Se si vuole avere anche solo la minima possibilità di vendere sopra la media è essenziale sapere come scegliere i bookinfluencer e in che modo porsi nei loro confronti.
Anche se molti credono che questi spostino di molto le vendite la realtà, statistiche alla mano, sembrerebbe diversa. La loro incidenza non è maggiore del 20-25%, il resto è trainato dalla comunicazione offline e dal passaparola.
Quest’ultimo è, a mio avviso, il meccanismo più efficacie ed efficiente ma anche il più difficile da innescare poiché dipende da due fattori:
- la qualità del romanzo,
- il genere che dovrebbe coincidere a quello più di moda nel momento.
In Italia non si innova, di conseguenza il punto n. 2 è essenziale, sarebbe bello se ne avessimo uno contrario: la novità, l’innovazione di prodotto (se parliamo in termini aziendalistici). Ma come scrivo sempre i soggetti che vivono nel settore sono fermi a politiche di marketing degli anni ’60.
Ogni agenzia letteraria cerca romanzi di generi che abbiano già dimostrato di vendere oppure quelli indicati dalle case editrici che, a loro volta scelgono testi più “per sentito dire” che per vere ricerche di mercato.
Come scegliere i bookinfluencer: un rapido decalogo
Questa è una guida che dovrebbe essere seguita mesi prima di pubblicare, se lo hai già fatto, ma non hai ancora contattato bookstagrammer o bookblogger, forse è meglio che lasci perdere. Infatti la spinta sinergica potrebbe essere esaurita.
Per vendere non basta un canale, ma serve che tutti siano messi a sistema per spingere le vendite. Nessuna strategia di vendita ha successo se non c’è una buona dose di fortuna ma anche di duro lavoro da parte dell’autore in concomitanza con l’editore e l’eventuale agenzia che lo rappresenta.
Non voglio sembrare cattivo (ok, forse solo un po’) ma la le agenzie non fanno mai nulla (99,99% dei casi) e le case editrici, invece pure! Diciamo che si limitano a fare 2-3 post sui sociale ma oltre non vanno. Ecco che l’autore deve trovare il modo di coinvolgere la CE, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con il mondo social.
1. Anticipare l’uscita del romanzo
Il lavoro di comunicazione dovrebbe iniziare almeno 3 mesi prima dell’uscita del testo. I bookinfluencer, di solito i più noti e i più seri, hanno un calendario fitto e ben organizzato.
Devono avere il tempo per leggere i testi che gli vengono inviati. Di solito sono persone che hanno altri lavori, oppure studenti universitari che hanno la passione della lettura e della scrittura il cui unico guadagno sono proprio i testi che gli vengono inviati gratuitamente.
Perché oltre al risparmio per non dover acquistare i testi, c’è dietro un mercatino dell’usato con cui arrotondano guadagnando qualche soldo. Personalmente non li critico, anzi, credo sia un modo sano purché leggano veramente i romanzi da recensire.
2. Non conta quanti follower hanno, ma quanto sono targettizzati
La targhettizzazione è, a mio avviso, molto più importante della quantità. Basti vedere i giganteschi insuccessi di alcuni influencer o personaggi dello spettacolo, con centinaia di migliaia di seguaci, che hanno pubblicato dei libri senza venderne una copia.
Non ha senso, se hai un profilo di cucina con 100.000 follower ed esci con un Fantasy, credere di avere un bacino di potenziali lettori pari al numero di seguaci. Al massimo, tra questi, potrai vendere qualche decina di copie. Si possono trovare sinergie con mostre (es: Oblivion) e premi (es. Concorso Arcimago)
3. Come scegliere i bookinfluencer e come interagirci
Non basta sapere come scegliere i bookinfluencer, è essenziale lavorare con loro per aumentare le possibilità di vendere più copie. Significa che si devono fare post, reel e ogni altro strumento a disposizione. Taggali, fai storie e scrivi nei loro commenti qualcosa.
Se non sei molto “social”, a volte bastano poche parole di ringraziamento, anche se sarebbe migliore un’interazione più attiva, magari ponendo delle domande ai follower.
Si tratta di networking, nulla di più, ma per avere una rete di contatti che sia efficace, dovrai iniziare mesi prima dell’uscita del libro a costruirla.
4. Non essere pigro: scrivi i tuoi contenuti, sempre
Tra I.A. e copia/incolla quasi più nessuno scrive i propri contenuti. Per quanto possa sembrare un metodo furbo non è, in realtà, molto efficiente.
Per quanto riguarda Google c’è un modo di dire che è quasi legge:
Content is king.
I vari social seguono sempre la linea tracciata dal più potente motore di ricerca. Vengono incrociate tantissime informazioni per capire se il testo lo hai scritto tu, lo ha scopiazzato oppure è frutto dell’intelligenza artificiale (sì, capiscono anche questo sempre con maggiore frequenza).
Se poi contatti un un bookinfluencer è più corretto scrivere di proprio pugno, magari mettendo in evidenza i punti di forza della sua comunicazione, altre recensione fatte e tutto ciò che riguarda la tua scelta di collaborarci.
In realtà non dovrebbe essere così complicato, visto che nei punti precedenti abbiamo indicato l’importanza di una targhettizzazione ben costruita focalizzandosi più sulla qualità che quantità.
5. Invia una scheda di presentazione tua e del romanzo
Non è che ogni influencer sta lì ad aspettare che tu gli faccia il favore di contattarlo e inviargli il romanzo. Quelli più bravi sono sommersi da messaggi e hanno la tendenza (strano, eh) a valutare con molta attenzione le proposte.
Gli elementi cardine, più o meno per ordine di importanza sono:
- la tua notorietà,
- la grandezza della casa editrice,
- il genere.
- la professionalità dell’offerta,
- l’invio del testo in formato cartaceo (l’ebook è molto meno considerato).
Devi essere tu a intrecciare e mantenere rapporti sani e duratori con i blogger. Non fare l’errore di mandare il link di Amazon o al sito dell’editore, meglio una scheda scritta ad hoc per loro, magari inserendo degli esempi di post già fatti di testi simili al tuo che ti piacerebbe venissero fatti
Fai vedere che il blogger di turno già lo seguivi.
6. Evita lo scambio like (gruppi POD)
Nel mondo dell’editoria online ci sono molti trucchi per avere un maggior “engagement rate”, il primo è di partecipare a dei gruppi, detti POD, dove ci si scambia interazioni, like, commenti e recensioni con il solo scopo di valorizzare un romanzo indipendentemente dalla qualità dello stesso.
È barare, non c’è altro da dire. Dei libercoli insulsi entrano in classifica sulle piattaforme di vendita attirando l’interesse dei lettori che, ignari delle meccaniche malate e truffaldine, li acquistano in buona fede.
Capire se partecipare ai gruppi POD è una domanda alla quale ognuno dovrebbe rispondere autonomamente e muoversi di conseguenza. Il rischio è di fare tanto rumore che risulterà, alla fine, inutile.
Potresti coinvolgere persone a cui non interessa ciò che promuovi, quindi se entri nel girone dantesco dei POD, ti consiglio di valutare bene se i benefici siano reali o solo fumo negli occhi. Alcuni autori vengono scelti, per esempio, grazie ai loro profili che però non hanno nulla a che vedere con i romanzi.
Conclusioni
Il mondo degli influencer ha una serie di regole non molto chiare, il mio consiglio è di essere sempre gentile, calmo e di non fare polemiche, anche quando sembra l’unica via percorribile.
Se ti eri accordato con un bookinfluencer che però ritarda i post, scrivigli per domandargli delucidazioni, non ha senso aggredirlo, come capita troppo spesso.
La maggior parte di loro non sono dei professionisti veri e propri, lo fanno come hobby e ci guadagnano relativamente poco, al massimo qualche romanzo o poche centinaia di euro al mese. Io sono per la professionalità sempre e comunque, ma un esordiente è “costretto” a lasciar andare le incomprensioni e anche gli errori più gravi.
Capita anche nelle case editrici più grandi di dover lavorare insieme a social media manager a cui io non farei fare pubblicità di preservativi in un’orgia! La loro incapacità è così eclatante che viene da domandarsi come abbiano fatto a lavorare per aziende prestigiose.
Fregatene, manda già il rospo e continua sulla tua strada. Ecco un riassunto su come scegliere i bookinfluencer:
- Valuta il numero di contatti/follower/amici che hanno.
- Controlla che siano targettizzati rispetto al tuo romanzo.
- Fai muovere – dove possibile – il tuo editore oppure fai da collegamento tra CE e influencer.
- Non polemizzare, è inutile o controproducente.
- Cerca partnership molto prima della data di pubblicazione.
- Ficcati in testa che gli editori, come le agenzie letterarie, non faranno nulla, ma proprio nulla.