Deus ex machina: 3 esempi concreti

Il deus ex machina nei romanzi è una tecnica narrativa usata per risolvere ogni problema creato nella trama, utilizzando un determinato evento o personaggio come elemento esterno.

Si tratta di una figura retorica che è stata utilizzata nella letteratura classica, nonché nei moderni media come film, televisione e scrittura di romanzi.

Deus ex machina: dal teatro greco al dispositivo narrativo moderno

Il deus ex machina ha radici antichissime nel teatro greco: su scenografie monumentali, un attore che interpretava una divinità veniva calato tramite un congegno (machina) per sciogliere un dramma altrimenti irrisolvibile.

Oggi, l’idea si è modernizzata e non è più necessario che un un tizio scenda dal cielo, ma qualsiasi intervento esterno, imprevisto e poco motivato può fungere da deus ex machina nella narrativa contemporanea. Nei lavori letterari moderni e nei media, distinguiamo due grandi rischi:

  1. introdurlo senza preavviso o
  2. farlo fare tutto da solo.

Le voci del mondo anglofono di scrittura creativa consigliano invece di inserirlo come elemento “innescato” fin dall’inizio, affinché il lettore non lo percepisca come un’irruzione estranea, ma come parte integrante del disegno narrativo.

Il dio della macchina?

Il termine deriva dal latino e significa “dio dalla macchina”. Si riferisce ad un espediente narrativo che viene introdotto alla fine della storia per risolvere un conflitto e dare un lieto fine. Può presentarsi come un personaggio, un evento o una forza soprannaturale che risolve il conflitto e offre una soluzione.

Nonostante  siano stati usati in vari classici letterari, sono spesso considerati un errore di scrittura, in quanto lasciano il lettore deluso e frustrato. È considerato una tecnica narrativa facile ed evita allo scrittore di creare una trama ben costruita e di risolvere problemi in modo realistico.

3 esempi famosi di Deus ex machina

1. Il grande Gatsby – F. Scott Fitzgerald
Sinossi: Jay Gatsby cerca di riconquistare Daisy con la ricchezza accumulata, ma il suo sogno si scontra con ipocrisia e illusioni della società americana.
Deus Ex Machina: l’arrivo di un’improvvisa eredità, mai costruita con coerenza narrativa, che consente a Gatsby di reinventarsi come uomo ricco: una soluzione esterna che muove la trama senza spiegazione realistica.

2. Oliver Twist – Charles Dickens
Sinossi: Il giovane orfano Oliver è sfruttato, maltrattato e ingiustamente accusato, finché non cerca di risolvere il mistero delle sue origini.
Deus Ex Machina: nel corso del romanzo emerge che Rose Maylie è la sorella perduta di Oliver e zia di Oliver stesso. Questo legame familiare inatteso fornisce una salvezza sociale e morale al protagonista, risolvendo nodi narrativi legati alla sua identità e situazione economica.

3. Robinson Crusoe – Daniel Defoe
Sinossi: un naufrago sopravvive su un’isola deserta per ventotto anni, affrontando solitudine, natura selvaggia e incontri pericolosi.
Deus Ex Machina: proprio quando la situazione sembra irrisolvibile, una nave inglese arriva casualmente sull’isola e libera Crusoe. L’intervento esterno spezza il conflitto senza che il protagonista trovi una soluzione autonoma.

Deus ex machina: ti piace vincere facile?

Invece di risolvere un problema con una soluzione creativa, lo scrittore introduce un deus ex machina che risolve esempio Deus ex machina tutto con un colpo di scena. Per comprendere meglio perché è un errore, è importante conoscere alcuni esempi.

  • Un esempio è la serie televisiva Lost, in cui una forza soprannaturale misteriosa salva i personaggi da una situazione pericolosa.
  • Queste figure retoriche sono anche presenti nella scrittura di romanzi moderni. Ne Il Signore degli Anelli di Tolkien, un esercito di alberi magici arriva per aiutare i protagonisti a sconfiggere l’esercito di Saruman.
  • Nel romanzo Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald, una fortuna inaspettata salva Gatsby da una grave situazione finanziaria.

Come detto si tratta di una figura retorica che viene introdotta alla fine della storia per risolvere un conflitto e dare un lieto fine. Tuttavia, è spesso considerato un errore di scrittura, poiché evita di creare una trama ben costruita e di risolvere problemi in modo realistico.

Quando usarlo?

Il deus ex machina è uno strumento di scrittura comunemente usato nei romanzi per introdurre una soluzione inaspettata a una situazione complessa e difficile. Deriva dalla tragedia greca, dove era spesso usato per risolvere una situazione di stallo e dare una conclusione felice alla storia.

Il deus ex machina può essere:

  • un personaggio,
  • un dio o una creatura,
  • un evento,
  • o una tecnologia che appare all’improvviso e risolve un problema che sembrava insolubile.

Il suo uso è generalmente una tattica di scrittura discutibile. Se usato bene, può essere un modo di introdurre una risoluzione creativa e soddisfacente a una storia. Ma se usato male, può apparire come una soluzione artificiale e non soddisfacente.

Non dovrebbe mai essere usato per evitare di risolvere una situazione complessa con una soluzione narrativa che sia realistica e creativa. Quando si decide di inserirlo nella storia, è importante che sia introdotto con cura.

È importante che sia usato in modo naturale così da rendere la storia credibile e non come se fosse una forzatura. In aggiunta, l’apparizione di un deus ex machina non dovrebbe avere un impatto negativo sulla storia.

Quando un deus ex machina ben gestito può funzionare

Pur essendo spesso criticato, il deus ex machina non è sempre una scorciatoia narrativa da condannare a priori. Alcuni autori di craft writing spiegano che può funzionare se anticipato attraverso indizi sottili (foreshadowing) o inserito come evoluzione coerente della narrazione, piuttosto che comparire dal nulla.

Se l’espediente è tematizzato (per esempio un intervento divino in una storia che esplora il destino, la fede o la provvidenza), può trasformarsi da errore in espediente narrativo provocatorio. In questi casi, l’apparizione “miracolosa” non cancella il conflitto, ma si integra come ultimo tassello di un arco narrativo già predisposto, e il lettore può accettarla se sente che “era possibile” piuttosto che del tutto arbitraria.

Errori comuni nel deus ex machina e come evitarli

Uno degli sbagli più frequenti è introdurre il deus ex machina senza alcun legame con il contesto narrativo, come se piovesse dal cielo. Quando il lettore percepisce che l’espediente non è stato preparato, nasce dissonanza e si perde la sospensione dell’incredulità.

Altro errore è usarlo come una via d’uscita garantita che elimina ogni tensione residua: questo svuota il percorso del protagonista e annulla il suo cammino emotivo. Un suggerimento diffuso è trasformare l’evento “miracoloso” in una risorsa già dichiarata in precedenza, così che quando entra in gioco, il lettore percepisce che è parte della storia, non un elemento esterno e arbitrario.

Conclusioni

Se è introdotto in maniera imprevista o eccessiva, può confondere il lettore e renderlo insoddisfatto della storia. Inoltre, è essenziale che abbia una relazione significativa con la storia stessa, se appare e non ha un legame con la narrazione in corso, può confondere il lettore.

Il deus ex machina può essere uno strumento di scrittura utile, se usato con cura e in modo appropriato può aggiungere una risoluzione creativa e soddisfacente a una storia.

Se hai scritto un romanzo e vuoi capire se segue una struttura valida, poi usufruire del nostro servizio di lettura manoscritti.

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