Cosa è il flashback

Domanda secca: cos’ì il flashback?

Il flashback, o analepsi in termini tecnici, è un dispositivo narrativo che sospende la progressione cronologica della storia per inserire un episodio ambientato nel passato, spesso prima dell’avvio della trama principale o rispetto al punto narrativo corrente.

È una tecnica consente all’autore di fornire:

  • contesto,
  • retroterra psicologico
  • e motivazioni dei personaggi,

elementi che altrimenti resterebbero nascosti o impliciti, contribuendo a costruire tensione, rivelazioni e profondità emotiva.

Nel contesto del romanzo, può essere breve (una scena, un ricordo) oppure strutturato come un “capitolo” passato che convive con la trama principale. 

Secondo chi ne sa

Gli studiosi distinguono tra analepsi interna — un ritorno a un punto passato già all’interno della linea narrativa presente — e analepsi esterna — un salto a un tempo anteriore all’inizio della narrazione principale. Nel caso di narrativa non lineare, il flashback si inserisce spesso in una struttura temporale “zigzagante”, alternando presente e passato e sfidando la percezione cronologica tradizionale (come avviene in molte opere cinematografiche e letterarie moderne).

Se ben dosato, può dimostrarsi uno strumento potente: non solo arricchisce i personaggi con sfumature e conflitti interiori, ma può anche creare suspense e anticipazione (rinviando rivelazioni chiave), oppure invitare il lettore a reinterpretare eventi già narrati alla luce delle nuove informazioni. Tuttavia, se abusato o collocato in modo disordinato, rischia di interrompere il flusso narrativo, confondere il lettore o appesantire la trama.

Infine, è interessante notare che, pur essendo più visibile in romanzi e film, il concetto di flashback si estende anche ad altri generi narrativi (serie televisive, sceneggiature, graphic novel) dove viene usato per intrecciare presente e passato, spesso ricorrendo a elementi visivi o stilistici (musica, dissolvenze, cambio di tono visivo) per segnalare al lettore/spettatore il salto temporale.

E nei romanzi?

Spesso ci viene chiesto cosa è il flashback in un romanzo ma, soprattutto come e quando usarlo. Si tratta di una tecnica narrativa usata in letteratura da autori di tutti i tempi che permette al lettore di tornare indietro nel tempo, e di vivere una storia non solo dal punto di vista dei personaggi, ma anche di vedere cosa è successo in passato.

È un metodo usato per creare suspense o introdurre una nuova parte della storia. Un flashback può essere usato per:

  1. introdurre un personaggio,
  2. per mostrare al lettore come un personaggio si sia evoluto nel tempo.
  3.  per introdurre un tema o un concetto che interessa la trama.

Può essere usato per mostrare come l’antagonista abbia subito un trauma – diventando così il cattivo – o come il protagonista abbia sviluppato una particolare caratteristica.

Esistono molti modi diversi per inserire un flashback nella storia. Uno dei più comuni è quello di usare l’onniscienza, cioè un punto di vista che permette al lettore di conoscere le azioni e i pensieri di ogni personaggio. Possono anche essere usati per creare una certa tensione o suspense, spesso rivelando eventi che sono stati tenuti nascosti fino a quel momento.

Esempi di flashback nei romanzi

Da sempre si usa questa tecnica per dare informazioni al lettore. È un modo “furbo” per evitare lunghi spiegoni da parte dell’autore che spesso scadono nel banale e noioso infodump.

Ecco alcuni esempi:

  1. “Espiazione” (Atonement) – Ian McEwan (2001). L’intera vicenda si regge su flashback che mostrano gli eventi dal punto di vista dei diversi personaggi, fino a svelare la verità sul destino di Robbie e Cecilia, ribaltando ciò che il lettore pensava di sapere.
  2. “Norwegian Wood” – Haruki Murakami (1987, trad. it. 1992). Il romanzo si apre con Toru Watanabe adulto, che rievoca in flashback la propria giovinezza e il rapporto con Naoko e Midori. Il ritorno alla memoria giovanile diventa il fulcro emotivo del racconto.
  3. “Cent’anni di solitudine” – Gabriel García Márquez. L’opera alterna episodi presenti e“Cent’anni di solitudine” Flashback flashback che riportano alle generazioni precedenti della famiglia Buendía. Ogni ritorno al passato non solo spiega eventi accaduti, ma rafforza il carattere ciclico della storia, creando un intreccio in cui tempo lineare e memoria si fondono.
  4. “Alla ricerca del tempo perduto” – Marcel Proust (1913-1927). Il celebre episodio della madeleine è un flashback che innesca un flusso di memoria involontaria, riportando il narratore all’infanzia e inaugurando la riflessione sul tempo e sulla memoria.
  5. “Mentre morivo” William Faulkner (1930). La narrazione frammentata alterna punti di vista e frequenti flashback, che rivelano pensieri, ricordi e segreti dei membri della famiglia Bundren durante il viaggio per seppellire la madre.

Conclusioni

In conclusione, il flashback è una tecnica narrativa potente e versatile che può essere usata in molti modi diversi. Lo si può usare per:

  • introdurre un personaggio,
  • sottolineare un tema,
  • creare tensione o suspense,
  • o per rivelare eventi che sono stati tenuti nascosti fino a quel momento.

Un flashback in un romanzo è una scena o una serie di scene narrate per mostrare agli spettatori un evento o una situazione che è successa in precedenza. Serve a fornire al lettore una visione più completa del contesto e del personaggio, e può anche rivelare informazioni importanti che altrimenti sarebbero state nascoste. 

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