Articolo “un”: quando mettere l’apostrofo

Spesso si confondono le regole per l’articolo “un” (indeterminativo singolare), con quelle dell’articolo determinativo singolare (il, la, lo), commettendo errori molto gravi.

Tra i testi che ci arrivano, sia per l’editing che per la valutazione, nella maggior parte troviamo errori grammaticali, più di un refuso, ed erroracci iperbolici come il mettere (o non mettere), l’apostrofo quando serve agli indeterminativi.

In un romanzo potrai anche inserire un antagonista intrigante, dialoghi ben fatti e una trama coinvolgente, ma se sbagli l’apostrofo sull’indeterminativo che sta nella email di presentazione, verrai cestinato subito.

Non sapere è lecito, durante le scuole dell’obbligo eravamo tutti (o quasi) presi dal vivere le nostre vite piuttosto che stare troppo tempo sui libri. Così, negli anni, abbiamo accumulato lacune (chi tante e chi poche), che ci siamo portati fino adesso.

Ma se vuoi scrivere un romanzo (e poi magari pubblicarlo), è il caso che le colmi e impari le basi della grammatica italiana.

L’articolo determinativo singolare

Il determinativo singolare è quello più conosciuto (e facile), tanto che si tende a seguirne le regole anche per l’indeterminativo, commettendo quindi degli errori.

Ne esistono 3 varianti:

  1. La (la casa, l’araba).
  2. Lo (l’unicorno, l’amica).
  3. Il (il cane, il gatto).

Nei casi 1. e 2. la vocale cade quando ha davanti altre vocali. Nel 3., invece, resta invariato.

L’articolo indeterminativo singolare

Anche in questo caso esistono 3 varianti.

  1. Una. Si usa per le parole femminili e, se questa inizia con una vocale, allora ci va l’apostrofo (una amica→un’amica).
  2. Uno. In questo caso l’articolo indeterminativo è maschile e si utilizza davanti a parole che iniziano con Z, S impura, PN, PS e GN (uno zaino, uno scoiattolo, uno pneumatico, uno pseudonimo, uno gnomo).
  3. Un. Si utilizza davanti a parole maschili che iniziano per vocale o non risultano difficili nella pronuncia (un asino, un salto).

Conclusioni

Il determinativo singolare e l’indeterminativo singolare hanno regole differenti. Il primo ha solo due modi: “lo” e “la”.  Mentre il secondo, oltre a “una” e “uno” ha anche “un” che non ha alcuna troncatura (quindi l’apostrofo) e si usa solo per il maschile.

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