Esordiente ed editoria, 4 consigli per uscirne vivi (forse)

Tra esordiente ed editoria c’è un muro, lo diciamo spesso, ma si può abbatterlo oppure ci si deve accontentare di ascoltare la musica delle pantagrueliche feste (in stile Gatsby), che vengono fatte dall’altra parte?

Scavalcare la cinta muraria è possibile, e vedremo come, ma alla fine ci ritroveremo di fronte a un piano bar anni ’70 scalcinato, con giusto un paio di bottiglie di gin scadente e una brocca di acqua del rubinetto! A far festa solo manichini in pose ridicole.

Troppo maligni? Purtroppo, nella maggior parte dei casi, l’editoria italiana è proprio così. Non è un luogo sfavillante di cultura, divertimenti, feste e bella gente. Dovrai entrare in decine di “realtà” pessime (es. EAP) prima di trovare quella giusta, e questo vale anche per le agenzie letterarie.

Non vogliamo spaventare e scoraggiare troppo gli scrittori esordienti, invece ci preme far capire che l’immagine proposta dai media, sull’editoria, è forviante. Ci sono, e non finiremo mai di ripeterlo, realtà serie, ma essere preparati è il primo passo per non incappare in gigantesche fregature.

Per esempio la valutazione manoscritti è, secondo noi, una sorta di ricatto. Sei costretto a pagare per avere una micragnosa scheda che non serve quasi a nulla pagando, di media, 400 euro per un testo di 200 pagine. 

Il primo consiglio, per quanto banale, è di informarti. Studia, compara, leggi blog, fai domande e rompi le scatole più che puoi per capire meglio il sistema editoriale. Non credere alle promesse, di nessuno. Un’esordiente rischia di essere fagocitato dall’editoria italiana.

E solo dopo la scheda (e aver quindi pagato) l’agenzia ti prenderà in considerazione, almeno così dicono, ma in realtà è probabile che finirai nel cestino! Il nostro secondo consiglio – di farti editare da un professionista serio – potrebbe sembrare di parte, ma per capire che potrebbe essere quello giusto, ti esorto a cliccare questo link: Gli ultimi nati.

Esordiente ed editoria: prima c’è l’editing

Anziché pensare di aver scritto un capolavoro e di voler pubblicare subito con Mondadori, prova invece a fare un passo indietro e poniti alcune domande:

  • ho mai studiato la scrittura?
  • So davvero come si costruisce una storia?
  • I grandi scrittori sono “nati imparati”?
  • Sono in grado di scrivere una sinossi che non mi faccia scartare subito da una casa editrice?
  • E una logline pulita e accattivante?
  • Sono certo di conoscere tutti i segreti di un romanziere?
  • Conoscono le basilari tecniche di scrittura (Cliffhanger, suspense, flashforward…).
  • Ho idea di cosa siano il patto narrativo, la sospensione dell’incredulità o il conflitto narrativo?

Soprattutto, anche se sai rispondere a queste domande, sai davvero come si struttura e scrive un vero romanzo?

Il nostro secondo consiglio ( di farti editare) ti permetterà di mettere in ordine il tuo manoscritto, perché dietro ogni grande scrittore c’è un buon editor.

Ma costa molto!

Davvero? Ne sei proprio certo? Se ti fai fare una scheda di valutazione spendi fino a 600 euro, poi ci sono i “fenomeni” che si fanno pagare cifre simile anche solo per una telefonatina in cui ti danno qualche consiglio tascabile che neanche Peppa Pig! 

Se hai scritto un testo non da buttare, diciamo di circa 200 cartelle editoriali, un editor serio ti farà pagare dagli 800 ai 1.200 euro. Di media costerà il doppio di una scheda, però il lavoro di editing è costante, sulla singola pagina, fatto di tante telefonate tra autore ed editor!

Nel caso della scheda, avrai solo una decina di paginette con le quali TU, da solo, dovrai confrontarti per migliorare il romanzo. Se invece lavori con un editor bravo, lui sarà a tua disposizione sempre (o quasi, anche gli editor hanno una vita privata…).

Esordiente ed editoria: la prima impressione…

Non avrai mai una seconda possibilità di fare una buona prima impressione. Anche per un esordiente in editoria è, ovviamente, la stessa cosa. Il nostro terzo consiglio è di non avere fretta e di studiare gli editori e le loro collane.

Se hai scritto un thriller, prenditi del tempo e valuta con attenzione cosa ha pubblicato di recente l’editore che ti interessa e come si chiama la collana. Nel corpo della email di presentazione dovrai indicarlo, è solo un piccolo aiuto ma permette a chi riceve il testo, da subito, di farsi un’idea.

Decalogo per presentarsi a un editore (terzo consiglio):

  • scrivi una email di presentazione brevissima, senza autocompiacimento di alcun tipo. Saluta, presenta l’opera, indicane il genere e ringrazia. Fine.
  • Allega una sinossi dettagliata che non superi le due cartelle editoriali. Non fare il furbo che la impagini con carattere 8
  • Invia un romanzo adatto alla casa editrice, che sia editato e ben impaginato. Più è pulito e maggiori sono le possibilità di essere preso in considerazione.
  • Se punti subito ai grandi editori, puoi essere certo al 99,99% di non ricevere una riposta, meglio costruirsi una carriera da scrittore iniziando con realtà più piccole ma più aperte agli esordienti

Sono poche cose, ma essenziali. Il tutto non ha valore se hai scritto un pessimo romanzo!

Sfrutta i social ma soprattutto le relazioni personali!

Una volta che hai pubblicato, perché stiamo parlando del rapporto tra esordienti ed editoria, dovrai solo sperare che il tuo romanzo venda? 

Questo è un altro aspetto spesso sottovalutato, tu autore dovrai sobbarcarti di un ulteriore lavoro di promozione per riuscire a fare qualche vendita in più. Non pensare che la grande editoria ti dia chi sa quale aiuto, spesso anche le major buttano sul mercato testi che poi non seguono. Al massimo fanno un paio di post sui social.

Il quarto consiglio è di diventare promotore del tuo romanzo. Non amiamo molto questa stortura, perché dovrebbe essere interesse dell’editore spingere il tuo manoscritto, purtroppo non è quasi mai così (misteri dell’editoria italiana).

Molti sottovalutano la “vita reale” e credono che le vendite di un romanzo siano trainate quasi completamente dai social: non è esatto. Secondo recenti studi di mercato, l’incidenza che hanno – per esempio – i bookstagrammer è inferiore al 15%.

A far vedere la maggior parte delle copie sono tre fattori:

  • la qualità del testo,
  • il passaparola,
  • la presenza in libreria.

Quest’ultima è possibile solo se si pubblica con specifici editori (grandi) che hanno interesse a investire sul tuo romanzo. 

Molti degli autori che abbiamo editato hanno pubblicato con editori seri, esordienti che però non si sono fermati ma hanno iniziato a fare presentazioni del loro romanzo (non quelle con amici e parenti), arrivando a portare in libreria anche 50 persone!

Sono esordienti, con piccole realtà, che vendono più di autori che pubblicano con editori molto noti. Non solo è una grande soddisfazione (anche per noi che li abbiamo editati), ma diventa un biglietto da visita importante quando – i non più esordienti – scriveranno un nuovo testo e lo proporranno a editori più grandi.

2 commenti su “Esordiente ed editoria, 4 consigli per uscirne vivi (forse)”

  1. Ho cominciato tardi a scrivere, con il lavoro non avevo tempo. Sono un’esordiente senza grandi ambizioni,ma mi piace vedere che ciò che scrivo d’uscita interesse. Scrivo soprattutto racconti. I consigli dati sono da accogliere ma denunciano quanto sia complicato muoversi nel mondo dell’editoria.. Farò tesoro di alcuni consigli soprattutto per migliorare la scrittura, il resto troppo difficile. Grazie

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    • Riuscire a pubblicare è complicato, ciò che si può fare è, come dice anche lei, migliorare come autori sperando che il sistema cambi radicalmente.

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