È vero che in Italia si legge poco o sono solo leggende metropolitane? Purtroppo è la realtà dei fatti, siamo un popolo di santi, navigatori e incredibili ignoranti atomici.
La cultura non attrae – e spesso neanche paga – tanto che ormai studiare è visto come una perdita di tempo: basta avere millemila seguaci (neanche si fosse i capi di una setta satanica) e si guadagna con post, reel e altre cose così.
Quindi, tornando alla domanda iniziale, è palese che qui non legge più nessuno. Se un romanzo vende 2.000 copie (pubblicato da un editore medio/grande), ha già ottenuto un buon risultato. I guadagni di uno scrittore saranno, di conseguenza, ridicoli (e non stiamo esagerando).
Il nostro Paese si sta impoverendo culturalmente, ciò che prima era la nostra forza, presto scomparirà e verremmo inglobati in culture plastificate come quella americana.
Si dice: la scuola italiana non prepara al lavoro! Bene! Non deve farlo, è scuola mica uno stage di 5 anni non retribuito. Si va a scuola per studiare, imparare, porsi domande e trovare la propria strada.
La scuola deve insegnare ad analizzare e discutere i parametri su cui si reggono le nostre affermazioni passionali
Umberto Eco
Cosa c’entra con il fatto che in Italia si legge poco? Vediamolo.
In Italia si legge poco: le scuse dei non-lettori
A nostro parere le scuse più gettonate (e stupide) sono:
- il costo dei libri,
- la mancanza di tempo,
- poca offerta (o troppa, tanto è uguale).
Potrebbero sembrare motivazioni valide, ma se le si analizza con più attenzione si comprende come siano solo scuse perché si è dei dannati pigri ignoranti (ops, siamo troppo cattivi?).
1. I libri costano come gioielli di Bulgari
Ogni volta che si va in libreria si è costretti a passare prima in banca per chiedere un prestito, per poi tornare a casa solo con un unico libro che mettiamo, di corsa, in cassaforte!
I prezzi dei libri sono eccessivi anche rispetto alla media europea. Questo è un limite delle CE che non sono in grado di usare a dovere le quattro leve di marketing: Product (Prodotto), Price (Prezzo), Place (Luogo) e Promotion (Promozione).
Il prezzo di un romanzo appena uscito, di solito, è alto. Però ci sono tanti modi per risparmiare:
- acquistando libri usati (es. su Ebay o in qualche mercatino),
- attendere e comprarli in edizione economica (es. Pickwick),
- investire su un lettore ebook e prenderli in questo formato (si risparmia, nel lungo periodo anche il 50% per ogni testo),
- comprare vecchie edizioni,
- per le feste si può indicare che libri si desiderano ad amici e parenti,
- oppure si può andare perfino in una biblioteca pubblica e prenderli… GRATIS!
Se acquisti cento libri all’anno, è essenziale trovare un modo per ammortizzare i costi o si rischia di doversi riscaldare d’inverno bruciando i vecchi romanzi! Ma questi sono i cosiddetti “lettori forti”, specie in via d’estinzione…
2. In Italia si legge poco perché siamo tutti molto impegnati
Effettivamente chi, nell’arco della settimana, riesce a dedicare più di qualche minuto alle proprie passioni o allo svago in generale?
Siamo notoriamente un popolo di stacanovisti che i tedeschi ci sembrano dei fancazzisti da primato. È normale non avere tempo da dedicare alla lettura.
Non sta a noi dire come crearsi degli spazi per la lettura, ma ci sembra abbastanza strano non riuscire a ritagliarsi una mezz’ora al giorno, magari prima di andare a letto anziché passare le ore davanti al cellulare.
3. Oddio non so proprio cosa leggere!
Chi non legge sostiene che ci sia poca offerta, o troppa. Non si capisce bene. Dicono che il mercato è molto frammentato e le proposte editoriali confuse e non interessanti (a volte è anche vero…).
Può capitare di non sapere cosa leggere, di annoiarsi dopo poche pagine, è il blocco del lettore che prima o poi colpisce tutti. Per alcuni dura ottant’anni, ma sono casi irrecuperabili.
Leggere, rispetto ad altri “svaghi”, può essere “faticoso”. Non è un’attività passiva come guardare un film o sentire la musica, servono attenzione e impegno. Se sei in dubbio ecco una lista di romanzi da leggere almeno una volta nella vita.
In Italia si legge poco, e la scuola che fa?
Purtroppo poco o niente. Si obbliga i giovani a leggere testi che per loro sono noiosi e li allontanano dalla letteratura anziché avvicinarli.
Per quanto i “grandi classici italiani” abbiano il loro indubbio valore, forse sarebbe auspicabile proporre agli studenti storie più attuali. Si deve insegnare a leggere attraverso stimoli positivi e non con lo spauracchio del brutto voto!
È meglio che un ragazzo legga un fantasy o che passi il suo tempo sui social? L’amore per la lettura merita di essere coltivato fin da giovani, e per farlo serve il supporto di un sistema scolastico adeguato. In più leggere aiuta a scrivere meglio!
Internet, Streaming e Tv: i nemici dei libri (?)
Si passano molte, troppe ore online. Il problema è che, per la maggior parte del tempo, si cazzeggia e si butta tempo prezioso.
Se ogni italiano usasse metà del tempo che spreca online per leggere, l’editoria farebbe affari d’oro. Anni fa, in metro o sull’autobus, la maggior parte dei passeggeri avevano il capo chino su un libro.
Oggi cosa accade? Cellulari, cellulari e cellulari. Tutti a rincretinirsi osservando uno schermo luminoso.
E quando si arriva a casa, esausti dopo una giornata di scuola o di lavoro si accende la televisione che offre, ormai, tantissime serie, film e programmi di intrattenimento. Si va su una piattaforma di streaming e si passano ore davanti a una serie (magari anche ben fatta), ma si spegne il cervello con la scusa che si è stanchi.
E tra una puntata e l’altra si controlla il telefono.
C’è un ulteriore problema: abituati a leggere articoli brevi e banali, titoli “clickbait” e tweet, si sta disimparando a leggere e comprendere testi lunghi o particolarmente complessi.
Gli italiani si stanno rincretinendo.
La soluzione?
Leggere.