Scrittura trasparente: se la usi diventerai pure più bello

I guru del web si sono lanciati sulla Scrittura Trasparente poiché la Scrittura Immersiva stava perdendo il suo appeal commerciale. In pratica una nuova vagonata di regole preconfezionate ed estrapolate dallo stile e dal modo di scrivere di qualche genio del passato.

A scanso di equivoci, si tratta di due tecniche molto simili, tanto che a volte l’unica distinzione percepibile sembra essere il nome.

Scrittura Trasparente: come far vivere la storia senza filtri

La Scrittura Trasparente immerge il lettore nella prospettiva del protagonista, eliminando la voce dell’autore e lasciando che la scena si sviluppi attraverso percezioni, pensieri e azioni del personaggio. Ogni dettaglio, dall’ambiente al ritmo narrativo, è calibrato per mantenere coerenza e continuità, trasformando il testo in un’esperienza sensoriale diretta.

Non è uno stile semplice: richiede controllo, revisione e una scelta consapevole di parole essenziali, immagini pulite e strutture fluide, così che la storia si muova senza interruzioni e il lettore resti immerso fino all’ultima riga. 

Gli elementi che la costituiscono sono:

  • Chiarezza Ogni frase deve essere limpida, priva di ambiguità, così che il lettore colga subito il senso senza sforzo interpretativo.
  • Sintesi – Il testo elimina il superfluo e concentra le informazioni, mantenendo solo ciò che serve a far avanzare la narrazione o l’argomentazione.
  • Fluidità Le frasi scorrono in modo naturale, con passaggi armoniosi che accompagnano il lettore senza interruzioni o inciampi.

Perché la Scrittura Trasparente non è per tutti

Come dire: copio Flaubert e di conseguenza produrrò capolavori con la velocità con cui Fedez scrive belle canzoni… Ironia a parte, le basi della Scrittura Trasparente sono molto interessanti e di sicuro condivisibili, ma un comune autore può applicarle con la giusta consapevolezza ed eleganza?

Se la risposta che hai pensato è positiva, forse dovresti fermarti, prendere un bel respiro e ripensarci un attimo. Proviamo con un’altra forma d’arte: a scuola ti hanno insegnato il Puntinismo. Hai preso tutti i colori che avevi e hai iniziato a mettere punti a casaccio fin quando, soddisfatto, ti sei allontanato/a dal foglio.

Era bello? Direi che faceva abbastanza schifo!

Ma tu non c’eri!

Per fortuna.

Sei cattivo.

Obiettivo, se fosse stato così bello ora le tue opere verrebbero esposte in tutto il mondo.

Ciò dimostra che la tua percezione dell’arte, quando ti riguarda, è poco obiettiva.

La nascita e lo sviluppo internazionale della Scrittura Trasparente

Oggi questa tecnica è considerata, da chi l’ha ideata e messa in pratica, soprattutto un manifesto su come si dovrebbe scrivere per raggiungere determinati risultati.

La Scrittura Trasparente – chiara, essenziale e immersiva – è una pratica difficile ma preziosa. Nel narrato, l’autore si annulla, lasciando spazio alla realtà del personaggio. Allarga visione e introspezione, senza mai ostacoli linguistici. Si toglie ogni inutile elemento e, in primis, la voce dell’autore.

Flaubert: l’autore come Dio invisibile

Gustave Flaubert ha codificato questo ideale. Il suo approccio stilistico, improntato a un’impersonalità rigorosa, voleva che l’autore “presentasse e si ritirasse”, come un perfetto servitore che rende visibile l’evento attraverso una figura neutra.

In Madame Bovary, il cosiddetto stile indiretto libero si intreccia con la voce del personaggio e del narratore, senza separazione netta. Il lettore vive la scena come fosse nella mente di Emma. Uno stile astratto e “trasparente” nelle sfumature, privo di giudizio.

Roland Barthes e la “écriture blanche”

Nel saggio Le Degré zéro de l’écriture (1953), Roland Barthes analizza un tipo di scrittura “neutrale”, una parola trasparente che riduce al minimo il carico ideologico o emotivo della forma testuale, facendo emergere un senso puro e immediato. Autori come Camus, Duras, Ernaux sono citati come esempi di questa limpidezza stilistica.

Ma Barthes non idealizza: la trasparenza può diventare solo superficie, un’apparenza inconsistente. Coesiste sempre con una certa opacità: la scrittura perfetta può produrre spaesamento, non chiarezza.

Hemingway: mostra, non raccontare

Negli Stati Uniti, Hemingway ha incarnato perfettamente questo principio. La sua Teoria dell’iceberg afferma che ciò che resta sotto la superficie della narrazione dà forza alla storia. Scrivendo solo ciò che si vede, il lettore percepisce ciò che è taciuto, provando intensamente il sottotesto.

Nelle sue revisioni, eliminava ogni eccesso e ornamento – elemento tipico della scrittura trasparente -, ricercando l’autenticità dell’esperienza in una prosa essenziale, quasi liturgica nella sua pochezza. La scrittura perde le spiegazioni, che allontanano il lettore dalla storia, e diventa più intensa e viva attraverso lo Show don’t tell

Si mostrano gli eventi, senza dare spiegazioni ed eliminando ogni descrizione o didascalia perché inutili quando una scena ben fatta è invece il modo migliore per trasmettere le emozioni al lettore. La trasparenza non sta nei contenuti, ma nella forma che si alleggerisce a tal punto da mostrare solo l’essenziale.

Non è una gara a togliere, ma un gesto letterario che mira alla perfezione stilistica funzionale a dar vita al cuore del romanzo.

La Scrittura Trasparente serve davvero? 

Non sono trucchetti da bar o metodi innovativi che trasformeranno il tuo romanzo in un testo valido per case editrici serie e agenzie letterarie piene di contatti, prima di ogni altra cosa devi leggere. Se non ami la lettura, al punto da farla diventare la tua passione primaria, rischi di rimanere deluso dalla marea di rifiuti che riceverai.

I corsi di scrittura, con nomi nuovi e tecniche “spaziotemporaliestrememafaciliepienedisegretidiscrittura” sono spesso fuffa ben confezionata in cui l’unico dogma per imparare a scrivere non viene preso in considerazione: leggi.

Come editor freelance di romanzi do sempre i compiti per casa. Consiglio dei testi in base al modo di scrivere dei miei autori per aiutarli a superare i loro limiti non solo grazie all’editing del romanzo, ma anche mostrandogli le soluzioni trovate dai grandi geni della letteratura.

Cos’è la Scrittura Trasparente oggi

Sicuramente è uno strumento di marketing che presto diventerà sempre più noto, e proposto. La scrittura immersiva ha avuto molto successo, eppure con essa non sono stati prodotti romanzi indimenticabili, soprattutto nel fantasy e nel romance dove altri sono maggiormente apprezzati dai lettori.

La Trasparente ha un nome che  suona bene, è facile da ricordare e per dimostrare quanto sia valida basta citare qualche grandissimo scrittore che la “utilizzava”. Non spiegano che questi autori avevano competenze eccelse, studiato, vissuto e letto moltissimo! 

Ma no, basta conoscere la Scrittura Trasparente e potrai pubblicare un romanzo con Mondadori, oppure Sellerio, starà a te scegliere… Torniamo a sto metodo, le basi sono:

  • Ogni periodo deve risultare limpido e privo di ambiguità, così che il significato sia immediato e non richieda ulteriori interpretazioni.
  • Il testo rimuove ogni elemento superfluo e concentra l’attenzione solo su ciò che è necessario per far avanzare la narrazione o sostenere l’argomentazione.
  • Le frasi si collegano in modo armonioso, guidando il lettore con continuità e senza interruzioni o passaggi forzati.

Basta poco per rendersi conto che non propongono idee errate, ma ovvietà…

festa in maschera, scrittura trasparente

Perché la Scrittura Trasparente non è facile da applicare

La Scrittura Trasparente mette il lettore negli occhi del protagonista, senza barriere e senza mediazioni. Non serve spiegare dall’esterno cosa accade o come interpretarlo: la scena vive attraverso ciò che il personaggio percepisce, pensa e decide. L’azione, l’ambiente, il tempo e le informazioni disponibili diventano un tutt’uno con il suo punto di vista, guidando il lettore in modo naturale, senza interferenze autoriali.

È una tecnica che richiede coerenza assoluta tra mondo narrativo, interiorità del personaggio e costruzione della scena. Qui contano il “mostrare” invece del “raccontare”, il filtro psicologico, la gestione del ritmo e del fraseggio interiore, la semina e il raccolto, la precisione causa-effetto. Può sembrare una scrittura nata in modo spontaneo, ma in realtà la Scrittura Trasparente è frutto di disciplina, riletture continue e attenzione millimetrica a ogni scelta.

Regole ferree e come applicarle

A differenza di stili più liberi, come la focalizzazione zero con narratore onnisciente, questa tecnica impone regole ferree per mantenere il lettore immerso nella realtà creata. È vicina alla scrittura immersiva, ma con l’obiettivo più radicale di annullare la voce dell’autore per lasciare spazio alla percezione diretta del personaggio.

Scrivere così significa concedere più spazio sulla pagina. Mostrare attraverso i sensi e la coscienza del protagonista richiede più parole, più respiro e dettagli integrati nel momento giusto. Il lettore non riceve un riassunto ma vive la scena. Per riuscirci serve uno stile concreto ed essenziale con l’utilizzo di immagini pulite, precise e dirette. 

È un approccio che nasce per dare al lettore un’esperienza diretta e memorabile.

Ribadisco: ma gli altri cercano di scrivere romanzi smorti, privi di emozioni e che si dimenticano dopo qualche minuto? Attenzione, perché i fan della Scrittura Trasparente, come dell’immersiva, non dicono stupidaggini, anzi.

Poche idee, giuste e incredibilmente ovvie

Le loro idee sono condivisibili e molto precise e accurate nella loro definizione. Però non li si sente mai parlare di talento o del cuore del romanzo, ossia il motivo per cui si scrive.

A mio avviso, se non c’è una ragione profonda che lo anima, un manoscritto difficilmente avrà successo. Alcuni libri possono non piacere, eppure si percepisce tra le pagine un qualcosa di profondamente umano che esula le regole di scrittura e che riguarda il nostro essere umani: l’empatia.

Čechov diceva che non si scrive per sé ma per chi legge (un concetto ovvio che forse andrebbe contestualizzato) e che rinunciare a sé stessi sulla pagina, per lasciare spazio alla storia, è il gesto più onesto che un autore possa fare.

Il rischio è di prendere i concetti espressi da un grande scrittore e trasformarli in dogmi quando la scrittura ha in sé una libertà che ha come limite la nostra fantasia e la nostra tecnica. Essere liberi non significa scrivere parole a caso con punteggiatura creativa!

La tecnica è un decodificatore che puoi adattare alle tue esigenze solo quando la conosci a fondo e sai applicarla con precisione. La Scrittura Trasparente, come la propongono oggi, è solo una sequela di regole che non hanno alcuna base visto che tu, permettimi, non sei Čechov, Hemingway o Flaubert.

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