teoria, il punto di contatto che unisce gli scrittori alle case editrici.

Un tempo erano dei veri e propri scout in cerca di una bella penna, oggi questo compito è relegato alla casualità più che alla volontà. Esistono agenzie letterarie serie, che leggono e scovano testi di valore, ma sono poche.

Di solito, dopo aver scritto un romanzo si segue questa strada:

  1. Lo si fa leggere agli amici e ai parenti (che ne tesseranno le lodi ).
  2. In seguito si manda alle CE, anche in questo caso con poca attenzione a una serie di elementi come sinossi, email di presentazione ecc…
  3. Dopo aver subito tanti rifiuti ci si rivolge all’editoria a pagamento, il peggior errore che si possa commettere.
  4. Chi non cade nel tranello decide di farsi aiutare dalle agenzie letterarie che promettono mari e monti (almeno la pizza…), invece anche loro ti chiedono soldi per leggere il testo.
  5. Nel 99,99% dei casi verrà rifiutato corredato con una email di qualche paginetta, definita “scheda di valutazione” in cui riscriveranno la sinossi del testo, ma con parole diverse per far credere di averlo letto. E poi aggiungeranno pagine standard rubate da manuali di scrittura creativa di serie b.

Così paghi tanto, per non avere in cambio nulla se non il teorico privilegio, l’opportunità, di essere letto da agenti editoriali che sono subissati da migliaia e migliaia di romanzi!

Cosa dovrebbero fare gli agenti editoriali?

La maggior parte dei novelli scrittori seguono i punti sopra elencati, magari con tempistiche differenti, ma alla fine si arrendono e, quando se lo possono permettere, pagano per avere una chance.

In un modello più etico, gli agenti editoriali, dovrebbero investire il loro tempo per leggere i manoscritti, valutarli ed eventualmente proporre un contratto di agenzia.

Il loro guadagno dovrebbe – sottolineo dovrebbe – arrivare dalle vendite del romanzo da cui prendere una percentuale (di solito il 10-15%).

Non sono tutti così, di solito le piccole agenzie che credono davvero nel loro lavoro si prendono sulle spalle quello che gli economisti chiamano “rischio imprenditoriale”.

E mi sembra anche il minimo! Altrimenti accade che l’autore passa anni a scrivere un testo, che è un costo se non economico almeno di energie e risorse che si potrebbero usare per altro, e gli agenti editoriali vengono pagati senza rischiare.

Come farsi rappresentare dagli agenti editoriali?

Gli agenti cercano prodotti pronti con un bacino di possibili acquirenti. In parole povere gente che va forte sui social, personaggi dello spettacolo o dello sport.

Di solito, si può provare a rientrare nella prima categoria, ma i social sono sempre più saturi ed emergere è al limite dell’impossibile. Molti continuano a inviare testi convinti sempre che sia tutto un complotto e che TUTTI quelli che fanno parte della filiera del libro siano incompetenti.

A mio parere, lavorando in questo ambiente da tanti anni, ci sono persone qualificate e altre meno, come in tutti gli ambiti lavorativi.  Ma non sono di certo masochisti che desiderano veder fallire la loro azienda.

Sono persone, impiegati, manager e dirigenti che possono anche non amare i libri (capita anche questo), ciò non toglie che lavorano per pubblicare i migliori possibili.

Non è filantropia, e per migliori intendono quelli che vendono di più!

Si può emergere?

Nella maggior parte dei blog sulla scrittura, sembra di trovarsi in un gruppo di supporto o di auto-aiuto. Gente che piagnucola e che inveisce contro il sistema che non li capisce.

Il sistema editoriale italiano, e lo dicono i numeri, non io, è moribondo! Però ho la presunzione di credere che un buon libro emerga sempre.

Il problema è che in troppi scrivono, la maggior parte senza la minima cognizione di causa, e saturano il sistema moribondo editoriale di schifezze.

Se vuoi emergere devi avere la certezza che il tuo sia un buon prodotto, ecco perché i passaggi, a mio avviso e per esperienza diretta, sono due:

  1. Farsi editare.
  2. Costruirsi una carriera da scrittore.

Il primo punto è ovvio, trova un buon editor e insieme a lui rendi il tuo testo pronto. Fagli avere una possibilità in più, l’editor serve per dare al romanzo una chiarezza maggiore.

Spesso mi arrivano sinossi incomprensibili, quando il testo in realtà non è male. Una volta fatto questo crescerai come autore, perché a parte casi rarissimi, nessuno sa scrivere così bene da essere pubblicato subito da una grande CE.

Inizia dalla piccola/media editoria, fatti conoscere, crea legami con persone del settore, anche attraverso i social.

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