Fabula e intreccio sono due termini molto usati in ambito letterario, a volte anche a sproposito. Quando si parla di narrazione, molti autori esordienti commettono l’errore di partire dalla scrittura senza avere chiaro cosa stanno costruendo.
Identificare la fabula e l’intreccio non è un esercizio teorico, ma un passaggio decisivo nella stesura di un romanzo che funziona. Per progettare un romanzo serve costruire una struttura forte, capace di guidare il lettore senza confonderlo e, allo stesso tempo, sorprenderlo senza smarrirlo.
Vedremo perché la fabula è il cuore pulsante della storia e come l’intreccio diventa lo strumento principale per creare tensione, ritmo e profondità. I migliori romanzi non nascono per caso. Sono progettati – senza eccessi! – prima ancora che scritti. Nella distinzione tra ciò che accade e come viene raccontato si gioca il destino di una narrazione che rimane.
Cosa sono fabule e intreccio
Essi sono presenti in tutti i testi di narrativa (romanzi), e in alcuni di questi arrivano a coincidere.
- Il termine fabula, indica gli avvenimenti che si svolgono secondo un ordine logico-cronologico che, a loro volta, compongono una narrazione.
- L”intreccio, rinvia al modo con cui il narratore organizza la materia (modificando ad esempio l’ordine cronologico degli eventi).
In pratica la fabula è una linea retta che indica tutti gli avvenimenti secondo un criterio lineare. Dal tempo zero fino alla fine del racconto.
L’intreccio è la materia dell’autore che, attraverso l’uso consapevole di determinati strumenti narrativi (che vedremo in seguito), mostra i vari accadimenti.
Quando fabula e intreccio coincidono?
Un romanzo può essere scritto mantenendo l’ordine cronologico di quanto accade. Per cui seguirà la linea del tempo e narrerà la storia senza modificarne l’ordine cronologico.
In questo caso fabula e intreccio coincideranno. Non siamo di fronte a un semplificazione, anche testi di questo genere hanno la loro complessità e soprattutto uno scopo narrativo ben preciso.
Per esempio, la maggior parte delle fiabe ha una narrazione lineare in cui l’intreccio va a coincidere proprio con la fabula.
La Bella addormentata nel bosco:
- La fata Malefica scaglia una maledizione su Aurora.
- Aurora si punge e cade in un sonno profondo.
- Un principe la bacia rompendo l’incantesimo.
- E vissero felici e contenti.
Come si nota la narrazione è lineare (1 – 2 – 3 – 4) e l’ordine degli accadimenti segue la linea temporale.
Un racconto di questo genere, proprio per la sua apparente semplicità, obbliga l’autore a creare una storia che tenga alta l’attenzione, con personaggi ben caratterizzati.
E quando invece non coincidono
Nella maggior parte dei casi, fabula e intreccio non seguono la stessa strada. Basti pensare a qualsiasi romanzo storico, distopico, fantasy, giallo, horror, classico o di narrativa per capirlo subito.
Per rendere la narrazione più avvincente e interessante si “destruttura” l’intreccio dal punto di vista temporale, inserendo:
- Flashback.
- Flashforward.
- Cliffhanger.
- Racconto in medias res.
Vediamo una per volta queste tecniche narrative.
Il flashback (analessi) è forse la più nota (e spesso abusata), non è altro che un “salto nel passato”. Si mostra una scena già avvenuta che serve per dare ritmo alla storia, ma anche instillare nel lettore dubbi e paure. Viene più spesso utilizzato per generi come l’horror o i thriller, anche se lo si può trovare ormai in tutti i tipi di romanzi. Si usa per colmare delle lacune che – l’autore – lascia appositamente durante la narrazione.
Il flashforward (prolessi), è una tecnica con cui si informa il lettore di avvenimenti non ancora accaduti. Spesso la si trova nell’incipit con la tecnica della medias res (si viene catapultati nel mezzo degli accadimenti narrati). Le prolessi sono rare, vista la difficoltà che si ha nell’inserirle senza fare “spoiler”. Vanno usate con abilità, dire quel tanto che basta a suscitare curiosità nel lettore.
Il cliffhanger è una tecnica in cui si blocca all’improvviso la narrazione, magari proprio durante un accadimento molto importante.
Racconto in medias res, quando si inizia la narrazione proprio nel mezzo delle cose.
Perché conoscere fabula e intreccio
La narrazione moderna richiede ritmo, alternanza di piani temporali e una gestione della suspense. Ogni scrittore dovrebbe studiare la differenza tra fabula e intreccio, e capire quando farle coincidere e quando invece distanziarle.
Le tecniche come il racconto in medias res, se ben integrate, rendono più intenso un incipit. Un romanzo non è solo una serie di eventi, ma una struttura emotiva pensata per suscitare attenzione e curiosità. La progettazione è utile fintanto che non è eccessiva e non diventa un modo malsano per avere controllo su qualcosa che, in certi aspetti, non deve proprio averlo.
Conoscere le tecniche di scrittura è essenziale, ingabbiarle in uno schema ricorrente fatto di “calcolo” e progettazione estrema serve solo a elaborare romanzi tutti uguali e senza anima.
La fabula è una, gli intrecci infiniti
Quando si decide di scrivere un romanzo è opportuno creare in primis la fabula. Quindi la struttura di base del testo che ripercorre tutti gli accadimenti della storia dall’inizio alla fine. Averne una chiara e ben delineata, permette anche di creare una migliore struttura della storia intorno alla quale sarà possibile inserire i vari eventi.
Una volta fatto, il secondo passo è di scegliere il tipo di intreccio più adatto. Si potrebbe crearne uno lineare (così che fabula e intreccio coincidano), oppure utilizzare i vari strumenti che abbiamo appena visto. La forza di un romanzo, e anche il suo successo, dipendono da queste scelte.
Per un neofita potrebbero sembrare accademismi inutili, ma ogni romanzo di valore è pianificato, prima di tutto. La pianificazione non blocca la creatività, tutto il contrario. Perché una volta che avrai deciso, ad esempio, che tipo di intreccio usare, potrai dedicarti solo alla scrittura.
Conclusioni
Chi scrive un romanzo dovrebbe imparare a gestire la relazione tra fabula e intreccio in modo consapevole. Non si tratta solo di una distinzione utile in fase di progettazione, ma di uno strumento concreto per gestire la tensione narrativa, i tempi del racconto e la reazione del lettore.
Se la fabula è ciò che accade, l’intreccio è come viene raccontato. Inserire un flashback al momento giusto, aprire con un cliffhanger, iniziare in medias res o svelare un dettaglio futuro con una prolessi può rendere la storia più interessante.