Il proofreading rappresenta uno degli ultimi, ma più cruciali, passaggi per garantire che un testo sia pronto per essere pubblicato.
Perché il proofreading è il vero controllo qualità del test
In ambito editoriale e accademico, il proofreading emerge come un passaggio ineludibile per presidiare l’autorità comunicativa del testo: quello che viene rilevato da studi internazionali è che anche autori esperti “ciechi dal copia” tendono a ignorare omissioni, inversioni o anomalie superficiali che però turbano il lettore e ledono la chiarezza del discorso: fenomeno conosciuto come copy-blindness.
Diversi esperti di scrittura segnalano che leggere il documento su un supporto differente (una stampa, un tablet, un file modificato) aumenta la probabilità di individuare errori altrimenti invisibili. In paesi anglofoni, servizi professionali di proofreading sono spesso richiesti per garantire che un manoscritto accademico superi le valutazioni delle riviste, proteggendo l’autore da rigetti dovuti a banalità formali piuttosto che sostanziali.
In Italia, operatori del settore sottolineano che il correttore di bozze si occupa anche di aspetti tipografici:
- margini,
- spaziature,
- segni convenzionali
- punteggiatura dei dialoghi.
Che devono convergere in un prodotto finale pulito, prima della consegna in bozza o in stampa. Perciò, mentre l’editing interviene sul flusso narrativo o sui nodi semantici, il proofreading funziona come un “controllo qualità” certosino: si assicura la perfezione formale del contenuto, preservando credibilità, leggibilità e autorità del testo nel confronto con il lettore attento.
Cos’è di preciso?
Ecco una checklist per capire cos’è:
- Trova errori che pensavi fossero invisibili.
- Errori nei numeri: date, cifre e quantità devono essere esatte (per esempio, “1000 euro” non è lo stesso di “10.000 euro”).
- I proofreader controllano anche l’uso corretto di parole e frasi straniere inserite nel testo.
- Sistema la coerenza del testo.(es: hai usato “Email” in una pagina e “e-mail” nella successiva).
- Rende il testo leggibile e con variazioni di ritmo in base alla tipologia di scena che stai mostrando.
- Correzione dei refusi (errori di battitura, ortografia e grammatica).
- Rende il testo più adatto per il genere (es: l’uso dello Show don’t tell).
- Assicura che ci sia uniformità della formattazione, punteggiatura e nello stile .
- Controllo dei dettagli: verifica di numeri, nomi propri e citazioni.
Questa fase non solo elimina refusi e piccoli errori, ma assicura coerenza, precisione e professionalità in ogni riga. Che tu stia scrivendo un romanzo, un saggio accademico o un contenuto web, una buona correzione di bozze può fare la differenza tra un testo “buono” e uno impeccabile.
Spesso i termini correzione di bozze ed editing vengono confusi, ma in realtà hanno obiettivi ben distinti. L’editing interviene su:
- Struttura della narrazione.
- Personaggi con il loro viaggio dell’eroe e fatal flow.
- Dialoghi, affinché siano coerenti con la personalità di chi parla,
- Sul world building.
- Sullo svolgersi della trama e delle sotto trame.
Il proofreading, invece, si concentra sulla superficie del testo, assicurandosi che ciò che è già stato scritto sia impeccabile dal punto di vista formale.
L’editor e il correttore di bozze sono quindi figure professionali distinte che hanno in comune due elementi essenziali:
- Non riscrivo, ma rifiniscono.
- Lavorano in team con l’autore.
Meglio lavorare con un editor o con un proofreader?
Chi si affaccia al mondo editoriale tende a confondere queste due figure professionali. Entrambi lavorano sui romanzi per portarli a un livello superiore anche se il correttore di bozze evita qualche figuraccia banale, l’editor rende il romanzo (almeno in teoria) migliore.
Tra intelligenza artificiale e strumenti come lo stesso word di Windows si riesce a diminuire di molto i refusi e a evitare problemi di coerenza come la punteggiatura per i dialoghi.
L’editing del romanzo è qualcosa di più articolato (e costoso) in cui si risolvono nodi narrativi che l’autore, come ChatGPT e simili, sono capaci di vedere. Se i personaggi parlano tutti allo stesso modo, per esempio, è l’editor che interviene, non di certo il correttore di bozze.
Per questo il proofreading ha dei costi più bassi, a nostro avviso mai superiore a 1 Euro per cartella editoriale mentre l’editing può arrivare anche a 10 euro (di solito intorno ai 6-7).
Editare un romanzo è un lavoro molto complesso e se fatto bene ti evita quasi sempre di spendere per una correzione di bozze, oltre a mettere in ordine il testo da un punto di vista più “ampio”.
Conclusioni sul proofreading
Il proofreading, o correzione di bozze, è l’ultimo passaggio del processo editoriale prima che un testo venga considerato definitivo. Mentre l’editing si concentra su aspetti come lo stile e la struttura narrativa, il proofreading è la fase finale che elimina errori grammaticali, refusi e incongruenze minori.
La correzione di bozze non è solo una questione di trovare errori; è anche un modo per garantire che il testo sia:
- coerente,
- professionale e
- adatto al pubblico a cui è destinato.
Il proofreading non è un lusso, ma una necessità per chiunque voglia pubblicare testi di qualità. Non importa quanto sei attento nella scrittura: un occhio esterno professionale è sempre in grado di trovare e correggere errori che ti sono sfuggiti.
Per esperienza la maggior parte delle persone pensano che il loro romanzo abbia bisogno solo di una ripulita (es. correzione di bozze), purtroppo non è quasi mai così. L’occhio di un editor, per quanto più costoso, offre dei benefici superiori soprattutto per aumentare le chance di vedere pubblicato il proprio romanzo.
Ormai le case editrici (o le agenzie letterarie), richiedono testi “puliti” soprattutto a un livello più profondo che è ottenibile, in linea di massima, solo con l’editing.
L’occhio esterno che salva un manoscritto
Molti scrittori rileggono i propri testi decine di volte, ma finiscono per diventare ciechi alle stesse parole. È un fenomeno noto in psicologia cognitiva come proofing blindness, ed è il motivo per cui il correttore di bozze diventa indispensabile.
Uno sguardo esterno, neutro, capace di individuare minime incoerenze tipografiche o linguistiche, consente di vedere il testo con una distanza che l’autore non ha più. È proprio questa distanza a rendere il lavoro finale più pulito e più professionale.