La difficoltà di essere pubblicati

Le difficoltà di essere pubblicati sono molteplici, ce ne sono alcune ovvie mentre altre nascoste a chi non è a conoscenza delle dinamiche editoriali.

In generale, la causa principale per cui non pubblicano un romanzo è banale: si presentano testi orribili e neanche editati.

I 5 motivi di base

Ma vediamo quelle più comuni che, in linea di massima non dipendono dalla qualità del testo:

  1. La storia è valida, ma scritta davvero male. Anche se non sei un purista della lingua, e ogni tanto butti lì qualche errore, hai chance di pubblicazione. Se però il testo è farcito di errori grammaticali, refusi e frasi che non hanno senso, verrà cestinato alla velocità della luce.

  2. Il romanzo è fuori mercato. Significa che in quel preciso momento il tuo genere non vende. Anni fa era il momento dei vampiri, del paranormal fantasy o del fantasy puro. Negli anni quei generi hanno perso interesse, il mercato è stato saturato. Ad esempio, il fantasy classico, è tornato in auge così come i romanzi distopici (come Bringer…).

  3. Il testo è gargantuesco, un mattone di più di 500 cartelle editoriali, che spaventa appena arriva in redazione. Il costo per editare, correggere e stampare un romanzo di questa dimensione atterrisce gli editori.

  4. Il mercato è saturo di testi del tuo genere, ce ne sono così tanti che nessuno vuole rischiare più. Meglio acquistare testi dall’estero che hanno già alle spalle dei risultati di vendita.

  5. La CE a cui lo hai mandato non tratta quel genere, questo è un errore che commettono molti aspiranti scrittori. Meglio valutare attentamente a chi inviare il manoscritto e i romanzi già pubblicati.

Per ovviare ad alcune di queste motivazioni per cui non si viene pubblicati, si può in prima battuta leggere attentamente – sui siti delle case editrici – la sezione “Invio manoscritti“.

Lì si possono trovare molte informazioni utili per evitare le più banali gaffe o perdite di tempo. Allo stesso momento si può valutare le varie collane per rendersi conto di cosa pubblica e se il genere del romanzo è coerente con la linea editoriale.

Le motivazioni date dal “sistema”

In Italia, come in molti paesi, la pubblicazione di un romanzo è un processo molto lungo e complesso, che richiede molta pazienza e determinazione da parte dell’autore. Ci sono molte ragioni per cui la pubblicazione di un romanzo può essere difficile, alcune delle quali sono legate alle politiche editoriali, altre alla natura del mercato dei libri e alla concorrenza tra gli autori.

Una delle principali ragioni per cui il processo di pubblicazione di un romanzo in Italia è complesso è il fatto che ci sono molte case editrici disponibili sul mercato. In una cultura in cui il successo di un libro può dipendere in gran parte dal marketing che gli viene dedicato, le CE cercano sempre più di ridurre i loro rischi ed evitare di investire su autori ancora poco conosciuti, a meno che non siano sicuri di poter vendere un gran numero di copie.

Di conseguenza, molti autori si trovano a dover scegliere tra il pubblicare con una casa editrice grande e consolidata, il che garantisce un’ampia visibilità, o affidarsi a piccole case editrici, che hanno meno risorse finanziarie ma possono dedicare più attenzione e cura alla promozione del romanzo.

Ogni scelta comporta i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, ma in linea generale la pubblicazione con una casa editrice grande non garantisce automaticamente il successo, e la pubblicazione con una piccola casa editrice richiede un lavoro costante e una costante attività promozionale per far conoscere il proprio libro.

Si legge poco, il mercato è competitivo, ci sono troppi libri…

Un’altra ragione per cui la pubblicazione di un romanzo può essere difficile in Italia è la natura del mercato dei libri, che è altamente competitivo. Gli editori sono spesso alla ricerca di nuovi autori che siano in grado di catturare l’attenzione del pubblico e di portare nuovi lettori nel settore.

Però, allo stesso tempo, si ha il terrore di rischiare e si pubblicano solo testi resti tutti uguali da alcuni sedicenti editor. Spesso l’editing è un problema per colpa di una classe dirigenziale terrorizzata e ottusa che ha paura di rischiare, o molto più spesso non lo fa perché indottrinata da chi di dovere…

Tuttavia, sebbene sia importante avere un’idea innovativa per la trama del libro, non è sufficiente per garantire il successo di un romanzo. Gli editori sono alla ricerca di autori che siano in grado di combinare una buona scrittura con un’idea dirompente e, sebbene ci siano molti autori talentuosi in Italia, la possibilità di trovare un’autrice o un autore innovativo è sempre bassa.

Una delle sfide per gli autori, quindi, è creare un prodotto che sia allo stesso tempo piacevole e innovativo, senza sacrificare la qualità della scrittura. 

Difficoltà di essere pubblicati

Infine, un’altra ragione per cui la pubblicazione di un romanzo in Italia può essere difficile è la concentrazione di molti autori su alcuni generi letterari specifici. Molti autori italiani preferiscono scrivere romanzi storici, romanzi polizieschi o biografie, visto che questi generi sono molto richiesti dal pubblico.

Di conseguenza, molti altri generi letterari, come la fantascienza, il fantasy o la letteratura sperimentale, hanno meno spazio nell’ambito della pubblicazione.

Difficoltà di essere pubblicati: i motivi meno noti

Da quando scrivo ed edito romanzi, ho ricevuto centinaia di email e direct su instagram di aspiranti autori che chiedevano aiuto. Sembra banale ma quasi tutti hanno un romanzo nel cassetto, il problema è quel cassetto non andrebbe mai e poi mai aperto (almeno nel 90% dei casi).

Il mercato è saturo, strapieno di testi brutti, inutili e scritti male. Tutti credono di poter scrivere un romanzo, anzi un best-seller, quando non hanno le competenze neanche per scrivere la lista della spesa.

In generale, in una CE media arrivano ogni anno circa 4.000 testi: 10 ogni giorno, 3.000 pagine che qualcuno deve leggere. 

La concorrenza è troppa, agguerrita ma anche di bassissimo livello letterario. E il tuo romanzo, magari buono, rischia di perdersi in un mare magnum di mediocrità. 

Meglio imparare il modo migliore per presentarsi a un editore, formattando il testo e seguendo le sue indicazioni.

Di conseguenza i tempi di attesa si dilatano tantissimo arrivando – nei casi peggiori – a superare i due anni! Le case editrici investono tempo e risorse, il più delle volte per filtrare tra migliaia di testi imbarazzanti, sperando di trovare qualcosa di valido da pubblicare. Tra le difficoltà di essere pubblicati, questa è forse la più grande.

Molti editori cercano strade facili…

Così alcuni sono costretti quasi “ad accontentarsi”, oppure di volgere il loro sguardo verso i “fenomeni del web”.

Ci sono troppi testi brutti, inutili e banali che però sono supportati da altro. Per esempio le librerie sono piene di testi scritti da youtubber, gamers, whatpadders o influencer che conoscono a malapena il loro dialetto.

Però vendono, hanno seguaci che li idolatrano e che sono disposti a leggersi qualsiasi cosa. Da una parte le CE sono aziende, quindi devono fare utili per sopravvivere, dall’altra avrebbero anche un obbligo morale, visto che in teoria “farebbero cultura”.

Pubblicano loro, e questo a sua volta satura il mercato, anche se con generi differenti rispetto alla narrativa di genere. E anche le risorse economiche del marketing finiscono solo su libri “più sicuri”, come quello dei fenomeni del web.

Testi di analfabeti per analfabeti. Non è elitarismo, solo la realtà dei fatti. Basta leggere le recensioni dei loro fan.

Ora sta a voi aspiranti scrittori decidere cosa fare, se scrivere testi validi (anche di genere), facendo attenzione alla trama, ai personaggi, al linguaggio e alla struttura della storia. 

Oppure venire a patti con l’editoria di scarso valore che premia la mediocrità, diventare social per avere un seguito di adoranti decerebrati che compreranno qualsiasi cosa pubblichiate.

Tutti ormai conosciamo difficoltà di essere pubblicati, e tu sei disposto a vendere l’anima al diavolo?

1 commento su “La difficoltà di essere pubblicati”

  1. Stante la mia veneranda età e la poco consistenza del mio semplice scritto, dopo aver letto tutti questi commenti e consigli mi sono quasi autoconvinto di tralasciare l’impresa dell’editoria.
    Comunque se potreste indicarmi anche un solo nome affidabile a cui rivolgermi vi ringrazierei infinitamente.
    Il mio è uno scritto di circa 20 pagine (A4), Il contenuto tratta di rimembranze di vita vissuta da un bimbo dai 4 ai 12 anni in un mondo scomparso e raccontate dopo settanta anni circa.

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