La lettera di presentazione per un editore non è una perdita di tempo, un passaggio inutile che non vedi l’ora di toglierti dalle scatole, è invece un elemento essenziale per non farsi scartare!
Al contrario, non è un passe-partout che ti farà pubblicare e vendere decina di migliaia di copie. È solo un banale strumento per dimostrare che non sei un mitomane/psicopatico/imbecille. O almeno come prima barriera all’entrata.
Hai scritto un romanzo, hai limato ogni parola e soprattutto hai fatto l’editing con un professionista serio. Ora è il momento di mandarlo a una casa editrice o a un’agenzia letteraria (eventualità sconsigliatissima), e con esso devi inviare una lettera di presentazione che non ti faccia cestinare all’istante.
Questo passaggio è fondamentale, perché sarà il primo contatto tra te e chi deciderà se il tuo libro merita attenzione. Ribadisco: la lettera di presentazione non serve per essere pubblicati, ma solo per non farsi scartare all’apertura dell’email.
Non basta allegare il manoscritto sperando che qualcuno lo apra. Ormai gli editori richiedono anche altro, come:
Tutto questo aiuta l’editor della casa editrice a farsi un’idea della tipologia di testo e su chi sei tu. Se una persona non sa scrivere una sinossi decente, come può aver scritto un romanzo pubblicabile? Molti diranno: sono due cose diverse ecc ecc. Cazzate. Se sai scrivere, se conosci bene “la tecnica di base”, sai applicarla anche in contesti diversificati.
Serve una lettera che racconti chi sei, di cosa parla il tuo libro e perché potrebbe interessare all’editore. Se fatta bene, può aprire una porta. Se fatta male, può chiuderla prima ancora di iniziare.
La lettera di presentazione per un editore conta
Immagina di essere un editore. Ogni giorno ricevi decine di manoscritti. Hai poco tempo e devi decidere in fretta su quali vale la pena soffermarsi. Non leggi subito i libri, prima dai un’occhiata alla lettera. Se non ti colpisce, il libro finisce nel dimenticatoio.
Un editore medio/piccolo riceve fino a 3.000 romanzi l’anno. Significa che ne deve valutare ogni singolo giorno, che ci siano fiere o presentazioni o altro, almeno dieci. Dovrebbe leggere un romanzo l’ora: è fattibile?
Neanche avendo a disposizione un paio di dipendenti adibiti alla valutazione manoscritti sarebbe fattibile. Possono scegliere due strade:
- Non legge i romanzi utilizzando come unico canale per testi nuovi qualche agenzia letteraria di “fiducia” che, il più delle volte, cerca manoscritti che seguano il trend, ma nulla di più.
- Legge prima di tutto la lettera di presentazione, poi la sinossi e, se ne è convinto, apre il file con il romanzo e prega che sia ben scritto.
A noi interessa la seconda ipotesi. Il tuo testo potrebbe essere adatto a un editore, ma se ti presenti sbrodolando complimenti sulla magnificenza del tuo romanzo, sei già fuori.
Scrivere una buona lettera non è un’arte oscura. È una questione di chiarezza, sintesi e rispetto per il tempo di chi legge.
Lettera di presentazione per un editore: l’intestazione e l’oggetto
Semplice e diretta:
- Il tuo nome.
- I tuoi contatti.
- Il nome della casa editrice e, in caso, il referente
L’oggetto deve essere chiaro: “Proposta editoriale – [Titolo del tuo libro]”
Non servono frasi a effetto, basta dire di cosa si tratta.
Lettera di presentazione per un editore: dritti al punto
Le prime righe sono cruciali. Qui dici chi sei e perché stai scrivendo.
Esempio: Gentile [Nome], mi chiamo [Tuo nome] e vorrei sottoporvi il mio romanzo [Titolo], un’opera di [genere] di circa [numero] di cartelle editoriali.
Se il tuo libro è adatto alla linea editoriale dell’editore, fallo notare subito specificando la colonna che ritieni adatta.
Cosa rende il tuo libro speciale?
Ci sono migliaia di libri là fuori (moltissimi migliori del tuo). Perché il tuo dovrebbe essere pubblicato?
- Affronta un tema in modo nuovo?
- Ha un punto di vista originale?
- Può interessare un pubblico specifico?
- Segue una moda?
- Oppure ne crea una?
Esempio: Il romanzo esplora il tema della memoria attraverso un protagonista che scopre segreti del suo passato.
Come vedi si tratta di una riga o poco di più. Eppure è essenziale per stimolare l’editor di turno ad andare avanti e leggere la sinossi, oppure cestinare la email senza risponderti.
Chi sei tu, l’autore?
Se hai già pubblicato qualcosa, menzionalo. Se hai esperienze rilevanti, raccontale brevemente.
Esempio: Scrivo da anni e ho frequentato corsi di scrittura creativa. Ho pubblicato racconti su riviste e gestisco un blog letterario.
Evita le solite banalità del tipo: “Ho sempre amato leggere”, “da bambino scrivevo sempre”, “prendevo voti alti nei temi” oppure “ho sempre avuto il sogno nel cassetto…”
Al valutatore non gliene frega nulla.
La chiusura: gentile ma decisa
Il finale deve lasciare spazio a un seguito.
Esempio: Allego il manoscritto secondo le vostre indicazioni. Resto disponibile per eventuali approfondimenti e vi ringrazio per l’attenzione.”
Chiudi con un saluto formale:
“Cordiali saluti, [Tuo nome]”
Gli errori che ti faranno ignorare subito
La lettera di presentazione deve essere breve e chiara. Specificare subito chi sei e di cosa tratta il romanzo. Se invece il tuo scopo è di farti rifiutare, allora commetti uno solo dei seguenti errori:
- Lettere lunghissime: nessuno ha tempo di leggere un trattato. Sii breve.
- Frasi arroganti o supplichevoli: “So che il mio libro è un capolavoro“, “Vi prego di leggere il mio manoscritto“.
- Errori grammaticali, refusi e simili.
- Sinossi vaga: se non riesci a spiegare la tua storia in poche frasi, l’editore non avrà voglia di leggerla.
- Inviare a case editrici a caso: prima di spedire, controlla se pubblicano il tuo genere.
Dopo l’invio: che fare?
Ora arriva la parte davvero difficile: avere pazienza. L’editoria è formata da qualche bravo professionista ma l’investimento in scouting è ormai vicino allo 0%. Per cui, una volta mandato tutto a un editore devi subito entrare nell’idea che dovrai aspettare mesi, molti.
E spesso potrebbero non risponderti. L’attesa, nella piccola editoria, di solito è inferiore ai 6 mesi e alcuni danno un feedback anche dopo 8-12 settimane. Non chiedere aggiornamenti, tanto chi riceverà la tua email non saprà cosa dirti: non è lui che ti valuta.
Se ricevi un rifiuto, non scoraggiarti. A volte non dipende dalla qualità del libro, ma da esigenze editoriali. Invia la proposta a più editori, ma personalizza ogni lettera. Niente email generiche inviate in massa.
Una buona lettera di presentazione non garantisce la pubblicazione, ma aumenta le possibilità che il tuo manoscritto sia letto. Essere chiari, diretti e professionali fa la differenza tra un manoscritto cestinato e uno che arriva sulla scrivania giusta.