Agente letterario e i suoi benefici

Un agente letterario non è semplicemente una figura romantica che “scopre talenti”. È un professionista, spesso con competenze trasversali che spaziano dal diritto editoriale al marketing, e ha un obiettivo molto chiaro: tutelare gli interessi dell’autore in ogni fase del rapporto con il mondo dell’editoria.

Il suo lavoro parte dalla valutazione del manoscritto, ma può arrivare a coprire:

  • la scelta mirata degli editori da contattare,
  • la negoziazione di contratti editoriali,
  • la gestione dei diritti d’autore, inclusi quelli secondari (traduzioni, cinema, podcast),
  • il supporto nella promozione del libro, soprattutto nei casi in cui l’editore investe poco.

L’agente è il ponte tra l’autore e il mercato, non solo il tramite per spedire un testo a una casa editrice.

Perché potrebbe fare la differenza

Avere un agente non è obbligatorio, ma può fare la differenza tra restare fermi e iniziare davvero a costruire una carriera. La Rowling venne rifiutata da molte case editrici, è stato il suo agente a insistere, a crederci, a trovare l’editore giusto.

Secondo molti la storia è ben diversa e il ruolo dell’agente, però, è rimasto essenziale avendo “costruito” ad arte la storia della madre squattrinata che scriveva il suo romanzo nei caffè di Edimburgo perché non aveva soldi per pagare il riscaldamento!

In Italia, agenti capaci, preparati e con una buona rete possono aprire porte altrimenti chiuse, soprattutto per gli esordienti che non sono conosciuti o non hanno un grande seguito sui social.

Le agenzie letterarie in Italia (e online)

Negli ultimi anni ho visto nascere molte nuove realtà, sia fisiche che digitali, da Milano a Napoli, passando per Roma, Torino, Firenze e Bologna. Alcune sono specializzate in narrativa commerciale, altre in saggistica, young adult o graphic novel.

Molte lavorano completamente da remoto, ma non per questo sono meno efficaci: quello che conta è la competenza, la trasparenza e la capacità di costruire un percorso insieme all’autore.

Un agente può anche aiutarti a:

  • organizzare presentazioni, firmacopie, partecipazioni a festival,
  • trovare sbocchi alternativi (es. audiolibri, docuserie, adattamenti),
  • costruire un piano promozionale realistico, anche per titoli pubblicati con editori medio-piccoli.

Come si diventa agenti letterari

Non esiste un corso di laurea in “rappresentanza editoriale”. Per chi vuole intraprendere questa strada, esistono oggi percorsi formativi, in presenza oppure online, tenuti da professionisti del settore.

Penso ad alcuni programmi attivi a Milano e Roma, ma anche a piattaforme che offrono formazione completa da remoto, con moduli su scouting, contrattualistica e gestione dei diritti.

Per lavorare davvero bene in questo campo, servono:

  1. conoscenza profonda del mercato librario italiano,
  2. doti relazionali e capacità di negoziazione,
  3. esperienza nel mondo editoriale (editing, promozione, scouting),
  4. capire il potenziale di un testo ma anche dell’autore.

Aggiungerei che è necessario avere dei contatti, come capita sempre in Italia, che ti aiutino a entrare nel settore. Non parlo di persone con cui collaborare, ma amici degli amici che ti spingano in un settore più nepotistico della politica nostrana.

Puoi anche avere le quattro competenze appena descritte, ma se non hai una bella spintarella evita di spendere soldi nei corsi di formazione. Di rado capita che qualcuno riesca a entrare nel settore solo grazie alle proprie capacità, in quel caso si tratta di creature rare come gli unicorni e da tenersi strette!

Quanto guadagna un agente letterario?

La forma più comune di guadagno è una percentuale sulle royalty dell’autore (di solito tra il 15% e il 20%). Questo significa che l’interesse dell’agente coincide con quello dell’autore: più il libro funziona, più intascano entrambi.

Ti consiglio vivamente di leggere l’articolo “Quanto guadagna uno scrittore“, così da farti un’idea più precisa dei possibili introiti.

Gli agenti che lavorano con autori affermati o titoli molto venduti possono percepire compensi più alti, ma anche con scrittori esordienti può esserci margine, se il progetto è solido e ben posizionato. Ma ormai le agenzie letterarie, per guadagnare, puntano alle valutazioni a pagamento.

Quando l’agente non fa l’agente

Lavorare con un agente letterario può essere prezioso, se riesci a farti leggere senza dover sborsare parecchie centinaia di euro. Uno dei limiti più frequenti riguarda le “barriere all’entrata“. Molti agenti – soprattutto quelli legati alle agenzie più grandi – non leggono manoscritti, se non accompagnati da una scheda di valutazione tecnica (ovviamente a pagamento).

Per essere anche solo preso in considerazione, devi pagare. La giustificazione ufficiale è che il tempo è poco e i testi sono troppi, e non è neanche del tutto sbagliato. Il problema delle schede è che sono una sorta di “ricatto” che obbliga l’autore a pagare senza alcuna garanzia, solo per avere un’opportunità.

Le agenzie scaricano così il rischio imprenditoriale sull’autore, troppo facile fare l’imprenditore con tali basi. I loro guadagni sono diminuiti per il fatto che si vende di meno perché non si legge quasi più. E si legge poco perché sono state fatte delle scelte, a livello politico, sociale ed editoriale, davvero pessime.

Hanno distrutto il tessuto culturale italiano facendo pubblicare nani, ballerine e imbecilli di ogni sorta per fare favori e rendere l’Italia un Paese di ignoranti e idioti con le ciglia ad ali di gabbiano e labbra così grandi che hanno bisogno di controbilanciarsi con culi giganti.

Non si legge, c’è poco da dire.

Serve anche a te?

Se hai scritto un romanzo e ti stai guardando intorno, chiediti:

  • Hai una visione chiara di dove vuoi andare con il tuo libro?
  • Sai come orientarti tra editori, diritti, marketing?
  • Hai tempo, strumenti e contatti per farlo da solo?

Se la risposta è no, potresti aver bisogno di un agente letterario. Il problema reale è che loro non hanno bisogno di te! Sopravvivono grazie alle valutazione, all’editing e solo una minuscola parte dei loro introiti viene dal fare rappresentanza editoriale.

Puoi iniziare informandoti su chi lavora nella tua area (da Roma a Torino, da Cagliari a Milano), oppure partecipare a fiere e festival come il Salone del Libro di Torino o Più Libri Più Liberi a Roma, dove alcuni agenti (a dire la verità sempre di meno) incontrano gli autori.

Oggi puoi lavorare con un agente anche a distanza. L’importante è trovare un professionista che creda nel tuo progetto, sappia come valorizzarlo e ti accompagni con onestà nel percorso.

Se conosci un agente letterario serio e professionale, scrivilo nei commenti.

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