Come scrivere la sinossi di un romanzo

Domanda secca: come scrivere la sinossi?

  • racconta gli accadimenti principali del romanzo,
  • indica – in modo rapido e veloce – setting e ambientazione,
  • spiega chi è il protagonista e chi l’antagonista,
  • scrivi avventure/disavventure del protagonista e basta (evita i personaggi secondari),
  • spiega le motivazioni del protagonista e dell’antagonista e il loro scopo (es. salvare/distruggere il mondo),
  • racconta lo stramaledetto FINALE.

Cosa non inserire nella sinossi:

  • pippe mentali varie ed eventuali su quanto tu sia bravo (es: un romanzo avvincente che tiene il lettore incollato alla pagina…).
  • Settemila nomi astrusi.
  • Migliaia di accadimenti inutili.
  • Antefatti a pioggia per spiegare i perché e i come del megameravigliosomondo che hai inventato.
  • Spiegoni sull’emotività del protagonista e di quanto sia buono/bello/intelligente e cose così.

Questi sono alcuni consigli basici per scrivere una sinossi che sia definibile come tale. Gli autori (anche esperti), tendono a proporre una sorta di quarta di copertina mixata con un pitch e un elogio sulla bellezza del loro romanzo.

Come scrivere la sinossi di un romanzo?

Purtroppo la risposta non è così diretta (a eccezione di quanto visto prima), infatti nel settore editoriale non tutti la considerano (e scrivono), allo stesso modo. Ovviamente stiamo parlando della sinossi di testi di narrativa (di genere e non).

Per la valutazione gratuita noi chiediamo le prime 20 cartelle editoriali + la sinossi. La maggior parte degli autori ci inviano almeno una trentina di pagine fitte fitte perché sono dell’idea – presuntuosa – che più è meglio; che capiremmo di più il senso della storia e cose di questo tipo.

Se lo credi, significa che forse non hai capito nulla su cosa sia la sinossi di un romanzo e quale sia il suo scopo. Con le 20 cartelle capiamo lo stile e i problemi che definiamo “sulla pagina”, e con la sinossi la struttura del romanzo, il genere e la trama.

Quando una casa editrice, una delle tante agenzie letterarie o anche editoriali (come PennaRigata), fa delle richieste, è necessario – imperativo – ascoltarle. Fare di testa propria mette la persona dall’altra parte di pessimo umore.

La possibilità di essere letti, senza pagare per un’inutile scheda di valutazione, è minima. Se vuoi fare come ti pare e pensi di saperne più di chi lavora nel settore da anni, libero di farlo. 

Poi non andare a scrivere su ogni gruppo per scrittorichenoncelafanno, che è colpa solo del sistema (che ha grandi difetti), ma prenditi anche tu una bella dose di responsabilità.

A cosa serve la sinossi?

La sinossi è uno strumento importante, non per essere pubblicati, ma affinché il tuo romanzo, una volta finito sulla scrivania di un editor, sia letto. Perché lo scopo della sinossi è semplicemente questo, se poi stimola la curiosità tanto meglio.

Ripeto: la sinossi serve per far leggere il tuo manoscritto. Quindi non è uno strumento pubblicitario o un’occasione per parlare bene di quello che hai scritto. Puoi anche non crederci, ma il 90% dei testi che ci arrivano non seguono le nostre semplici richieste… 

Ecco perché, e non mi stancherò mai ripeterlo, basta poco per elaborarne una decente. Segui la linea guida iniziale e poi, una volta fatta la prima stesura, taglia ogni aggettivo, avverbio o ripetizione per rendere la sinossi affilata.

E scrivi lo stramaledetto FINALE. Penso di averlo già detto, comunque…

Perché inviarla?

Semplicemente perché editori e agenzie letterarie la richiedono! Serve agli addetti ai lavori per farsi un’idea del testo che stanno (forse), per leggere. 

Spesso gli autori inviano i loro lavori un po’ a caso, capita che una casa editrice che fa solo horror o thriller riceva uno sdolcinato romance. Se nell’email non c’è specificato nulla (errore da evitare), oppure il genere del testo inviato non è ben definito, ecco che subentra la sinossi.

Quelle mal scritte precludono quasi sempre la lettura da parte dell’editor. Un editore piccolo riceve tranquillamente una decina di romanzi al giorno, cosa che spinge le persone a essere rapide nella valutazione per ottimizzare i tempi. In Italia si legge poco, le CE sono in difficoltà e quindi minimizzano i cosi attraverso 2 strumenti:

  1. abbattono i costi della comunicazione e della pubblicità,
  2. richiedono testi già pronti (ecco perché è essenziale farsi fare da un professionista l’editing del romanzo).

Quindi, prima di inviare un testo, sincerati che sia pronto, che email e sinossi siano curate e molto chiare.

Perché scrivere una buona sinossi

Gli editori sono diventati molto pigri oppure c’è qualcosa di strano sotto? Nulla di tutto questo, come detto le persone di settore sono bombardate da tantissimi manoscritti.

La sinossi è per loro uno strumento utile per evitare di leggere romanzi scritti male e sgrammaticati. Poi alcuni testi possono essere ben scritti ma brutti, ma per capirlo serve leggerli.

Se la sinossi è ben fatta, allora avrai più possibilità di… come detto e non mi stancherò ma di ripeterlo, di ESSERE preso in considerazione e quindi letto. Nulla garantisce la pubblicazione.

Faccio l’editor freelance da una dozzina d’anni e, in certi periodi, arrivano tantissime email. Noi di PennaRigata prendiamo in carico due romanzi alla volta e siamo costretti a non accettare gli altri. La sinossi è un filtro. E se lo è per noi, figuriamoci per chi riceve anche centinaia romanzi al giorno (es. Mondadori).

Questi sono i volumi dell’editoria. Dieci anni fa erano meno. Venti anni fa pochi perché la maggior parte richiedeva il testo in formato cartaceo (grande barriera all’entrata, ma che spreco!).

Un medio/piccolo editore, ogni anno, può ricevere anche 3.000 romanzi! Stiamo parlando di circa 10 al giorno da dover valutare. Se non alleghi la sinossi, la maggior parte ti scarta subito. Se non si capisce nulla non ti prendono in considerazione come se non gli piace o se non è il loro genere.

Per essere letti serve una buona sinossi e un testo che entri nella loro linea editoriale.

Come scrivere la sinossi

Le caratteristiche che dovrebbe avere una buona sinossi sono tre:

  1. essere breve,
  2. completa e
  3. curata.

Quest’ultimo punto è, forse, il più semplice da ottenere se si conoscono le basi della grammatica e della sintassi. Anche se ne capitano alcune che neanche dopo una violenta correzione di bozze sarebbe presentabili!

Breve e…

Una sinossi non dovrebbe superare la cartella editoriale, in alcuni casi può arrivare a due, ma solo se strettamente necessario. La maggior parte degli autori pensa che sia il loro, non è quasi mai così.

Ad esempio, dopo l’editing, aiutiamo i nostri autori e gli spieghiamo come scrivere la sinossi, che poi correggiamo. Quasi tutti superano le due cartelle, quando in realtà ne basterebbe una scarsa! 

Va bene se la prima stesura è più lunga del consentito, ma poi devi affinarla e sintetizzarla.

…completa ma…

In una sinossi ben strutturata dovrai inserire tutta la storia (quella principale), focalizzandoti soprattutto sui protagonisti e in parte minore sull’antagonista.

Chi la legge vuole sapere anche come andrà a finire, per cui evita di scriverla lasciando il finale in sospeso per creare suspense: non serve.

Se nel romanzo ci sono segreti o colpi di scena, raccontali perché aiuteranno il lettore a capire meglio la qualità del manoscritto e farsi un’idea più precisa della trama.

Inserisci, soprattutto se si tratta di un romanzo storico, il periodo. Stessa cosa se l’anno in cui ci si trova incide molto sugli accadimenti o sulle tecnologie usate, per esempio. 

Come scrivere la sinossi e gli errori da evitare

Abbiamo visto i 3 punti essenziali per scrivere una sinossi valida. Adesso vediamo quali sono le tipologie di sinossi che, sbagliando, vengono inviate agli editori o alle agenzie letterarie.

1.Cose a caso

Se il romanzo è confuso, allora lo sarà anche la stessa sinossi. Questo capita perché si è andati di corsa o senza la giusta preparazione: scrivere è un mestiere e andare bene a scuola non significa essere scrittori.

Evitare una sinossi “incasinata”, in questo caso specifico, è impossibile. Essa non è altro che un “riassunto”, permettetemi il termine poco preciso, che seguirà lo svolgersi degli eventi della storia.

In questi casi è opportuno rimettere mano al testo, noi consigliamo di farsi aiutare da un professionista, per essere:

  • editati, anche se dipende da quanto è confuso il romanzo
  • o riscrivere il testo attraverso il servizio di tutoring tenendo quanto c’è di buono nella prima stesura.

2.Ti dico tutto, ma proprio tutto!

Questa è la sinossi più comune, probabilmente la tua rientra in questa categoria. Si tratta di una sinossi molto dettagliata, troppo, in cui sono inseriti tutti gli snodi di trama, i personaggi (anche secondari) e le loro scene.

Si tende a voler dire tutto perché si ha il terrore che il lettore non capisca la meravigliosa trama e i suoi intrecci mirabolanti. 

Il punto è che la funzione della sinossi non è raccontare ogni dettaglio, ma fare una panoramica del romanzo dando la possibilità al lettore di capire l’idea di base, le atmosfere, dove e quando la storia si svolge.

3.Un elogio… funebre!

Perché non sfruttare la sinossi per farsi belli, per dire quanto il romanzo sai stupendo, ricco di colpi di scena e di stupefacenti trovate. In fondo hai scritto un capolavoro che merita un panegirico degno di Isocrate! 

I personaggi sono ben delineati, dotati di profondità, così vivi che quasi escono dalla pagina per accompagnare il lettore in un intreccio complesso, articolato, eppure perfetto come un meccanismo divino.

Esagerato? Questi sono alcuni commenti che ho trovato nelle sinossi che ci hanno inviato. Se la tua, anche solo in minima parte, sfiora questi deliri, ti consiglio di cestinarla e riscriverla da capo. Questa sinossi è sì un elogio, ma funebre!

4. Vedo non vedo

Il metodo vedo non vedo è tra i più odiosi, e inutili. Si scrive una sinossi che vuole incuriosire a tutti i costi, così si inseriscono solo alcuni elementi, del tipo: è stato trovato un cadavere…

Ma non si fa riferimento a chi è, com’è morto e soprattutto chi lo ha ucciso (se c’è un omicidio). Così il lettore si perde e non capisce la trama. Siate precisi e raccontate gli elementi principali della trama senza tenervi per voi i colpi di scena.

Ricorda: la sinossi serve per dare una possibilità di lettura del romanzo offrendo molti elementi affinché, chi la legge, possa capire se l’intero testo sia valido e adatto alla propria casa editrice.

Alcuni potrebbero pensare di scrivere una sinossi breve e rapida perché, non sapendola scrivere, meglio non rischiare di fare figuracce.  Ma tanto, se la sinossi è pessima o manca, il romanzo verrà scartato subito… 

In questa sinossi le informazioni essenziali non ci sono, quasi si volesse tenere per sé l’effetto sorpresa. Spesso la causa è, purtroppo, un pizzico di presunzione. Convinti che, durante la lettura del romanzo, l’editor di turno salterà sulla sedia urlando “bestseller!”.

Riassunto: come scrivere la sinossi

Abbiamo visto come non scriverla e indicato a grandi linea le caratteristiche che dovrebbe avere una buona sinossi.

  • Ricorda sempre che la scrivi per gli addetti ai lavori. Non serve incuriosirli.
  • Da subito si deve capire il genere.
  • È importante inserire gli elementi essenziali della trama come: luogo e tempo, protagonista e antagonista, trama principale.
  • Una sinossi, come tale, è breve: una cartella editoriale (o poco più se è un romanzo corposo 300+ pagine).
  • Mostra la storia, come si evolve, in che direzione va e come finisce.
  • Di recente, soprattutto per alcuni concorsi letterari, oltre alla sinossi chiedono anche il pitch, strumento di dubbia utilità ma che è meglio conoscere in caso lo chiedano.

Ma non è tutto. Queste sono le basi essenziali per strutturare una sinossi corretta. Un buon autore, però, senza esagerare o scadere negli errori visti prima, sa mostrare le atmosfere del suo romanzo con semplici pennellate.

Noi sappiamo quanto la sinossi sia essenziale – forse anche più del dovuto – ma il sistema la chiede fatta in un modo preciso, ecco perché, dopo l’editing, aiutiamo l’autore a scriverla.

Conclusioni

Capita che si scriva una sinossi lunga e si decida di inviarla perché “è tutto importante”, questo è un atto di presunzione e mancanza di professionalità.

Una sinossi, essendo tale, DEVE essere breve ed esplicativa degli accadimenti principali che compongono il tuo romanzo. Chi la legge non vuole dedicarci più di un paio di minuti, che è il suo limite massimo di attenzione (in linea di massima).

Superato quel “tempo limite” rischi che si annoi o che la metta via non leggendo l’intero romanzo. 

Il tempo è la chiave.

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