Cosa significa deus ex machina?

Cosa significa deus ex machina? Quando si scrive un romanzo è opportuno utilizzarlo oppure, in realtà, non è altro che un errore da principianti?

Un semplice artificio narrativo

Il deus ex machina è un artificio narrativo in cui un elemento esterno interviene improvvisamente per risolvere una situazione apparentemente irrisolvibile. L’espressione nasce dal teatro greco antico, dove una divinità scendeva in scena tramite una trovata narrativa per sciogliere l’intreccio.

Oggi il termine viene usato per indicare un colpo di scena forzato che altera la coerenza della storia. Viene considerato una debolezza strutturale perché toglie valore al percorso dei personaggi e compromette la credibilità del racconto.

Identificare e rimuovere un deus ex machina è uno degli obiettivi principali dell’editing professionale, che mira a riscrivere le svolte narrative con soluzioni interne alla logica del testo. La presenza di questo espediente segnala un punto fragile nella struttura. Per migliorare la qualità di un romanzo è essenziale riconoscerlo, intervenire sulla fabula e ridefinire la progressione degli eventi in modo coerente.

La definizione classica

Secondo la Treccani: ‘divinità che scende da una macchina’, quest’ultima intesa come ‘marchingegno’. L’espressione indicava, nel teatro antico, la divinità che, scesa a sorpresa dall’alto mediante un meccanismo, scioglieva l’intreccio critico della trama, altrimenti non risolvibile dai protagonisti umani sulla scena. 

Si tratta quindi di uno “strumento” ormai obsoleto che, in linea di massima, andrebbe evitato specialmente nella narrativa, di genere e non.

Il deus ex machina: una divinità che risolve tutto

Da tempi antichi, i racconti hanno affascinato l’umanità. Sono un mezzo di intrattenimento, ma anche uno strumento per comunicare messaggi complessi e riflettere sulle nostre storie di vita.

Uno dei concetti più interessanti nell’ambito delle narrazioni è il “deus ex machina”, un termine di origine greca che letteralmente significa “dio dalla macchina” che riguarda l’introduzione di un elemento esterno, e sovrannaturale, nella trama per risolvere:

  • un conflitto,
  • o una situazione “bloccata”,
  • un problema irrisolvibile in modo rapido.

Il deus ex era popolare nella drammaturgia greca, ma è criticato nel contesto dei romanzi moderni. 

Cosa significa deus ex machina?

Il mito greco del deus ex machina trova le sue radici nel teatro antico, in particolare nelle tragedie greche. Nella drammaturgia greca, le opere teatrali erano caratterizzate dalla presenza di un coro, che forniva il contesto e i commenti sulla trama, e di un protagonista che affrontava sfide e prove.

Spesso, il protagonista, si trovava nella necessità di risolvere un problema insolubile o di affrontare un destino terribile. Ecco dove entrava in gioco il deus ex . Un attore che rappresentava una divinità veniva letteralmente “abbassato” sul palco tramite una macchina, al fine di risolvere tutti i conflitti e rispettare un lieto fine.

Nel teatro greco, il deus ex machina serviva diversi scopi:

  • era un modo per onorare gli dei e dimostrare il loro potere e coinvolgimento nel destino umano.
  • contribuiva all’intrattenimento del pubblico, impressionando gli spettatori con l’aspetto solenne e sovrannaturale del dio,
  • era una soluzione narrativa sostanziosa, che permetteva agli autori di risolvere i conflitti.
  • Non era necessario svolgere una lunga trama per giungere a un finale soddisfacente; il dio veniva a risolvere tutto.

L’evoluzione della narrazione di storie

Nei secoli, il modo di narrare storie si è modificato costantemente, a oggi il Deus ex è uno strumento che non si dovrebbe utilizzare. Era accettato e apprezzato nel teatro greco, ma nella letteratura moderna è criticato.

Ci sono diverse ragioni per cui il deus ex non è ben accolto nei romanzi:

  1. L’introduzione di un elemento sovrannaturale, come un dio, per risolvere un conflitto manca di realismo e può interrompere la sospensione dell’incredulità.
  2. Svaluta la suspense e la tensione accumulate durante tutta la narrazione. I lettori si impegnano emotivamente nella trama, nella speranza che il protagonista superi le sfide nella maniera più credibile possibile. L’intervento improvviso di un dio può sminuire l’importanza dei problemi affrontati dal protagonista, facendo sentire i lettori traditi e delusi.
  3. Esso può rappresentare una forma di “pigrizia” da parte dell’autore. Scrivere una soluzione coerente e convincente richiede un lavoro duro e un’abilità narrativa, l’uso di un deus ex che risolva tutto in modo rapido può sembrare una scorciatoia, che sottrae valore alla storia e al suo sviluppo complessivo.

La vera difficoltà per un autore sta nel mettere i personaggi in situazioni difficili, critiche, per poi obbligarli a risolverle in modo realistico, con l’ingegno e le intuizioni. Se ti trovi bloccato l’unico strumento che hai a disposizione è di tornare indietro e fare una cosa che pochi accettano: riscrivere una parte della storia.

L’editing del romanzo serve anche a individuare i deus ex machina – oltre ai moltissimo altri errori e problemi di un manoscritto – e risolverli in modo logico e realistico. Un buon editor deve saper offrire allo scrittore delle valide alternative di sviluppo della trama e risoluzione dei problemi.

Si è evoluto in un errore…

Quando si parla di deus ex machina in narrativa, ci si riferisce a un errore che può compromettere l’intero impianto di una storia. I lettori vogliono seguire un percorso coerente, osservare i personaggi agire, fallire, cambiare.

Inserire un evento risolutivo privo di cause interne al racconto – come un oggetto magico, un personaggio improvviso o un colpo di fortuna – toglie tensione e vanifica l’arco evolutivo. Il compito di uno autore è costruire svolte credibili e soluzioni organiche che nascano da ciò che è già stato seminato.

L’editing del romanzo interviene proprio su questi passaggi, trasformando soluzioni pigre in momenti forti, coerenti con tono e logica interna. Chi vuole migliorare il proprio romanzo deve imparare a riconoscere queste falle e riscrivere dove serve.

Cosa significa deus ex machina oggi

L’utilizzo di un elemento sovrannaturale per risolvere conflitti e problemi nella letteratura moderna è generalmente considerato negativo e contrario ai principi di:

  • credibilità,
  • suspense e
  • abilità narrativa.

Gli esempi di Deus Ex Machina tratti dai romanzi contemporanei dimostrano come l’uso di un elemento esterno per risolvere i problemi sia considerato una scorciatoia che toglie valore alle storie. Pertanto, mentre esploriamo le molteplici sfumature delle narrazioni, è fondamentale evitarne l’utilizzo e cercare altre soluzioni più credibili ed emozionanti.

Conclusioni

Evitare l’uso del deus ex machina è un principio fondamentale per chi vuole scrivere narrativa di qualità. Un romanzo funziona quando ogni nodo viene sciolto attraverso azioni motivate e coerenti, mai per magia o interventi inspiegabili.

Questo vale nella:

  • narrativa letteraria
  • nel thriller,
  • nel romance
  • e nel fantasy.

Il lettore vuole essere sorpreso, ma mai preso in giro. Gli autori dovrebbe revisionare con attenzione ogni risoluzione narrativa e chiedersi se è frutto di sviluppo oppure di comodità. 

Un buon romanzo nasce da una buona idea, ma arriva a essere grande solo quando è costruito con metodo. E non c’è metodo che contempli l’ingresso di una divinità calata dall’alto che risolve la storia.

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