Il booktrailer è un video promozionale realizzato per pubblicizzare un libro. Che si tratti di un testo di un editore o prodotto in self publishing poco importa, purtroppo in giro ce ne sono tanti e fatti spesso davvero male.
Prende spunto dal cinema e dalla tv che, attraverso degli spot, fanno sapere al potenziale spettatore di cosa tratta la loro opera e, in linea di massima, cosa dovrà aspettarsi.
Farli per il cinema è complicato, serve occhio per capire quali sono le scene più adatte, quali battute mostrare che attirino le persone, piuttosto che farle scappare! E anche in questi settori, dove ci sono esperti nel montaggio, sceneggiatura, regia e ovviamente nella recitazione, si fanno trailer pessimi.
Se vuoi farlo per il tuo romanzo, ti consigliamo grande attenzione. Si rischia di ammorbare il povero potenziale lettore sommerso da decinaia di schifezze che piacciono tanto all’autore, ma meno al suo pubblico.
Fare un booktrailer sembra diventato una sorta di punto di arrivo:
Ho un booktrailer, il mio romanzo è acquistabile
Farsi pubblicità è essenziale, ovvio. Ma siamo sicuri che questo sia lo strumento più efficacie ed efficiente?
Booktrailer ed economia
Tentiamo di capire se vale la pena farne uno attraverso l’utilizzo di 2 parametri molto usati nel marketing:
- efficacia, la capacità di raggiungere degli obbiettivi,
- efficienza, la capacità di utilizzare in maniera economica le proprie risorse (nel tuo caso tempo e denaro).
L’obiettivo primario del booktrailer è di aumentare le vendite di un romanzo. Ma ci riesce? Da quanto visto, le stesse case editrici non ci pensano neanche a farne. Ma non solo, secondo i molti studi di settore fatti, non rientrano tra i fattori che incidono sulla scelta dei lettori (al contrario del passaparola, della copertina, dei bookblogger).
È uno strumento efficacie? NO.
Se fai tu stesso il booktrailer, probabilmente (a meno che tu non sia un esperto), verrà fuori una discreta schifezza. Dovrai affidarti a un professionista, evita l’amico di tuo cugino che ha fatto un corso online di video editing, che andrà pagato (pensa, anche noi editor pretendiamo di essere pagati, che esagerazione…). Spenderai varie centinaia di euro per uno strumento che non ti darà un ritorno in vendite proporzionato all’esborso.
È uno strumento efficiente? NO.
I booktrailer hanno un senso?
Domanda da milioni di euro. Nel marketing può capitare che un’idea, o anche uno strumento, utilizzato per un determinato prodotto sia inutile, per uno appena simile, invece, miracoloso.
I booktrailer sono strumenti di comunicazione che, prima di ogni altra cosa, dovrebbero rientrare nei 2 parametri di efficienza ed efficacia. Ma se vuoi davvero farne uno ti consiglio, prima di tutto, di guardare il sito del Booktrailer Film Festival, giusto per iniziare a farti un’idea.
In rari casi, un buon booktrailer – che di solito ha determinate caratteristiche che vedremo poi – risulta utile e aumenta le vendite del testo (mai in modo eclatante).
Ciò dipende dalla grande difficoltà che si ha nel veicolare il messaggio, l’idea del romanzo, con un mezzo che non è adatto, il video. Capita che questi video promozionali siano molto apprezzati dagli esordienti, perché pensano che piacciano ai lettori quanto piace a loro.
Si spammano sui social e simili video lunghissimi, noiosi, confusi e anche fatti male. Oltre allo spreco di risorse (denaro e tempo), si rischia di “infastidire” le persone stufe di vedere di continuo “‘sto mezzo filmetto amatoriale”.
Come andrebbero fatti (in teoria)?
Questo non è un tutorial per booktrailer, solo un articolo per metterne in evidenza punti di forza e di debolezza. Ecco alcune nostre personali considerazioni:
- Che sia breve. Se dura più di un minuto le persone si annoiano e perdono interesse.
- Non sei Spielberg, sfrutta il tempo a tua disposizione per essere chiaro e dare subito un’idea del tipo di romanzo pubblicizzato.
- E non è un audiolibro. Ne ho visti alcuni in cui venivano decantate più e più pagine neanche fosse Dante letto da Vittorio Gassman!
- Scegli con cura eventuali brani, dovrebbero intrigare, far intuire e incuriosire. Difficile, vero?
- Attenzione al copyright o rischi che qualcuno possa arrabbiarsi fino ad andare per vie legali.
- Meglio farsi aiutare da professionisti, perché una volta in rete (un booktrailer brutto), resta per sempre.
- Studia i booktrailer di qualità, tenta di carpirne i segreti ed è lecito rubacchiare qualche idea, ma senza esagerare.
- Non sei Neil Gaiman o Murakami, vola basso e non prenderti sul serio.
- Che si capisca bene il genere del romanzo (Thriller, Giallo, Noir, Fantasy, Romance, Narrativa e così via).
- Che sia breve. Lo abbiamo già detto, ma meglio abbondare.
Ci sono tanti strumenti di promozione, nessuno è valido e utile per tutti i romanzi. Il nostro consiglio è di studiare gli altri e provare a capire quali punti di contatto ci sono con il tuo testo.
Fantasy e Fantascienza, ma anche Romance, fanno un discreto uso del booktrailer, perché a livello di immagini si prestano più facilmente, questo non significa che siano utili…