Il termine “brain rot” è stato coniato per descrivere il deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, attribuito al consumo eccessivo di contenuti online di scarsa qualità.
In pratica ci si rincretinisce per troppi culi e gattini su Instagram. Con il continuo “scrolling” ci si anestetizza e si dà al proprio cervello l’input che non deve prestare troppa attenzione a ciò che si guarda.
La tendenza a proporre solo video o foto, limitando contenuti scritti, ha dato il colpo di grazia alle teste già poco pensanti delle persone che abusano di social e simili. Nel settore editoriale ci si sposta sempre più verso Instagram o TikTok non solo per pubblicizzare i romanzi, ma anche per “spiegare” come si scrivono.
Non sono contrario all’utilizzo di strumenti visivi, se ben usati possono essere di grande aiuto. Però mi chiedo: se ami così tanto scrivere romanzi, perché non cerchi contenuti online che siano da leggere ?
Se vuoi diventare uno scrittore dovresti leggere, tantissimo. Invece vedere un video su TikTok, in cui uno sbiascica cose a caso su come si scrive una sinossi,è molto più facile. Forse è la ragione per cui mi arrivano quasi tutte sinossi orrende!
Cos’è il brain rot?
Il brain rot si riferisce al declino delle capacità cognitive e mentali causato dall’esposizione prolungata a contenuti digitali superficiali. È un termine, che ha visto un aumento – online – del 230% nel suo utilizzo tra il 2023 e il 2024
Troppa robaccia sui social ti rende più scemo. Giusto per sintetizzare visto che ormai il mondo è popolato perlopiù da analfabeti funzionali. Ma tu stai leggendo un blog, per te ci potrebbe essere speranza!
Il brain rot, però, potrebbe essere la definizione di un processo di istupidimento causato da un sistema di fattori. Dare la colpa solo ai contenuti online mi sembra riduttivo. La televisione e le piattaforme di streaming propongono molte serie/film che non hanno nulla a che vedere con la cinematografia di qualità.
Non stimolano il pensiero critico, il ragionamento o un minimo d’analisi. Stessa cosa per i romanzi che sono sempre più brutti e scritti male, strapieni di frasi fatte o periodi banali. I romanzi sono diventati solo dei prodotti che devono seguire determinati standard commerciali.
Basti pensare ai romance o ai fantasy che sembrano scritti tutti dalla stessa persona (variando i nomi dei personaggi e il world building). Così l’unico rifugio per una mente attiva sono i classici della narrativa che obbligano il lettore a sforzarsi un po’ per capire la storia, la psicologia dei personaggi e i loro conflitti.
Adesso il conflitto narrativo medio è: litigano e fanno pace. Fanno pace e poi litigano.
I pericoli del “brain rot”
Le persone cretine diventano più cretine, in sintesi. Purtroppo esistono anche altri soggetti a rischio che potrebbero subire gli effetti di questa “piaga”, come i giovani che non hanno esperienza e filtri adatti per sfuggirgli. In questo genitori ed educatori dovrebbero lavorare insieme per fornire ai ragazzi migliori strumenti di difesa e di giudizio sui contenuti.
I romanzi aiutano moltissimo in questo, perché ci permettono di vedere il mondo con occhi diversi e ci aiutano a empatizzare con i personaggi.
L’esposizione continua a contenuti digitali scadenti porta a una serie di effetti negativi sulla salute mentale, tra cui:
- Aumento dello stress e dell’ansia.
- Declino della memoria.
- Riduzione della capacità di concentrazione: il passaggio rapido tra contenuti brevi e poco stimolanti può compromettere la nostra abilità di mantenere l’attenzione su compiti più complessi.
La lettura come antidoto al brain rot
La lettura di romanzi o di saggi è la prima cura per il brain rot. In un altro articolo abbiamo visto i 10 benefici psicologici della scrittura, adesso indicheremo quelli che offre la lettura e in modo particolare per contrastare l’imputridimento del cervello.
La lettura offre numerosi benefici per la mente, tra cui:
- Stimolazione mentale: leggere mantiene il cervello attivo, prevenendo o rallentando lo sviluppo di malattie come l’Alzheimer e la demenza senile.
- Espansione del vocabolario: si imparano nuovi termini e concetti, arricchendo il linguaggio e migliorando le capacità comunicative.
- Miglioramento della memoria: seguire trame complesse e personaggi sfaccettati aiuta a rafforzare la memoria e le connessioni neuronali.
- Riduzione dello stress: leggere offre una fuga temporanea dalle preoccupazioni quotidiane.
- Sviluppo dell’empatia: immedesimarsi nei personaggi e nelle loro esperienze amplia la comprensione delle emozioni altrui, favorendo l’empatia.
Come integrare la lettura nella routine quotidiana
Per beneficiare appieno dei vantaggi della lettura e combattere il “brain rot”, è consigliabile:
- Limitare il tempo trascorso sui social media: non è una campagna contro i social, non sono la causa della fame nel mondo, però in troppi ne abusano e senza rendersene conto si trovano invischiati in una melma mentale e sociopolitica che gli anestetizza la capacità di giudizio.
- Dedicare tempo alla lettura: per avere dei benefici – e curare la brain rot – ne bastano appena 20-30 minuti al giorno.
- Scegliere generi che appassionano: la lettura deve essere un piacere. Meglio che una ragazza legga After piuttosto che nulla.
- Partecipare a gruppi di lettura: condividere opinioni e discutere di libri con altri può arricchire l’esperienza spingendo a un confronto civile, che spesso sui social è assente.
La brain rot è una malattia che può colpire chiunque. Si spendono tantissimi soldi per la salute del corpo, si va in palestra e si fanno check up e si sprecano ore per apparire “più belli”. Però non si fa nulla per curare il cervello. Leggere è l’unica difesa che abbiamo, l’unico strumento senza controindicazioni che promuove la salute mentale.