Domanda secca: come scrivere la sinossi?
Purtroppo la risposta non è così diretta, infatti nel settore editoriale non tutti la considerano (e scrivono), allo stesso modo. Ovviamente stiamo parlando della sinossi di testi di narrativa (di genere e non).
Di certo è uno strumento importante, non per essere pubblicati, ma affinché il tuo romanzo, una volta finito sulla scrivania di un editor, sia letto. Perché lo scopo della sinossi è semplicemente questo, se poi stimola la curiosità tanto meglio.
Ripeto: la sinossi serve per far leggere il tuo manoscritto. Quindi non è uno strumento pubblicitario o un’occasione per parlare bene di quello che hai scritto.
Perché inviarla?
Semplicemente perché editori e agenzie letterarie la richiedono! Serve agli addetti ai lavori per farsi un’idea del testo che stanno (forse), per leggere.
Spesso gli autori inviano i loro lavori un po’ a caso, capita che una casa editrice che fa solo horror o thriller riceva uno sdolcinato romance. Se nell’email non c’è specificato nulla (errore da evitare), oppure il genere del testo inviato non è ben definito, ecco che subentra la sinossi.
Quelle mal scritte precludono quasi sempre la lettura da parte dell’editor. Un editore piccolo riceve tranquillamente una decina di romanzi al giorno, cosa che spinge le persone a essere rapide nella valutazione per ottimizzare i tempi. In Italia si legge poco, le CE sono in difficoltà e quindi minimizzano i cosi attraverso 2 strumenti:


- abbattono i costi della comunicazione e della pubblicità,
- richiedono testi già pronti (ecco perché è essenziale farsi fare da un professionista l’editing del romanzo).
Quindi, prima di inviare un testo, sincerati che sia pronto, che email e sinossi siano curate e molto chiare.
Perché scrivere una buona sinossi
Gli editori sono diventati molto pigri oppure c’è qualcosa di strano sotto? Nulla di tutto questo, come detto le persone di settore sono bombardate da tantissimi manoscritti.
La sinossi è per loro uno strumento utile per evitare di leggere romanzi scritti male e sgrammaticati. Poi alcuni testi possono essere ben scritti ma brutti, ma per capirlo serve leggerli.
Se la sinossi è ben fatta, allora avrai più possibilità di… come detto e non mi stancherò ma di ripeterlo, di ESSERE preso in considerazione e quindi letto. Nulla garantisce la pubblicazione.
Faccio l’editor freelance da una dozzina d’anni e, in certi periodi, arrivano tantissime email. Noi di PennaRigata prendiamo in carico due romanzi alla volta e siamo costretti a non accettare gli altri. La sinossi è un filtro. E se lo è per noi, figuriamoci per chi riceve anche centinaia romanzi al giorno (es. Mondadori).
Questi sono i volumi dell’editoria. Dieci anni fa erano meno. Venti anni fa pochi perché la maggior parte richiedeva il testo in formato cartaceo (grande barriera all’entrata, ma che spreco!).
Come scrivere la sinossi
Le caratteristiche che dovrebbe avere una buona sinossi sono tre:
- essere breve,
- completa e
- curata.
Quest’ultimo punto è, forse, il più semplice da ottenere se si conoscono le basi della grammatica e della sintassi. Anche se ne capitano alcune che neanche dopo una violenta correzione di bozze sarebbe presentabili!
Breve e…
Una sinossi non dovrebbe superare la cartella editoriale, in alcuni casi può arrivare a due, ma solo se strettamente necessario. La maggior parte degli autori pensa che sia il loro, non è quasi mai così.
Ad esempio, dopo l’editing, aiutiamo i nostri autori e gli spieghiamo come scrivere la sinossi, che poi correggiamo. Quasi tutti superano le due cartelle, quando in realtà ne basterebbe una scarsa!
Va bene se la prima stesura è più lunga del consentito, ma poi devi affinarla e sintetizzarla.
…completa ma…
In una sinossi ben strutturata dovrai inserire tutta la storia (quella principale), focalizzandoti soprattutto sui protagonisti e in parte minore sull’antagonista.
Chi la legge vuole sapere anche come andrà a finire, per cui evita di scriverla lasciando il finale in sospeso per creare suspense: non serve.
Se nel romanzo ci sono segreti o colpi di scena, raccontali perché aiuteranno il lettore a capire meglio la qualità del manoscritto e farsi un’idea più precisa della trama.
Come scrivere la sinossi e gli errori da evitare
Abbiamo visto i 3 punti essenziali per scrivere una sinossi valida. Adesso vediamo quali sono le tipologie di sinossi che, sbagliando, vengono inviate agli editori o alle agenzie letterarie.
1.Cose a caso
Se il romanzo è confuso, allora lo sarà anche la stessa sinossi. Questo capita perché si è andati di corsa o senza la giusta preparazione: scrivere è un mestiere e andare bene a scuola non significa essere scrittori.
Evitare una sinossi “incasinata”, in questo caso specifico, è impossibile. Essa non è altro che un “riassunto”, permettetemi il termine poco preciso, che seguirà lo svolgersi degli eventi della storia.
In questi casi è opportuno rimettere mano al testo, noi consigliamo di farsi aiutare da un professionista, per essere:
- editati, anche se dipende da quanto è confuso il romanzo
- o riscrivere il testo attraverso il servizio di tutoring tenendo quanto c’è di buono nella prima stesura.
2.Ti dico tutto, ma proprio tutto!
Questa è la sinossi più comune, probabilmente la tua rientra in questa categoria. Si tratta di una sinossi molto dettagliata, troppo, in cui sono inseriti tutti gli snodi di trama, i personaggi (anche secondari) e le loro scene.
Si tende a voler dire tutto perché si ha il terrore che il lettore non capisca la meravigliosa trama e i suoi intrecci mirabolanti.
Il punto è che la funzione della sinossi non è raccontare ogni dettaglio, ma fare una panoramica del romanzo dando la possibilità al lettore di capire l’idea di base, le atmosfere, dove e quando la storia si svolge.
3.Un elogio… funebre!
Perché non sfruttare la sinossi per farsi belli, per dire quanto il romanzo sai stupendo, ricco di colpi di scena e di stupefacenti trovate. In fondo hai scritto un capolavoro che merita un panegirico degno di Isocrate!
I personaggi sono ben delineati, dotati di profondità, così vivi che quasi escono dalla pagina per accompagnare il lettore in un intreccio complesso, articolato, eppure perfetto come un meccanismo divino.
Esagerato? Questi sono alcuni commenti che ho trovato nelle sinossi che ci hanno inviato. Se la tua, anche solo in minima parte, sfiora questi deliri, ti consiglio di cestinarla e riscriverla da capo. Questa sinossi è sì un elogio, ma funebre!
4. Vedo non vedo
Il metodo vedo non vedo è tra i più odiosi, e inutili. Si scrive una sinossi che vuole incuriosire a tutti i costi, così si inseriscono solo alcuni elementi, del tipo: è stato trovato un cadavere…
Ma non si fa riferimento a chi è, com’è morto e soprattutto chi lo ha ucciso (se c’è un omicidio). Così il lettore si perde e non capisce la trama.
In questa sinossi le informazioni essenziali non ci sono, quasi si volesse tenere per sé l’effetto sorpresa. Spesso la causa è, purtroppo, un pizzico di presunzione. Convinti che l’idea sia eccelsa, la si tiene per il romanzo, certi che alla lettura l’editor di turno salterà sulla sedia urlando “bestseller!”.
Riassunto: come scrivere la sinossi
Abbiamo visto come non scriverla e indicato a grandi linea le caratteristiche che dovrebbe avere una buona sinossi.
- Ricorda sempre che la scrivi per gli addetti ai lavori. Non serve incuriosirli.
- Da subito si deve capire il genere.
- È importante inserire gli elementi essenziali della trama come: luogo e tempo, protagonista e antagonista, trama principale.
- Una sinossi, come tale, è breve: una cartella editoriale (o poco più se è un romanzo corposo 300+ pagine).
- Mostra la storia, come si evolve, in che direzione va e come finisce.
Ma non è tutto. Queste sono le basi essenziali per strutturare una sinossi corretta. Un buon autore, però, senza esagerare o scadere negli errori visti prima, sa mostrare le atmosfere del suo romanzo con semplici pennellate.