Caratterizzazione dei personaggi richiede un lavoro attento di definizione che li renda autentici e riconoscibili. È un processo che non si limita a dare un nome o un ruolo, ma include una serie di scelte capaci di rivelarne identità, motivazioni e tratti distintivi.
Gli aspetti essenziali riguardano il profilo esteriore, con tratti fisici e abitudini visive che lo rendono immediatamente distinguibile, e la sfera interiore, legata al carattere, ai pensieri, ai sentimenti e ai conflitti che lo guidano.
Altro elemento centrale è il comportamento:
- gesti,
- atteggiamenti
- e rapporti con gli altri personaggi.
Contribuiscono a mostrarne la natura in modo dinamico. Fondamentale è anche il passato, fatto di esperienze, legami familiari e vissuto personale che spiegano scelte e reazioni. Infine, la funzione che il personaggio assume nella vicenda – protagonista, antagonista o figura di supporto – definisce il suo peso all’interno della trama.
La caratterizzazione può emergere in modo diretto, attraverso descrizioni precise, o in forma indiretta, lasciando che siano azioni e dialoghi a delinearne i contorni. Un personaggio ben riuscito è sempre coerente, credibile e porta con sé tratti unici che restano impressi nella memoria del lettore.
Senza bei personaggi nessuna storia può affascinare
La caratterizzazione dei personaggi nei romanzi è una parte fondamentale della scrittura. Essi ne sono l’anima e senza di loro una storia non è altro che una noiosa sequenza di eventi. La creazione di personaggi appassionanti, complessi e credibili è una delle maggiori preoccupazioni di uno scrittore.
In linea di massima sono 5 gli elementi principali da tenere in considerazione:
- l’aspetto fisico,
- le emozioni,
- la psicologia,
- il linguaggio del corpo,
- e anche il loro modo di parlare, quindi i dialoghi.
Un personaggio prende vita nel momento in cui, di fronte a una determinata situazione, ci si immagina – senza ombra di dubbio – come agirebbe e cosa direbbe.
Perché la caratterizzazione dei personaggi è fondamentale in un romanzo
La caratterizzazione dei personaggi è l’elemento che distingue un romanzo coinvolgente da una semplice sequenza di eventi. Un lettore resta legato alla trama solo se i protagonisti sono credibili, coerenti e capaci di suscitare emozioni.
Non si tratta soltanto di descrivere l’aspetto fisico, ma di costruire figure che abbiano motivazioni profonde, reazioni realistiche e un modo di parlare unico. Un personaggio funziona quando il lettore riesce a prevedere, senza esitazioni, come agirebbe in una determinata situazione, perché le sue azioni sono guidate da una personalità ben definita.
La caratterizzazione dei personaggi diventa così il cuore del romanzo, capace di dare ritmo, tensione e autenticità a ogni scena.
La caratterizzazione dei personaggi: l’aspetto fisico
Un personaggio può essere mostrato in modo dettagliato o semplificato. In entrambi i casi, è importante che sia descritto in modo univoco, affinché il lettore possa immaginarlo chiaramente.
Dettagli come l’altezza, il colore dei capelli e degli occhi, la corporatura e la postura, aiutano il lettore a visualizzarlo meglio ma, appunto, non devono cambiare da un capitolo all’altro.
Potrebbe sembrare un concetto ovvio, eppure ci capitano spesso testi con difetti di questo tipo.
Chi è alle prime armi tende a dare grande importanza alle descrizioni fisiche, indicando in modo quasi maniacale ogni tratto del corpo e dell’abbigliamento. Di per sé non sarebbe un errore, ma spesso viene fatto senza seguire i dettami dello show don’t tell, andando a fare una sorta di lista della spesa.
John era alto, aveva i capelli neri lunghi che teneva legati in una coda. Aveva le spalle larghe e la vita stretta di chi è abituato a fare sport da quando è giovanissimo. Gli occhi, leggermente obliqui e di un azzurro limpido, risaltavano sulla pelle abbronzata.
Non è una descrizione sbagliata, almeno in apparenza. Ma se si vuole caratterizzare un personaggio e allo stesso tempo descriverlo lo si deve fare nel flusso del racconto.
Le emozioni
Le emozioni sono un altro importante elemento da considerare. La creazione di personaggi complessi implica che i lettori possano avere una comprensione profonda delle loro motivazioni, delle loro paure, dei loro desideri e del loro fatal flaw.
Le emozioni che prova sono in funzione di una serie di aspetti che serve aver pianificato in precedenza:
- esperienze di vita belle,
- aspirazioni,
- sogni,
- valori,
- personalità,
- bisogni,
- esperienze di vita brutte.
Se la protagonista è una ragazza che ha subito violenze dal padre e poi dai vari fidanzati, di fronte a un uomo che non sembra volerle fare del male, cosa proverà? Sarà diffidente e spaventata, magri proverà un briciolo di speranza perché, anni prima, qualcuno è stato gentile con lei?
La psicologia dei personaggi
Emozioni e psicologia sono profondamente legati. Se sai quali tipologie di emozioni potrebbe provare, sai anche le ragioni e quindi puoi costruire – scrivendo su un file una sorta di scheda del personaggio – la psicologia e i processi emotivi e mentali.
Uno strumento molto utile possono essere gli archetipi, partendo da uno di questi puoi elaborare la psicologia del personaggio che ti interessa.
Ciò permette al lettore di provare una maggiore empatia per i personaggi, riuscendo a capirne le decisioni e reazioni che dovranno essere coerenti con la psicologia delineata dall’autore.
Caratterizzazione dei personaggi: il linguaggio del corpo
Secondo la scienza, la maggior parte della comunicazione tra persone è di tipo non verbale. Significa che almeno il 70% di quello che “diciamo” è espresso dal nostro corpo e dal nostro volto.
In un romanzo, per dare vita a personaggi realistici, è essenziale non dimenticare il linguaggio paraverbale. In tutti, “sì, proprio in tutti” i testi che ci arrivano, questo non è presente o è appena accennato.
La prima cosa da fare è studiarlo. Ci sono centinaia di testi, più o meno seri, che spiegano i rudimenti di questa branca – ormai importantissima – della psicologia. Per iniziare consiglio sempre di leggere i testi di Paul Ekman che si focalizza, in generale, sulle espressioni e micro espressioni del volto.
Un personaggio ben caratterizzato vive e interagisce con lo spazio e gli oggetti, e questo deve essere mostrato (ricorda lo show don’t tell), il suo corpo esprime emozioni, stati d’animo e sensazioni. Un romanzo non può e non deve essere costellato da una marea di “sentire” o “provare”.
Invece, mostrando la reazione fisica a una sensazione specifica si comunica la stessa cosa ma senza essere inutilmente didascalici.
Provò disgusto.
Si mise una mano sulla bocca per bloccare un conato di vomito.
La prima frase non è sbagliatissima, ma è una didascalia che spiega. La seconda ci mostra cosa fa il personaggio quando prova disgusto per qualcosa.
I dialoghi
I dialoghi sono un ottimo modo per rendere unico un personaggio ma sono anche la parte più problematica da scrivere. Se, come detto, nella maggior parte dei testi che editiamo manca il linguaggio del corpo, per i dialoghi la situazione è ben più drammatica!
Il primo grande problema è che tutti parlano allo stesso modo. Che sia la vecchietta rimbambita, il guerriero ottuso o la donna in carriera, non c’è differenza:
- nel ritmo,
- nella scelta delle parole,
- nelle pause,
- nel modo di parlare.
Quest’ultimo punto è forse il più difficile, ed è possibile creare personaggi unici seguendo i 4 punti delineati fin qui. Una volta fatto avremmo un a “creatura” a cui manca solo la parola. Ci dobbiamo chiedere, viste le sue caratteristiche, come potrebbe parlare?
Se è una persona con molte insicurezze, il suo modo di parlare rifletterà questa caratteristica. Non sarà assertivo, userà termini generici e farà molte pause nelle quali sarà importante mostrarne le azioni e linguaggio del corpo (es. si massaggia dietro il collo… incrocia le braccia e abbassa il capo…).
I personaggi devono essere costruiti con calma e attenzione meticolosa
La caratterizzazione dei personaggi nei romanzi è qualcosa di complesso che deve essere fatto con la massima attenzione e programmazione.
Questo articolo vuole essere solo una linea guida su come fare, consigliamo di leggere quelli linkati che vanno più nello specifico e affrontano ogni singola tematica in modo più approfondito, in modo particolare: 5 consigli per caratterizzare un personaggio.
Durante l’editing, uno dei passaggi fondamentali che affrontiamo ogni volta è proprio su come dare vita a personaggi che siano unici e veri. Ci confrontiamo telefonicamente, spesso per ore, con l’autore proprio per comprendere come lo immagina e far sì che le sue idee diventino realtà. È un processo lungo ma necessario.
Inviaci le prime 20 pagine + sinossi (accettiamo solo in formato Word) all’indirizzo info@pennarigata.it, e ti daremo un parere di massima sul tuo testo e quali interventi, secondo noi, andrebbero fatti.
Gli elementi chiave della caratterizzazione dei personaggi
Per costruire personaggi efficaci, l’autore deve lavorare su diversi livelli intrecciati tra loro.
- L’aspetto esteriore fornisce i primi dettagli visivi,
- la psicologia rende ogni figura unica, mostrando paure, desideri e fragilità.
- Il comportamento, fatto di gesti e atteggiamenti, aggiunge concretezza e consente al lettore di intuire emozioni non dichiarate.
- Anche il passato è decisivo: esperienze, relazioni e traumi influenzano il modo in cui un personaggio affronta le sfide della trama.
- I dialoghi e il linguaggio del corpo rappresentano strumenti insostituibili per dare voce e movimento a ogni figura.
Un romanzo che cura questi aspetti riesce a creare personaggi memorabili, capaci di restare impressi e di rendere la storia viva e irripetibile. Lavorare co un editor freelance di romanzi è la scelta giusta per muoversi in questa direzione, ovviamente se è una persona capace!
Serve l’editing prima di inviare un manoscritto, o basta una correzione di bozze? L’editing è essenziale, la correzione di bozze è una sorta di make-up utile se si lavora nel self publishing ma inutile se si vuole pubblicare con un editore serio.
Buongiorno, ho letto il vs articolo e lo trovo molto interessante. Volevo un preventivo per l’operazione di editing relativamente ai miei racconti che ho scritto. Un racconto ad esempio di 54 pagine o di 60 pagine , quanto tempo si impiega per revisionarlo , e cosa costa.
Grazie
V. Giaquinto
Buongiorno, per fare una valutazione di un testo non basta il numero di “pagine”. Dovrebbe prima inviarci venti cartelle editoriali così da capire che tipo di interventi andrebbero fatti e, di conseguenza, costi e tempistiche. Può inviarci quanti richiesto, con una sinossi, all’indirizzo; info@pennarigata.it
Cordiali saluti