Quali libri da portare in vacanza? Se ami leggere avrai più che altro l’imbarazzo della scelta, dovrai decidere tra le decine di romanzi infilati nella “pira della vergogna”, una colonna di testi che campeggia sul tuo comodino ormai da tempo.
Libri da portare in vacanza
Ogni mese faccio la lista delle nuove uscite, ma per il periodo delle ferie preferisco dare dei consigli mirati. È un periodo, di solito di un paio di settimane, che vogliamo goderci e meritiamo romanzi belli, non di rischiare sul nuovo thriller che si dimostra l’ennesimo polpettone predigerito!
Oppure i classici romance tutti uguali in cui basta cambiare nomi e location per avere decine di nuove proposte. Ci tengo a precisare che indico solo libri che per me sono belli, nulla di più. Invito sempre i miei autori a leggere alcuni titoli perché utili a colmare le loro lacune letterarie e migliorare, quindi anche il modo di scrivere.
Leggere è il modo migliore per crescere come autori, anche se non basta. Per le ferie, invece, preferisco dare dei consigli di lettura che non hanno alcuno scopo, se non il piacere di immergersi in qualcosa di emozionante.
Il fantasy perfetto
Per me è uno dei migliori romanzi fantasy di sempre, anche se a dire il vero è poco conosciuto soprattutto dalle nuove generazioni di lettori. Non voglio dire che i romanzi di genere del passato erano migliori, solo diversi.
E forse più originali… Ma perché gli autori dell’era d’oro del fantasy sono stati i primi ad affrontare certe tematiche e a dare vita a un genere che prima non esisteva. Basti pensare a Conan il barbaro (di Robert Ervin Howard), che per molti è un personaggio “moderno”, in realtà venne pubblicato per la prima volta nel 1932.
Il libro che consiglio è, però, un altro: Elric di Melniboné (la raccolta completa) di Michael Moorcock. L’edizione in link (con disegni in bianco e nero e a colori) è davvero pregevole, ma la saga lo è ancora di più.
È un dark fantasy profondo e complesso che narra la vita di Elric, principe di Melniboné (un potente impero costruito con la violenza a la magia oscura) e della spada maledetta, e senziente, Tempestosa. Elric è un albino che si mantiene forte (e in vita) grazie all’uso di pozioni particolari (sembra la copia di un personaggio di romanzi di cui hanno fatto anche una serie Netflix…).
L’originale è Elric, sia chiaro. Il libro è una raccolta organica delle sue gesta e del fato oscuro che lo accompagna, della sua lotta infinita contro il destino che sembra accanirsi contro di lui. è È solo un uomo, seppur potente, che prova sfilarsi dalle trame degli dei per essere libero e lo fa con la magia (evoca elementali, demoni e anche divinità) e con la spada nera maledetta che ruba le anime dei nemici conferendo al suo possessore forza e salute.
Un romance scandaloso
Molti romance tentano di sconvolgere i lettori inserendo scende di sesso estremo in situazioni paradossali tra fratello e sorella che in realtà non lo sono, ma credono di esserlo perché venti anni prima un’infermiera psicotica li aveva scambiati nelle culle…
A parte eccessi di questo tipo, molti romanzi romance seguono alcuni “schemi” che sono la confort zone delle lettrici. Fanno leva su determinate sequenze per innescare emozioni e sentimenti, poi c’è sempre chi lo fa in modo meccanico e chi, al contrario, vuole innovare davvero o solo raccontare una storia.
Devo dire che molti lettori , come alcuni bookstagrammer, si specializzano in un genere senza conoscerne le basi. Uno dei primi romance è: Orgoglio e Pregiudizio (1813).
Jane Austen racconta la storia della giovane Elizabeth Bennet e della sua famiglia, nella campagna inglese di fine Settecento. Quando il ricco e riservato Mr. Darcy arriva nel villaggio, Elizabeth lo giudica arrogante e insopportabile, mentre lui è prevenuto nei confronti della modesta condizione sociale dei Bennet.
I sentimenti maturano ed entrambi impareranno a superare i rispettivi pregiudizi e il loro orgoglio personale. L’autrice dipinge, con ironia e dialoghi vivaci, un quadro realistico delle convenzioni sociali dell’epoca, regalando ai lettori una delle storie d’amore più amate e durature della letteratura inglese.
Un horror decadente
Quando si parla di horror si pensa al personaggio di Dracula, ad autori come Stephen King e Mery Shelly, in pochi conoscono lo scrittore Joris-Karl Huysmans che con le sue opere influenzò lo sviluppo del romanzo decadente.
L’abisso è uno dei romanzi più oscuri e terrificanti che abbia mai letto. Un libro che affonda le mani nel male assoluto. Il protagonista, uno scrittore fallito, inizia a frequentare il mondo perverso dell’occultismo e del satanismo perché sta ultimando una nuova opera per la quel è disposto a tutto.
I personaggi che incontra potrebbero sembrare le carte dei Tarocchi: l’astrologo, il medico, il campanaro, l’amante e il prete. Persone che rappresentano le sfaccettature dell’animo umano e il loro essere attratti dal male.
La lettura parte lenta, come per ogni horror che si rispetti, e ci accompagna nella Francia dine ‘800 con le sue contraddizioni, innovazioni e storture che saranno la base per la nuova società moderna che l’autore stesso non riesce ad accettare.
Andando avanti nella lettura il ritmo cresce insieme alle domande che si perdono nel buio di una città che nasconde nel suo ventre sette sataniche e occultisti così potenti da comandare persino i personaggi più influenti.
Uno psicologico disturbante
Ci sono romanzi che quasi ti infastidiscono mentre li leggi. Vorresti continuare, eppure un impulso strisciante ti sibila di non toccare più le pagine del libro, perché potrebbero – forse – contagiarti di un disturbo che non ha nome.
Romanzi così, almeno per me, vanno annoverati comunque tra i capolavori. Il gusto personale perde valore di fronte alle emozioni che suscitano. Sorella, mio unico amore di Joyce Carol Oates lo è di sicuro. Un romanzo che miscela thriller, dramma psicologico, romanzo di formazione (o di mutazione) e critica feroce alla società americana.
La Oats costruisce la trama su non detti, dubbi e finte verità dandoti sempre una sensazione costante claustrofobica e a tratti disgustosa. Forse è il motivo per cui è sempre stata osteggiata da un determinato establishment.
Sorella, mio unico amore racconta la storia di una morte e dell’amore fraterno che sottintende altro, mettendo il protagonista Skyler sotto i riflettori, sociali, come la sorellina Bliss lo era quando a sei anni si dimostrava una stella nascente del pattinaggio artistico.
È Skyler, anni dopo, a raccontare la sua versione dei fatti. Emergono le accuse velate dei suoi genitori, che generano nel ragazzo un profondo senso di colpa e forti dubbi su chi abbia rapito, e probabilmente ucciso, Bliss. Skyler descrive le vite vuote e false dei suoi genitori e il loro conformismo “upper class” per emanciparsi in un ambiente che non li ha mai davvero accettati.
Altri libri da portare in vacanza
I quattro appena visti sono, a mio avviso, tra i migliori libri da portare in vacanza perché tengono incollati alla pagina, raccontano storie originali e con risvolti profondi, sono scritti – per i rispettivi generi – in modi meravigliosi.
Non sono letture facili, da spiaggia, (che non ci sarebbe nulla di male), obbligano a concentrarsi un po’ di più per goderne appieno. Sono romanzi ricchi dal punto di vista letterario ed emozionale, lo stesso Elric di Melniboné tratteggia un protagonista oscuro e combattuto dal quale hanno “preso inspirazione” tanti autori moderni.
Altre letture consigliate:
- Portnoy – Philip Roth.
- Stella Maris, Cormac McCarthy.
- L’ospite, di Emma Cline.
- Fiesta, Ernest Hemingway.
- Kafka sulla spiaggia, Haruki Murakami.
- Persone normali, Sally Rooney.
Il codice dell’anima. James Hillman.
Alcuni di questi libri lì consiglio ai miei autori in base ai loro punti di debolezza nella scrittura. Stella Maris, per esempio, è un romanzo fatto solo di dialoghi, tra psichiatra e la sua paziente, che propongo spesso proprio per questa sua caratteristica.
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