Promuovere un libro è un compito più complesso di quanto si possa credere, in molti hanno tentato di farlo senza la giusta preparazione, commettendo errori a volte irreparabili.
Non vuole essere l’incipit di un distopico, ma un monito per capire da subito le molte insidie anche dell’autopromozione.
I principali strumenti che solitamente vengono consigliati sono:
- Creare un sito web dedicato al libro, include la trama, le recensioni, le informazioni sull’autore e un modulo di acquisto o che linki, ad esempio, ad Amazon o al sito dell’editore.
- Avviare una campagna di marketing sui social media. Creare contenuti interessanti e pubblicizzare il romanzo su piattaforme come Facebook, Instagram, Twitter, Tik Tok.
- Partecipare a eventi di promozione come fiere del libro, convegni e altri eventi che possano aiutare a promuoverlo.
- Scrivere articoli di blog correlati al libro, post sul blog che ne parlano o fare interviste.
- Pubblicare annunci pubblicitari sui media tradizionali come radio, televisione, giornali e riviste (cosa molto costosa).
- Creare un video promozionale che includa una panoramica del libro, un’intervista con l’autore o una lettura di un brano (booktrailer).
- Inviare copie del libro a recensori di riviste o blog letterari, oltre a riviste di settore.
- Sponsorizzare eventi di lettura organizzati da librerie, biblioteche o circoli lettori.
Promuovere un libro: che strada prendere?
Siamo di fronte a due casi:
- Self publishing.
- Editoria tradizionale.
Nel primo investi su te stesso, scrivi il romanzo, lo fai editare, prepari la copertina e l’impaginazione nonché sviluppi la parte commerciale (es. prezzo di vendita, Amazon ecc). Si tratta di un canale molto diffuso, e altrettanto complesso. I costi possono essere non indifferenti, a meno che tu non sia un esperto grafico e impaginatore.
Hai bisogno quindi, per creare un buon prodotto, di molte competenze che sei costretto a pagare da professionisti esterni. Però poi avrai altri benefici che l’editoria tradizionale non offre.
Quest’ultima, al contrario, una volta che hai scritto il romanzo lo valuta e in caso decide di metterti sotto contratto. I costi sono tutti, si spera, a suo carico.
Dal romanzo finito alla promozione
In entrambi i casi ci troviamo di fronte all’uscita ufficiale del testo. A mio avviso le cose da fare, le azioni da intraprendere, sono differenti. Mentre quelle da non fare, ovviamente, le stesse.
In caso di editoria tradizionale, è opportuno avere fiducia nell’editore. Purtroppo siamo di fronte da anni a una crisi di settore che spinge, in primis, a diminuire i costi tagliando le spese di comunicazione.
Di conseguenza il budget a disposizione per la tua campagna pubblicitaria saranno esigue. Questo dipende anche dal tipo di CE in cui ti trovi.
In generale sono proprio le grandi e più blasonate a fare meno. Sembra un paradosso ma puntano più sulla quantità dei prodotti sfornati che sulla loro visibilità (e a volte qualità).
Ecco uno dei motivi per cui è sempre meglio crearsi una carriera da scrittore, piuttosto che avere la fortuna/sfortuna di lavorare subito con una major.
Le CE medio/piccole, pur avendo ancor meno risorse finanziarie da investire su di te, investono in tempo, idee e comunicazione più “umana”. Spesso hanno anche rapporti più forti con i Bookblogger, punto di contatto tra libri e lettori.
Cosa accade una volta uscito il tuo romanzo?
Accade che, una volta uscito il libro, non ci si senta troppo presi in considerazione dall’editore. Si aspettano comunicati stampa, presentazioni a pioggia, interviste e tutto il resto: invece sono poche.
Perché? La percezione che ha l’autore è sempre di essere poco considerato, di ricevere poco supporto. A volte è vero, altre è solo ansia o incompetenza nei confronti di un settore che, in fin dei conti, si conosce poco.
Il trucco è parlare. Lo so può sembrare banale, si potrebbe risultare un po’ pedanti, ma è sempre meglio relazionarsi con qualcuno nella CE, fare domande, proporre i propri dubbi e soprattutto idee.
Serve tanta delicatezza e umiltà, perché si sta andando a “mettere un po’ in dubbio” l’operato di una o più persone. Quindi va fatto senza la minima arroganza, scusandosi per il disturbo e proponendo, non pretendendo.
Cosa NON fare per promuovere un libro
Che tu sia con una CE o in self ci sono delle azioni che non devi assolutamente fare. Non sono regole incise sulla pietra – ma poco ci manca – che ti consiglio di seguire soprattutto se sei alle prime armi.
Ormai tutti hanno una voce grazie al web. Che sia un bene o un male non sta a me dirlo, la maggior parte degli utenti dei social comunicano senza una finalità precisa, che tu hai: promuovere un libro!
La tua comunicazione dovrà essere diversa dalla loro, più curata e targettizzata. Gli errori che si possono commettere sono molteplici, ecco un rapido decalogo:
- Esagerare. A mio avviso fare troppa comunicazione spammando di tutto sul proprio libro è gravissimo. Saturare la rete personale e non, di immagini della copertina, interviste fatte, presentazioni e simili non farà altro che annoiare il potenziale lettore.
- Usare i social come fossero il mercato del pesce. Non urlare sempre, non sbattere in faccia a tutti il romanzo, soprattutto incensandolo ogni due righe.
- Trasformare ogni pagina social (Instagram, Twitter, Facebook ecc) in supermarket in cui l’unica cosa che offri è… pubblicità!
- Altro errore è infilarsi in ogni anfratto del web, gruppi o simili, solo ed esclusivamente per fare spam. Verrai odiato o anche solo ignorato.
- Anche le varie “tecniche” social, come il taggare tutto quello che ti capita, è disdicevole.
- Rompere le scatole a Bookblogger chiedendo una recensione, senza averci mai avuto a che fare prima. Se mai la faranno, non sarà delle migliori (come quelle a pagamento che andrebbero evitate).
- Ormai il libro è uscito, quindi non cercare amici/followers adesso. Non è più il momento, era qualcosa che andava fatta prima (e nei modi giusti).
- Evita di contattare le persone singolarmente proponendogli il romanzo, sembreresti un venditore porta-a-porta versione 2.0.
- Ti direi di non mettere recensioni false, ma ormai i negozi online più importanti hanno dei filtri che in linea di massima le cancellano. In ogni caso evita, comunque.
- Non esagerare, qualsiasi strategia di promozione vuoi mettere in atto.
Il punto è che questi sono comportamenti che mettono in atto in tantissimi. La paura, l’ansia e il desiderio di vedere il lavoro di mesi (a volte anni) morire per la poca promozione, scatena il panico.
No Panic!
Tranquillo, ci sono passato anche io. In realtà mi capita tutt’ora di avere momenti di panico quando si tratta della promozione dei miei romanzi.
Ho il timore che possa non interessare all’editore, che l’ufficio stampa non mi supporti e tante altre paranoie che sono normali, anche sane, ma che vanno canalizzate in qualcosa di utile.
E allora cosa faccio per promuovere un libro? Nulla, al massimo penso a cosa potrei proporre (sempre con garbo e umiltà), idee e possibilità. Evito di sommergere i social delle foto del mio libro, come vedo fare da tantissimi colleghi.
Ad esempio consiglio, nelle pagine social, di non tappezzarle di cover, ma invece di continuare a postare e condividere ciò che si faceva prima. Le persone non solo amano leggere, ma anche conoscere chi ha scritto quelle storie.
Non parlo di farsi vedere ogni cinque minuti su storie banali, ma se hai delle passioni, raccontale senza per forza dover insegnare nulla o parlare del tuo libro.
Certo se riesci a trovare un punto di contatto è meglio, ma non necessario.
L’importanza di una campagna di Marketing strutturata
La promozione è essenziale in qualsiasi ambito ci si trovi, e per l’editoria non si è da meno anche perché la concorrenza è davvero spietata. Può essere il fattore decisivo che determina il successo o il fallimento del tuo lavoro.
È un processo che si basa sull’utilizzo di una varietà di strategie e canali di marketing, tanto che potremmo definirlo multi dimensionale, o sinergico. Vuol che non basta intraprendere un’azione per vedere le vendite schizzare alle stelle. Sono tanti piccoli elementi che, messi insieme, si valorizzano tra di loro (sinergia), facendo sì che la somma di queste sia superiore alla somma algebrica.
Una buona strategia di promozione deve essere mirata a un pubblico specifico e deve utilizzare una varietà di mezzi per comunicare con loro. Uno dei primi passi nella promozione di un romanzo è la creazione di una campagna di marketing efficace.
Come costruirla
Una buona campagna di marketing deve concentrarsi sull’utilizzo di una combinazione di canali di marketing, tra cui:
- social media,
- blog tematici,
- forum,
- stampa,
- pubblicità online,
- presentazioni dal vivo.
È importante aprire una pagina di Facebook, un account Twitter, Tik Tok, Instagram e altri canali di social media, oltre a un sito web dedicato al libro (o all’autore se non sei un esordiente) e l’utilizzo di pubblicità pay-per-click possono essere valide.
Puoi partecipare a eventi dal vivo. Si tratta di una strategia di comunicazione sottovalutata nell’era del digitale. Ma i dati dicono che i romanzi si vendono in libreria e a incidere sulla propensione d’acquisto è la presenza in libreria, seguita dal passaparola.
Gli eventi a cui potresti partecipare sono:
- presentazioni,
- conferenze,
- firmacopie,
- fiere generiche e a tema (le migliori).
Questi eventi sono un ottimo modo per aumentare la visibilità del libro e per connettersi con i lettori.
L’importanza delle relazioni quando si vuole promuovere un libro
Una buona strategia di promozione di un romanzo deve comprendere la creazione di una lista di contatti degli scrittori che può essere utilizzata per inviare aggiornamenti sui progressi del libro, informazioni sugli eventi di promozione e altre informazioni utili.
E una seconda lista per la creazione di una rete di persone e professionisti del settore che possano essere coinvolte nella promozione del libro di:
- autori,
- editori,
- blogger,
- librai e
- recensori.
La promozione di un romanzo è un processo complesso che richiede una strategia mirata e una forte presenza digitale ma anche “reale”.
Conclusioni
Esempio personale: da sempre studio e provo a dire la mia sul cambiamento climatico, su quanto sta accadendo dal punto di vista ambientale. Non sono uno scienziato, però posso leggere, studiare e analizzare degli studi scientifici e renderli più “fruibili” per i social.
Provo a offrire qualcosa che per alcuni potrebbe essere utile o avere un valore. Senza voler insegnare nulla. Così, ad esempio sul mio profilo Instagram, posto foto belle, inquietanti o significative riguardo alla Natura.
Cosa accade quando si scrive un romanzo? Che ci riversiamo noi stessi, e il mio ultimo romanzo Bringer, un distopico, ha una forte relazione proprio con le catastrofi ambientali e il conflitto tra Natura e Tecnologia.
Questo è uno dei modi per promuovere un libro. Non è né il migliore né il peggiore, è solo un modo meno invasivo come visto nel decalogo in precedenza.