Ho scritto un romanzo, e ora cosa faccio?

Ho scritto un romanzo. Buon per te, bene, direi pure ottimo. Credi sia finita qui? Ma soprattutto che il tuo manoscritto sia perfetto così com’è e che ti basterà mandarlo a Mondadori per ricevere un contratto? Andiamo per gradi.

A me lo dicono spesso quando scoprono che ho pubblicato alcuni testi. Se dico che faccio l’editor di romanzi mi guardano, invece, come un tasso del miele osserverebbe una lezione di chimica molecolare all’università.

Ho scritto un romanzo e…

Capita di scrivere un romanzo, c’è chi lo fa per noia, chi per presunzione e alcuni, invece, hanno avvertito in loro una forza creatrice che li ha spinti a cimentarsi in un processo creativo difficile e spietato: la scrittura.

Non tutti sono in grado, servono alcuni elementi chiave:

  • conoscenza sufficiente della lingua italiana,
  • avere qualcosa da dire,
  • cultura,
  • avere in mente il cuore del romanzo,
  • un pizzico di follia,
  • tanta voglia di comunicare e
  • la consapevolezza che ti serve un editing!

Se poi scrivi solo per te stesso, cosa altrettanto giusta, non c’è motivo per cui tu debba trovarti qui. O forse sì? Stai a vedere che la possibilità di pubblicare con una casa editrice seria un po’ ti solletica? Vanno benissimo entrambe le strade che hai scelto, l’arte – scrivere lo è – non ha per forza bisogno di essere mostrata, a volte la sua bellezza è fine a sé stessa.

Cosa c’entra il tasso del miele?

Il tasso del miele è una sorta di bullo del mondo animale, un coatto al quadrato, piccolo e cattivo che litiga pure con la sua ombra ed è capace di prendere a mozzichi persino un leone. Non me lo sto immaginando, è davvero un tipo irascibile e per questo ha tutto il mio rispetto…

tasso del miele che legge un romanzoPeccato che non possa averne uno da scatenare contro gli autori che sono convinti di aver scritto, così di punto in bianco, un capolavoro. Li metterei in giardino, spalmati di miele d’acacia, e farei uscire il mio amico tasso del miele senza avergli dato neanche la sua doppia dose di caffeina mattutina.

Questo è il mio modo delicato per dire che se credi sul serio di essere bravo, puoi pure tornare a guardare gattini su Instagram perché con noi di PennaRigata farai la fine di una pantofola inzuppata nel miele scaraventata contro un’intera famiglia di tassi del miele durante il cheat day.

Ma io ho solo scritto un libro, che c’entra il tasso del miele?

Ci arriviamo con calma. Si deve creare un po’ di suspense, buttare lì qualche cliffhanger e poi giù un bel fatal flaw del nostro amico tasso del miele! Non sto inventando termini, sto solo provando a farti capire che la scrittura è molto più che parole messe una di seguito all’altra (con logica o meno…).

Scrivere è complicato, non basta saper fare la lista della spese in endecasillabi giambici (un verso di 11 sillabe metriche) che si caratterizza per il suo ritmo, basato sull’alternanza tipica del giambo: una sillaba atona seguita da una tonica (∪ —), tanto il tasso del miele non ha idea di cosa siano, ma si deve saper costruire una storia che abbia:

  • un incipit,
  • personaggi, dialoghi e azioni,
  • almeno un antagonista,
  • un cuore,
  • un motore del romanzo (ciò che lo fa muovere),
  • un vero e potente conflitto narrativo,
  • una trama solida e coerente,
  • un punto di rottura e
  • un finale (sai che sorpresa!).

Tutti questi elementi, più altri che non sto a sciorinare o il tasso del miele se la prende pure con me, sono essenziali per la stesura di un romanzo che arrivi ai lettori (agenzie letterarie comprese).

Ho scritto un romanzo, che faccio?

Per prima cosa non fare nulla.

Ora prendi un bel respiro e domandati: quanti romanzi hai letto nella tua vita?36, 89, 43? Se hai pensato a un numero significa che non ne hai letti abbastanza, quindi investi in libri e in tempo per leggerli. Più basso è il numero che hai pensato, più alto il quantitativo di tomi che dovrai accollarti…

Se poi non avevi idea del numero di libri letti, allora sei sulla buona strada – o hai poca memoria – e così eviterai la masticazione per zanne del tasso del miele (sì, lo adoro). Per quanto tu sia convinto di aver scritto un ottimo testo, è probabile che ci siano una serie di errori gravi, o magari solo piccole ingenuità, che potrebbero comprometterne la pubblicazione.

Evita di farlo leggere a parenti e amici, il gatto si rifiuterebbe. Se riesci a trovare dei veri beta reader tanto meglio. Con le loro indicazioni potresti apportare un ulteriore miglioramento al manoscritto e magari mandarlo anche a dei piccoli editori. 

Ma forse hai bisogno di qualcosa di più, noi offriamo un servizio di lettura manoscritti che serve proprio per capire se il testo ha del potenziale. Non leggiamo l’intero romanzo per due ragioni:

  1. il più delle volte, dall’incipit e dalla sinossi, un esperto di settore si rende conto delle potenzialità del testo.
  2. Non è incredibilmente costoso né inutilmente dispendioso come potrebbe essere una scheda di valutazione.

Ognuno di noi, in passato ha pensato: ho scritto un romanzo. Però abbiamo avuto la lungimiranza – o forse è stata solo fortuna – per capire che dovevamo confrontarci con dei professionisti e che il giudizio, lusinghiero ovviamente, del nostro migliore amico non aveva poi un gran valore.

E poi non vogliamo far arrabbiare il tasso del miele!

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