Beta reader, chi sono e a cosa servono

Un beta reader, o lettore preliminare, è una persona che legge un manoscritto in una fase ancora non definitiva per fornire un riscontro chiaro e mirato prima dell’editing professionale o della pubblicazione. Il suo ruolo è quello di simulare l’esperienza di un lettore reale, individuando ciò che funziona e ciò che necessita di interventi.

Il beta reader cos’è e cosa fa?

Un beta reader è una figura cruciale, spesso fraintesa, nel processo creativo contemporaneo: non è un editor freelance di romanzi né un correttore di bozze. È invece un “lettore-test” che entra in scena quando l’autore ha già dato forma al manoscritto e desidera verificare l’efficacia della storia dal punto di vista del pubblico potenziale.

Il suo compito non è “aggiustare” la scrittura linea per linea, bensì:

  • segnalare punti deboli nella trama,
  • incongruenze nei personaggi,
  • momenti in cui il ritmo cala,
  • passaggi poco chiari o
  • emotivamente piatti,
  • antagonista poco convincente,
  • conflitto narrativo debole

Deve dare feedback che evidenziano dove la narrazione non funziona come dovrebbe. Un buon beta reader sa dire:

  • “qui ho perso interesse”,
  • “non ho capito cosa sta succedendo” o
  • “questa scena mi ha colpito”,

Evita critiche troppo vaghe o generiche.

Chi non è un beta reader?

A riguardo si fa molta confusione. Persino gli stessi BetaR credono di essere ciò che non sono:

  1. editor,
  2. revisori di stile
  3. correttori ortografici
  4. agenzie letterarie,
  5. scout,
  6. ghostwriter,
  7. correttori di bozze,
  8. editori,
  9. esperti di editoria,
  10. professionisti del settore.

Però può essere vero il contrario, per esempio che un editor sia anche un beta reader, ma sono mestieri diversi. Non dovrebbe occuparsi di ristrutturare interi capitoli né riscrivere passaggi, questi compiti spettano a figure specializzate, anche se spesso il beta reader può intercettare errori legati alla “lore“.

La sua importanza è aumentata negli ultimi anni per diversi motivi che interagiscono con le evoluzioni del panorama editoriale digitale. Da un lato, il mercato editoriale, e soprattutto quello indipendente/self-publishing, è diventato più affollato, rendendo essenziale che un libro sia “sciolto”, leggibile e coinvolgente fin dalle prime pagine.

Il beta reader aiuta l’autore a individuare problemi prima che arrivi l’editor professionista, risparmiando tempo e risorse.  Dall’altro lato, la diffusione delle piattaforme online di scrittura (blog, comunità, Wattpad e altr app narrative) ha abbassato la soglia d’ingresso per diventare autore, ma ha aumentato anche la necessità di validazione precoce.

È un primo filtro, l’occhio del lettore medio, per verificare se la storia funziona davvero. Inoltre, contribuiscono anche dal punto di vista psicologico, perché un feedback positivo (o anche equilibrato) può dare fiducia all’autore e spingerlo a migliorare. 

E poi c’è Wattpad

Un contesto interessante in cui la funzione del beta reading si è ampliata è quello di Wattpad: la piattaforma globale di scrittura-social dove autori e lettori interagiscono in tempo reale.  Su Wattpad molte storie vengono pubblicate capitolo dopo capitolo, e i lettori  fanno da beta reader “live”.

È un meccanismo che consente all’autore di correggere, adattare, reagire al feedback mentre costruisce l’opera, quasi in modo iterativo. Inoltre, Wattpad può favorire che l’autore costruisca da subito una community di lettori sensibili ai suoi gusti, che diventano “beta ambassador”.  

Tuttavia, ci sono limiti:

  1. i feedback possono essere numerosi e incoerenti, basati più su impressioni personali che su competenza narrativa;
  2. alcuni commenti possono essere superficiali o disallineati rispetto al target; 
  3. se l’autore dà troppo peso a ogni suggerimento, rischia di perdere la propria voce o coerenza interna;
  4. perché i lettori su Wattpad siano disponibili come beta reader efficaci, serve che abbiano una certa familiarità con il genere, una buona sensibilità narrativa, e la disponibilità a impegnarsi con serietà;  
  5. l’esposizione pubblica dei commenti (visibili a tutti) può indurre gli autori a preferire modifiche conformi al gradimento della massa piuttosto che seguire una visione più rischiosa o personale.

Nel panorama letterario odierno, dove la soglia di attenzione del pubblico è sempre più breve e la concorrenza narrativa intensa, il ruolo del beta reader, anche potenziato dalle piattaforme come Wattpad, è ormai parte integrante della “filiera” creativa.

Cosa fa un beta reader

  • Offre commenti costruttivi e valutazioni oggettive, segnalando punti di forza e aree da migliorare.
  • Analizza la struttura narrativa, la caratterizzazione dei personaggi, lo stile di scrittura, il ritmo e la coerenza dell’opera.
  • Verifica l’aderenza della storia al target di lettori a cui è destinata.
  • Si pone come rappresentante del potenziale pubblico, senza sostituirsi a un editor o a un correttore di bozze.
  • Svolge questo compito generalmente a titolo volontario, anche se in alcuni casi può essere previsto un compenso.

Perché è importante coinvolgere un beta reader

  • Permette di ottenere uno sguardo esterno e imparziale sul testo, prima che raggiunga i lettori finali.
  • Aiuta a individuare incoerenze, trame poco chiare, personaggi privi di spessore o parti narrative che rallentano l’interesse.
  • Fornisce spunti concreti per migliorare la scorrevolezza, il coinvolgimento e l’impatto complessivo del libro.

In sintesi, un beta reader è un collaboratore prezioso per comprendere come la storia viene percepita al di fuori di chi l’ha scritta, rendendo il manoscritto più efficace e pronto per il passo successivo verso la pubblicazione.

I beta reader sono essenziali

I beta reader sono uno degli elementi cardine nel sistema editoriale, anche se molti non se ne rendono conto o li snobbano. La loro funzione è ben diversa da quella di un editor freelance di romanzi o di un correttore di bozze.

Molti esordienti pensano che basti fare leggere il proprio romanzo alla migliore amica o al cugino per avere risposte utile. Come ben sappiamo il gatto si rifiuta di farlo…

Quali capacità dovrebbe avere un beta reader?

  1. Ama leggere (es. preferisce un bel libro a Temptation Island!).
  2. Legge tanto.
  3. Legge generi diversi (Fantasy, Romance, Thriller ecc.).
  4. Ha una buona cultura generale e accademica.
  5. Conosce le basi della grammatica italiana (sembrerebbe ovvio…).
  6. Non si fa problemi a criticarti.
  7. È un po’ stronzo/a.
  8. Non ha tempo da perdere (significa che investirà le poche ore libere per leggere il tuo romanzo).
  9. Non ha con te alcun grado di parentela (fidanzati, amanti inclusi).

Potrebbero sembrare caratteristiche ovvie, eppure spesso mi scrivono persone che incensano i loro romanzi solo perché hanno avuto dei riscontri positivi da parte di nonni, zii e cugini.

Il classico:

Bello de’ nonna il tuo romanzo mi ha emozionata.

non serve a nulla e non ti dà il minimo strumento utile per migliorare il manoscritto. Spesso si ha paura di offendere, dote apprezzata nella maggior parte degli ambiti della vita, ma non nei beta reader che dovrebbero essere dei grandissimi bastardi!

Chi sono i beta reader

Se hai intenzione di proporre il tuo romanzo a case editrici o agenzie letterarie è utile farlo leggere a dei beta reader esperti. Si tratta di persone che amano leggere (mi sembra il minimo) ma allo stesso tempo conoscono il mercato editoriale o almeno se un genere specifico potrebbe incontrare i gusti dei lettori.

Non fanno l’editing del romanzi e neanche la correzione di bozze o altro, sono semplici lettori che non agiscono sul testo ma si limitano a darne un parere più o meno profondo. Un buon beta reader non dice solo se gli piace quanto letto, ma è in grado di dare spiegazioni precise sulle sue valutazioni.

Indica cosa secondo lui funziona e cosa non funziona, permettendo all’autore di porre rimedio a eventuali problemi. La cosa migliore sarebbe avere una mezza dozzina di lettori forti, in modo da poter avere più pareri che possono essere confrontanti e valutati a sistema.

Beta reader: come scegliere il lettore giusto per migliorare il tuo manoscritto

Scegliere un beta reader adatto al proprio manoscritto è una delle decisioni più strategiche che un autore possa prendere prima di inviarlo a editor, agenzie letterarie o case editrici. Uno capace non si limita a dire se un libro piace o meno, ma fornisce osservazioni dettagliate che aiutano a capire come la storia viene percepita da un lettore del genere a cui è destinata.

Per questo motivo è fondamentale selezionare una persona che legga abitualmente il tipo di narrativa su cui stai lavorando, che possieda una buona cultura generale e che sappia esprimere un parere sincero, anche quando comporta critiche dirette.

La scelta di più persone con età, esperienze e background diversi può offrire una panoramica più ampia sulle reazioni del pubblico, permettendo di individuare elementi da rafforzare, personaggi da rendere più credibili o passaggi narrativi da snellire.

Un beta reader efficace non ha legami personali con l’autore, non è influenzato dall’affetto o dalla stima, e sa mantenere l’obiettività necessaria per far emergere punti di forza e debolezza in modo chiaro e costruttivo. Prima di affidare un manoscritto, è consigliabile parlarci per valutare compatibilità e metodo di lavoro, così da instaurare un rapporto di fiducia reciproca e massimizzare il valore del feedback ricevuto.

Non è un editor!

Il beta reader è una persona che legge il tuo manoscritto, e lo giudica. Ma non come farebbe un editor o un’altra figura professionale dell’editoria, ma come un lettore del genere.

Al contrario l’editor fa una valutazione diversa, più profonda e tecnica, andando ad analizzare punti di forza e di debolezza aiutandoli a migliorare (spesso anche di moltissimo), il tuo romanzo.

Il beta reader non fa correzioni di alcun genere, lui è un lettore. Quindi potrà dare delle indicazioni in base ai suoi gusti ed esperienze. Egli è un supporto, l’editor un aiuto più concreto.

Cosa non deve essere un beta reader

La maggior parte degli aspiranti scrittori hanno alcune persone a cui fanno leggere le loro opere, e fin qui non ci sarebbe nulla di male. Il punto 9. della precedente lista è essenziale perché elimina dall’equazione la parte più emotiva della valutazione.

Il problema è che considerano questi “lettori” come fossero b-reader quando, invece, non lo sono:

  • Amici.
  • Parenti.
  • Colleghi.
  • Conoscenti.
  • …o con qualsiasi altro rapporto stretto con l’autore.

Quando una persona legge un nostro testo, è per forza di cose condizionata da quello che sa di noi. Per prendere le distanze tra romanzo e autore, serve una professionalità che non tutti hanno. 

Potrebbero dividersi, per semplicità, in due categorie:

  • I buoni, che per paura di ferire preferiscono addolcire le loro opinioni, essere gentili quando non è vera gentilezza, ma paura di ferire.
  • I cattivi, al contrario potrebbero mostrarsi troppo aggressivi e severi, spesso anche a fin di bene, senza capire che un aspirante scrittore è una creatura delicata.

In entrambi i casi non avresti un parere davvero utile.

L’identikit del b-reader

Un beta reader professionale, al contrario, valuterà soltanto quanto hai scritto, e questo è possibile farlo se:

  1. Non ti conosce, o almeno non in modo sufficiente da crearsi problemi nel dire ciò che veramente pensa.
  2. Legge e ama i romanzi del genere del tuo (ma legge di tutto), non significa che sia un esperto delle dinamiche più tecniche.
  3. I vari b-reader che sceglierai dovranno avere caratteristiche soci-culturali differenti (età, studi fatti, genere ecc).

Ma cosa fa di preciso? Legge, ovvio, e valuta se il testo segue gli schemi classici del genere, se ha ritmo e, soprattutto se emoziona.

La sua non è una valutazione tecnica, profonda e professionale – che spetta invece a un editor competente – è qualcosa di molto più emotivo.

Da questa definizione diviene ancora più chiaro del perché è meglio che sia uno sconosciuto, proprio per evitare che i sentimenti verso l’autore incidano sulla sua valutazione del testo.

Autore – beta reader – Editor – Correttore di bozze

Non esiste un metodo unico e migliore per valutare, lavorare e proporre un romanzo a una CE. I “ruoli” visti sin qui sono importanti, tranne l’autore che è ovviamente essenziale, 

Un buon beta reader può dare spunti interessanti, ha spesso costi marginali ma non la giusta professionalità per far fare a un testo il salto in più.

Il suo ruolo è di mostrare alcune criticità da “lettore”, per esempio alcune CE hanno b-reader esterni per testare la forza emotiva dei manoscritti, non di certo per dare un parere letterario.

Molti editori, anche importanti, fanno svolgere questo ruolo a giovani editor che non sono preparati, o meglio lo sono troppo, e anziché percepire la carica emozionale del testo lo valutano “da editor”.

Prima di inviare un romanzo a un editore, quindi, si dovrebbe lavorare con un editor e un beta reader. I costi del secondo sono spesso minimi, a volte anche inesistenti.

Dove trovarli

Per fortuna c’è internet! Il mio consiglio è di cercare nei vari forum, gruppi Facebook di lettori dello stesso genere del tuo romanzo.

Prima di contattare qualcuno, leggi i suoi post/commenti per capire le sue effettive competenze in materia, quanto legge e i suoi gusti.

Ti consiglio di fare un bel foglio excell sul quale segnare i dati e anche le caratteristiche delle persone che vorresti leggessero i tuoi lavori (età, genere, lavoro ecc).

Come sceglierli

Esiste un sito molto valido in cui si possono contattare vari professionisti e appassionati: Fiverr. Nella pagina linkata troverai i beta reader italiani, ma si potrebbe  aver bisogno – in rari casi – di lettori che parlano altre lingue, sempre su questo sito potrai trovarli.

E come in tutto ciò che è online, anche loro hanno le recensioni da parte dei clienti. Mi sembra ovvio dirlo, ma meglio specificarlo di scegliere in base a:

  • Numero e qualità delle recensioni che hanno ricevuto.
  • Generi che leggono. Se un beta reader legge tutto, non è quello adatto a te.
  • Il costo. Fai una media tra i vari profili, se il prezzo indicato si discosta troppo, forse non è il lettore che cerchi.
  • Curriculum professionale e accademico.

Consigliamo sempre di fare almeno una telefonata conoscitiva, come accade con noi editor, perché si dovrebbe creare un legame, o almeno una simpatia. 

E la proprietà intellettuale

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Può accadere che qualcuno dei beta reader scelti non si comporti in modo corretto rubacchiando qualcosa di troppo dal tuo romanzo.

Per difendersi basta investire qualche euro e del tempo per:

  • Registrarlo alla SIAE.
  • Fai una email PEC a tuo nome e inviatelo alla stessa PEC.
  • Invialo a una decina di amici via email.
  • Fai una copia cartacea e spediscila con raccomandata A/R al tuo indirizzo.

In generale i costi sono minimi (una PEC costa meno di 10 euro l’anno). 

Nota: questi sono piccoli espedienti che non garantiscono al 100% la protezione della proprietà intellettuale. Non sono metodi ultra professionali che, a nostro avviso, non ha senso usare quando ci si relazione con editor, editori o agenzie letterarie.

Beta reader e cartomante

Molti beta reader credono di essere dei fenomeni che il loro compito sia di farti contento, un po’ come una cartomante che ti legge le carte e prevede per te un futuro stupendo se solo riuscirai a superare alcune sfida. Aggiungendo che hai le potenzialità per riuscirci.

beta reader cartolante donna che legge

In pratica bastone-e-carota oppure ceffone-e-zuccherino! Il beta reader non dovrebbe mai dare dei contentini per edulcorare un giudizio crudo e sincero. Comportandosi così non farebbe altro che un dispetto all’autore.

Si impara e si cresce, ovviamente in ambito letterario, solo subendo tante critiche e avendo da una parte l’umiltà per ascoltarle e dall’altra la sicurezza per saperle filtrare per non farsi travolgere. Non è semplice, lo so bene. Ecco perché la scelta dei  beta reader è importantissima.

Conclusioni

Quando invii il manoscritto a questi “lettori”, è sconsigliato aggiungere una eventuale sinossi o anche solo una logline. Non influenzarlo in alcun modo, non dire che il testo ti piace o altro, rischieresti di condizionarne il giudizio e questo farebbe mancare l’utilità stessa del bea reader.

Allo stesso tempo, dovrai spingere per avere giudizi freddi e mirati. La sincerità è essenziale se richiedi questa tipologia di servizio. Ma anche la giusta umiltà per accettare con equilibrio critiche ed elogi.

Quando noi facciamo il servizio di lettura manoscritti , siamo al limite del crudele non per il piacere di umiliare, non ci interessa, ma per far arrivare all’autore delle indicazioni il più veritiere possibili. Il nostro servizio di editing e comprensivo di un “beta reading”, anche per questa ragione non editiamo tutti i generi, ma solo quelli che conosciamo bene sia come scrittori, ma anche come lettori/editor.

Per quanto avere beta reader sia utile, non è essenziale per pubblicare una Casa Editrice. Se invece si pensa al self-publishing avere una mezza dozzina di persone, preparate, che leggano i tuoi testi è necessario. In entrambi i casi, però, sarebbe opportuno rivolgersi a un editor esperto che sappia valutare sia l’emotività del testo (come un b-reader), che le sue criticità tecniche e strutturali.

Il beta reader non è un mero lettore critico, ma un ponte tra autore e mercato, un interlocutore anticipato che aiuta a calibrare la storia prima che affronti il giudizio editoriale o commerciale.

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