Romanzi sul Giappone da leggere prima di partire

Tra i romanzi sul Giappone ce ne sono alcuni che ti aiutano a entrare nella loro misteriosa cultura fatta di sorrisi (spesso di circostanza), silenzi e rispetto verso la società. Il Paese del Sol Levante, grazie a manga e cartoni animati, è diventato più accessibile eppure ancora più intrigante.

Romanzi sul Giappone da portare in vacanza (o in Giappone!)

Il viaggio in Giappone resta uno dei più ambiti, anche perché la distanza fisica – e culturale – lo rende ancora simile a un’avventura vera e propria. Ci si ritrova in un ambiente di contrasti dove i treni toccano la velocità di 360 km/h  (600 km/h per alcuni prototipi) e allo stesso tempo ancora si perpetua la lenta cerimonia del tè. 

Ma non è tutto perfetto, il Giappone sta subendo una profonda crisi culturale e sociale proprio per il dualismo che nasce da radici profonde scosse, e quasi estirpate, dalla modernità che corre e travolge i valori che sono alla base della cultura nipponica.

Per certi versi sembra, con le giuste distinzioni, l’Italia, dove siamo di fronte a un collasso morale e culturale (tanto che si legge sempre meno, per esempio), come se Paesi con basi antiche siano più a rischio per colpa del nuovo che avanza.

I romanzi sul Giappone hanno sempre, almeno per me, un’aura di mistero e magia impregnate di una storia antica che affonda le mani nel mito e non nella razionalità. Ecco alcune storie che aiutano a comprendere davvero il Giappone, scritti da grandi autori di fama mondiale e altri, invece, da esordienti dotati di stile e amore per questo Paese.

Il realismo magico di Murakami

Perché Haruki Murakami non ha mai vinto il Nobel per la letteratura? Mistero, a mio avviso. Credo che i premi letterari servano solo all’ego e a vendere di più. In Italia i premi letterari sembrano solo dei carrozzoni politici di amici degli amici che si scambiano targhe e pacche sulle spalle neanche avessero curato il cancro e risolto la fame nel Mondo.

Caro Haruki, puoi pure fregartene del Nobel, perché sei uno dei più grandi scrittori contemporanei.

Alcuni suoi romanzi non sono di certo dei capolavori, ma anche i meno belli sono intessuti di magia e disincanto, nonché una profonda conoscenza dell’animo umano e del Giappone. Murakami ambienta i romanzi nel suo Paese, ne mostra la bellezza, la qualità e la varietà del cibo ma anche ciò che non funziona, soprattutto dal punto di vista sociale.

L’assassinio del commendatore è un romanzo che confonde, un mix ben dosato di mistero, magia e thrilling. Il protagonista, la storia è raccontata in prima persona e non si sa mai il suo nome, è un pittore ritrattista trentaseienne che viene lasciato dalla moglie.

È un “trucchetto”, quelli bravi diranno espediente narrativo, per rendere l’identità del protagonista sospesa e indefinita, quasi un rimando alle esperienze di Murakami. Il lettore si sente così più partecipe, immedesimandosi al meglio in un personaggio che potrebbe essere lui stesso.

L’assassinio del commendatore, la storia

l'assassinio del commendatoreUn pittore ritrattista, abbandonato dalla moglie e in piena crisi esistenziale, si ritira in una vecchia casa sulle montagne, appartenuta a Tomohiko Amada, un celebre artista giapponese legato al periodo bellico.

Nella solitudine forzata, il protagonista si confronta con il proprio fallimento creativo e personale poiché da giovane sognava di vivere creando le sue opere, e non dipingendo i volti altrui.

Esplorando la soffitta, scopre un quadro enigmatico, dipinto da Tomohiko Amada, intitolato L’assassinio del commendatore. Il dipinto raffigura una scena violenta e teatrale, intrisa di simbolismi ispirati all’opera lirica Don Giovanni.

La scoperta segna l’inizio di eventi surreali e inquietanti con strane presenze che si manifestano nella casa e nei dintorni, tra cui una misteriosa figura che si presenta come l’Idea del Commendatore, un’entità che prende vita dalla tela stessa.

Il protagonista viene coinvolto in una serie di accadimenti sospesi tra realtà e immaginazione. Nel suo particolare isolamento accetta anche la commissione di un ritratto da parte di un ricco e sfuggente vicino, Menshiki, un uomo dai capelli bianchi che sembra sapere molto più di quanto riveli. Intorno a loro emergono segreti legati al passato della casa, alla guerra e a misteriose sparizioni.

Mentre le barriere tra il reale e il simbolico si sgretolano, il protagonista è costretto ad affrontare le zone oscure della propria memoria e del proprio talento artistico. Tra sogni, apparizioni e scoperte sepolte, il romanzo esplora i temi della creazione, della perdita, del dolore e del legame invisibile tra arte e identità.

Trovo che L’assassinio del commendatore sia, tra i molti capolavori di Murakami, uno dei più intensi e disturbanti, scritto al culmine della sua maturità artistica. È un viaggio psicologico che unisce introspezione, elementi onirici e mistero in perfetto stile Murakami.

Romanzi (romance) sul Giappone

Anche gli italiani possono scrivere bene del Giappone mostrandoci le bellezze di una nazione che gli stessi abitanti, come spesso accade, non sono in grado di notare. L’amore di Misaki C. verso il Giappone si percepisce in ogni pagina e permette al lettore di conoscerne aspetti particolari, e culturali, attraverso una narrazione elegante.

Un disastro da copertina e…

un disastro da copertina Con Un disastro da copertina, Misaki C. racconta una nuova storia, ambientata sempre in Giappone, e questa volta sceglie Tokyo. AltreVoci sta pubblicando romance che, oltre a far sognare, propongono una scrittura elegante e di qualità.

Violet Brown è cresciuta a Londra, con l’etichetta ingombrante di “figlia del capo” cucita addosso. È capace, determinata, ma deve provarlo. L’occasione arriva quando viene mandata a Tokyo, nella sede della B&S – la casa editrice fondata da suo padre – per occuparsi di una nuova collana romance. Per Violet è il momento di dimostrare che può farsi strada da sola.

Il suo arrivo coincide con quello di Archibald Finch, agente letterario brillante quanto insopportabile, nominato direttore della filiale. Come se non bastasse, il padre le impone un divieto preciso: nessuna confidenza con lui.

Peccato che tra Violet e Finch l’attrazione scatti subito. Tra frecciatine, situazioni imbarazzanti e scontri che accendono più di quanto dovrebbero, rispettare le regole diventa un’impresa. In una Tokyo di luci, ambizioni e promesse, Violet dovrà decidere se restare prigioniera del cognome che la precede o rischiare tutto, cuore compreso, per scegliere la propria vita.

Può l’amore sconfiggere ogni segreto e cambiare tutto, compreso il destino?

Ci vediamo a Okinawa

Ci vediamo a Okinawa

Quando la vita ti spezza, a volte bisogna attraversare il mondo per iniziare a guarire. Ci vediamo a Okinawa è un contemporary romance che affonda le radici nel dolore e germoglia lentamente. Ambientato tra spiagge dorate e cieli liquidi dell’isola giapponese, il romanzo racconta l’incontro tra due solitudini destinate inevitabilmente a incontrarsi.

Allison ha ventiquattro anni, una carriera da scrittrice che si è arenata e un lutto recente che ha messo tutto in pausa. Colton ne ha trentasei, dirige un resort sull’isola e ha la dolorosa inclinazione a voler aggiustare tutti. Lui ha smesso da tempo di credere nei nuovi inizi.

Lei fugge da un dolore troppo grande. Insieme costruiscono un legame che non ha bisogno di grandi promesse, ma che viene messo a dura prova da bugie che riemergono, ex ingombranti e quel momento esatto in cui si capisce che per amare qualcuno bisogna smettere di avere paura.

Un vacation romance con ambientazione esotica, dove le relazioni nascono lente e si nutrono di piccoli gesti. Perfetto per chi cerca emozioni e delicatezza. Ci vediamo a Okinawa è una storia che respira al ritmo di un’isola che ti conquista senza fare troppo rumore. Tra i Romanzi sul Giappone – scritti da autori esordienti – è uno di quelli che più mi ha convinto.

Autostop con Buddha. Viaggio attraverso il Giappone

Per chi vuole viaggiare per il Giappone (anche solo con la fantasia), questo romanzo dello scrittore canadese Will Ferguson è semplicemente perfetto. Oltre a essere un testo divertente e ben scritto, l’autore mostra un Giappone al di fuori dei classici viaggi turistici con mete prestabilite e spesso fin troppo visitate.

Ferguson racconta un viaggio che lo porta a risalire l’isola seguendo il percorso dei fiori di ciliegio in autostop, perché in Giappone, rispetto al mondo occidentale, il tasso di criminalità è molto basso. Nel suo peregrinare si affida agli incontri casuali, agli imprevisti e all’ospitalità giapponese. 

È un racconto irriverente e autentico, in cui emerge un Paese meno patinato e più reale, tra stazioni di servizio, villaggi e città sconosciute. Un libro perfetto per chi vuole scoprire il lato nascosto del Sol Levante prima di partire.

Sinossi

autostop con buddhaNel 1997, Will Ferguson decide di compiere un viaggio attraverso il Giappone, inseguendo il fronte dei fiori di ciliegio dalla punta meridionale di Capo Sata fino a Hokkaidō (isola all’estremo nord del Giappone). Un percorso di 3.000 chilometri, fatto in autostop, in cui attraversa metropoli, campagne remote e villaggi dimenticati dal turismo. Ferguson incappa in cittadini diffidenti, situazioni grottesche, differenze linguistiche che creano fraintendimenti, e una società sospesa tra tradizione e modernità.

Autostop con Buddha non è solo un reportage di viaggio, ma un diario personale dove il Giappone appare nella sua complessità reale, lontano dai cliché. Ferguson osserva le persone che lo accompagnano in macchina per tratti più o meno lunghi, e racconta senza filtri i dettagli di un Paese dove la gentilezza convive con il rigore sociale, e l’apertura si scontra spesso con la diffidenza verso lo straniero.

Il libro è uno strumento utile per raccontare i cambiamenti sociali di un Giappone che, alla fine degli anni ’90, iniziava a fare i conti con la crisi economica e l’identità nazionale. Ferguson mostra un Paese che, dietro l’efficienza e l’ordine, nasconde contraddizioni e sorprese continue.

Tra i romanzi sul Giappone, Autostop con Buddha è un testo che, personalmente, non mi ha convinto del tutto. Inizia molto bene, con una scrittura dinamica e divertente, per poi scadere in una sorta di ripetitività delle scene, specialmente in alcuni passaggi in cui l’ironia si trasforma in una critica un po’ troppo feroce dei giapponesi.

Sembra quasi che, pur avendo percorso un viaggio di 3.000 Km, Ferguson non abbia davvero capito il Giappone e il dualismo costante che ne permea ogni aspetto. Di sicuro Autostop con Buddha non va letto come fosse una guida turistica, forse qualche informazione in più, da questo punto di vista, non mi sarebbe dispiaciuta.

Scrittori giapponesi tradotti in italiano

Ecco una lista (sommaria, se ne conoscete altri scriveteci nei commenti) dei più noti autori giapponesi tradotti nella nostra lingua che raccontano, in modi diversi, il loro Paese.

Haruki Murakami

  • Ascolta la canzone del vento
  • Il flipper del ’73
  • Nel segno della pecora
  • La fine del mondo e il paese delle meraviglie
  • Norwegian Wood (Tokyo Blues)
  • Dance Dance Dance
  • A sud del confine, a ovest del sole
  • L’uccello che girava le viti del mondo
  • La ragazza dello Sputnik
  • Kafka sulla spiaggia
  • After Dark
  • 1Q84 (tre volumi)
  • L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
  • L’assassinio del commendatore (vol. 1 e 2)
  • La città e le sue mura incerte (pubblicato in italiano nell’ottobre 2024).

Yukio Mishima

  • Ladri
  • Confessioni di una maschera
  • Sete d’amore
  • Notti di immacolato candore
  • L’età verde
  • L’avventura di Natsuko
  • Colori proibiti
  • La voce delle onde
  • Il padiglione d’oro
  • Una primavera troppo lunga
  • Una virtù vacillante
  • La casa di Kyōko
  • Dopo il banchetto
  • Musica
  • Neve di primavera (primo volume del ciclo “Il mare della fertilità”)
  • A briglia sciolta (o Cavalli in fuga)
  • Il tempio dell’alba
  • La decomposizione dell’angelo
  • Stella meravigliosa

Yasunari Kawabata

  • La danzatrice di Izu
  • Il paese delle nevi
  • Mille gru
  • Il maestro di Go
  • Il suono della montagna
  • Il lago
  • La casa delle belle addormentate
  • Koto ovvero i giovani amanti dell’antica città imperiale
  • Bellezza e tristezza
  • Denti di leone

Kenzaburō Ōe

  • Il grido silenzioso

Ryū Murakami

  • Blu quasi trasparente
  • Tokyo decadence
  • In the Miso Soup

Banana Yoshimoto

  • Kitchen
  • Presagio triste
  • Tsugumi
  • Sonno profondo
  • N.P.
  • Lucertola
  • Amrita
  • L’ultima amante di Hachikō
  • Sly
  • Honeymoon
  • H/H
  • Il corpo sa tutto
  • La piccola ombra
  • Andromeda Heights – Il regno 1
  • Arcobaleno
  • L’abito di piume
  • Ricordi di un vicolo cieco
  • High & Dry – Primo amore
  • Il coperchio del mare
  • Il dolore, le ombre, la magia – Il regno 2
  • Il giardino segreto – Il regno 3
  • Il lago
  • Delfini
  • Un viaggio chiamato vita
  • Chie‑chan e io
  • A proposito di lei
  • Moshi moshi
  • Le sorelle Donguri
  • Another world – Il regno 4
  • Il dolce domani
  • Su un letto di fiori
  • Che significa diventare adulti?
  • Le strane storie di Fukiage – Vol. 1
  • Ciotole di riso – Fukiage Vol. 2
  • Lo spirito bambino – Fukiage Vol. 3

Seichō Matsumoto

  • Tokyo Express
  • La ragazza del Kyūshū
  • Una rosa per il giudice

Natsume Sōseki

  • Io sono un gatto
  • Il cuore delle cose (Kokoro)

Jun’ichirō Tanizaki

  • La chiave
  • Neve sottile
  • Il diario di un vecchio pazzo

Hiromi Kawakami

  • La cartella del professore (2011)
  • Le donne del signor Nakano (2014)
  • I dieci amori di Nishino (2018)
  • La voce dell’acqua (2022)

La mia è una lista non esaustiva, di romanzi sul Giappone ce ne sono migliaia, alcuni meravigliosi ma persi nella marea insipida di testi pubblicati ogni anno. Forse è il motivo per cui leggere è diventato fuori moda e visto, da giovani e non, più come un dovere che come un piacere.

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