Revisionare un libro non è editarlo!

Revisionare un libro significa metterci mano e correggerne, dove possibile, errori, criticità e problemi di varia natura. È un passaggio essenziale che permette di migliorare il testo e che tutti possono fare a fronte, però, di alcuni accorgimenti che è utile tenere a mente.

Nb: revisionare non ha nulla a che vedere con la correzione bozze (che va fatta da un professionista esperto).

La revisione è una forma di editing, non c’è dubbio. Per comodità diremo che:

l’autore fa la revisione,

l’editor fa l’editing.

Sembra un gioco di parole, ma questa distinzione ci aiuta a capire da subito che entrambi sono necessari e che non basta revisionare un romanzo, almeno nel mondo editoriale moderno.

Le agenzie letterarie sono ormai un passaggio quasi obbligato se si vuole arrivare a case editrici importanti, di meno se invece si ha la lungimiranza di mirare – come prima pubblicazione – a un editore serio (ma medio/piccolo). Per avere qualche chance con le più importanti, un editing è essenziale: il testo deve essere quasi perfetto.

A meno che non si intenda pagare per la valutazione manoscritti inediti, ma in questo caso, prima di spendere soldi, ti consiglio di leggere e valutare con attenzione l’articolo a riguardo.

Tutti conosciamo la dura vita dello scrittore esordiente, sappiamo quanto sia difficile emergere in un panorama triste come quello editoriale italiano, ma ci si può riuscire con pazienza e abnegazione (e solo se hai per le mani un bel romanzo).

Revisionare significa leggere e rileggere con attenzione il testo per poi renderlo più preciso, chiaro, scorrevole. Si tratta di ricontrollare le informazioni, le date, le tempistiche degli eventi, ma anche migliorare la forma delle frasi e dei dialoghi.

1. Consigli per revisionare un libro: stampalo!

So già che con questa affermazione farò arrabbiare molti ecologisti, ma puoi anche stampare il tuo romanzo su carta riciclata. In fin dei conti serve a te, non devi mandarlo in giro in cerca di approvazione.

Ma perché stamparlo è così utile? Prima di tutto perché puoi portarlo sempre con te, certo lo si può fare ormai anche su smartphone e tablet, ma un conto è leggerlo su dei fogli, altro su un piccolo schermo luminoso!

Poi l’effetto è diverso, si ha più la sensazione di stare davanti a un vero “testo”, che non guasta mai. Ciò che accade, almeno per la maggior parte di noi, è che cambiare supporto modifica davvero la percezione che si ha rispetto al testo e ti sembrerà di leggere il manoscritto di qualcun altro. 

Porta sempre con te una penna o una matita, così potrai fare la revisionare del libro ovunque tu vorrai e, se ti dovessero venire delle nuove, non dovrai aspettare che si accenda il pc!

Nota bene: usa un colore differente dalla stampa (quindi non nero), personalmente consiglio il blu scuro oppure il rosso, ciò che conta è che le tue correzioni siano evidenti.

2. Come revisionare un libro: le basi

Ci sono alcuni passaggi utili, ma prima di andarli a vedere è opportuno prendersi una bella pausa dal testo. La fretta non aiuta e rischi di fare solo danni, meglio mettere il romanzo in freezer per almeno un mese – sarebbe meglio anche due – e dimenticarlo.

Questo serve a prendere le distanze da ciò che hai scritto e scordarlo, almeno in parte, così da poter fare la revisione nei panni più neutri che puoi.

Quando scrivo un romanzo non riesco a staccarmene, lo leggo e rileggo, ci penso mentre sto in palestra o a fare la spesa, quindi ti capisco, ma ci dobbiamo dare una regolata e staccare la spina per un po’. Ognuno trova il suo metodo, personalmente leggo tanto, più del solito, focalizzandomi però su generi molto diversi da quello del romanzo che ho appena concluso.

A volte funziona, altre meno. Ma si deve tentare. Trascorse almeno quattro settimane prendo il testo stampato (o apro il file), faccio un bel respiro e inizio la revisione.

Ripeto: metti il romanzo in freezer!

3. Refusi, ripetizioni, errori grammaticali e ortografici

Prima di tutto attiva sul programma di scrittura il controllo ortografico. Non è uno strumento esatto al 100%, ma è molto utile per mettere in evidenza possibili sbagli. Solitamente “ci azzecca” se si tratta di refusi (non tutti), errori grammaticali e ortografici palesi.

Se hai dubbi, c’è sempre il nostro amico/nemico Google, ti basterà fare una ricerca, su siti che abbiano un minimo di credibilità, per avere le risposte che ti servono.

Un altro strumento essenziale, che pochi utilizzano, è il “cerca”. Per esempio potresti inserire nella ricerca alcuni termini di cui gli autori alle prime armi abusano neanche fosse il pepe in cucina!

  • -mente (per capire quanti miliardi di avverbi hai inserito),
  • quel, quei, quest- (ci arrivano testi di 20 pagine con a volte anche 100 dimostrativi),
  • tutt
  • disse,
  • magari,
  • il come, tanto amato dai poeti de noantri che credono dia un tocco di fantasia e originalità a ogni cosa (nero come…).

Questi sono i vocaboli maggiormente abusati nei romanzi, controlla quanti ce ne sono nel tuo e, se sono troppi, inizia a eliminarli. Ricorda che non basta trovare dei sinonimi, per esempio se ci sono tanti dimostrativi potrebbe indicare che le frasi sono elaborate sempre con i medesimi schemi narrativi. In questo caso, entra di diritto la figura dell’editor che è in grado di affrontare tali criticità in modo più lucido offrendo differenti soluzioni.

4. Le descrizioni

In qualsiasi romanzo le ambientazioni sono essenziali. Un errore che vediamo di frequente riguarda proprio le descrizioni che sono:

  1. appena abbozzate;
  2. eccessive, ridondanti, pesanti.

Quando si fa la revisionare di un libro è opportuno soffermarsi sulle descrizioni (ambienti, personaggi, scene varie…), segnandole in verde (o un altro colore diverso da quello per le correzioni) e valutare se sono abbastanza precise oppure scarne fino all’osso.

Ma soprattutto se sono funzionali allo svolgersi della storia.

5. La verbosità, gli eccessi stilistici

Moltissimi romanzi che ci vengono inviati hanno il difetto di essere davvero troppo “carichi”. Si ha la tendenza a inserire avverbi e aggettivi a profusione, come dire “più è meglio” quando ormai, in linea di massima, questo stile risulta anacronistico.

Ma questo è il mio stile!

Lo avranno pensato in molti, se hai uno stile settecentesco forse qualche problema di base c’è. Leggi romanzi di autori moderni, generi differenti alle tue abitudini e prova a scrivere senza che ogni cosa sia grande, ampia, bella o brutta e via dicendo!

Eccedere con le parole non rende un romanzo più bello o avvincente, solo più noioso. È come un manifesto in cui l’autore grida al lettore:

Visto quanto sono bravo! 

L’effetto è invece contrario. Quando sei in fase di revisione del romanzo, prova a togliere tutti i vocaboli che non danno nulla di importante al testo, vedrai che il messaggio che vuoi dare arriverà più rapido e preciso. Fai i cento metri ostacoli con uno zaino di mattoni in spalla, oppure in tenuta da corsa?

6. Verifica (più volte) le informazioni inserite

Che tu abbia scritto un romance o uno storico ci saranno comunque una serie di informazioni che devono assolutamente essere esatte.

Revisionare romanzoSembra banale, ma capita spesso di leggere testi in cui ci sono inesattezze gravi, di solito più di una, che rischiano di pregiudicare la scelta da parte di una casa editrice. 

Oltre ai meravigliosi libri (manualistica e saggistica), esiste anche l’onnipresente Google (e i suoi fratelli minori) su cui fare, appunto, ricerche online. Non ci si dovrebbe fermare al primo risultato, ma valutare più articoli dando valore anche alla reputazione del sito.

Personalmente ritengo che sia sempre utile mettere in dubbio ogni cosa, anche la più ovvia. Per cercare una parola chiave online – qual è oppure qual’é – bastano dieci secondi, perché non investirli?

7. I Beta reader, che altri lo leggano

In questo articolo abbiamo parlato dei Beta reader, persone fidate che leggeranno i tuoi lavori per darti una risposta, si spera, utile per migliorarlo.

Se riesci dovresti averne di 2 tipi:

  1. che conoscono bene la grammatica, l’ortografia e sono particolarmente attenti,
  2. che amano il genere del tuo romanzo.

I primi ti serviranno in fase di revisionare di un libro, chiedigli nello specifico di segnalare:

  • refusi,
  • ripetizioni,
  • errori di grammatica e sintassi,
  • incongruenze,
  • dubbi di varia natura,
  • frasi poco chiare,
  • montaggio delle scene,
  • dialoghi da rivedere,
  • …e tutto quanto non li convince.

Possono lavorare sul file oppure sul cartaceo (in questo caso devono fartelo avere fisicamente). È opportuno che anche loro utilizzino un colore diverso per le loro annotazioni!

I secondi, invece, serviranno per capire il valore del testo da un punto di vista più ampio, emotivo e sostanziale.

8. Tecnica avanzata: la riscrittura

Autori importanti preferiscono fare una prima stesura in cui lasciarsi andare, inserendo tutto ciò che gli viene in mente. È una tecnica molto valida ma altrettanto dispendiosa, proprio perché si scrive due volte la “stessa” storia.

Nella prima fase non si dà troppa importanza alla forma e al contenuto (entro i limiti della decenza), ciò che conta è costruire uno scheletro che abbia un’identità specifica e delineare i personaggi. Questi ultimi hanno, nella maggior parte dei casi, tratti caratteriali e fisici molto marcati che andranno poi, nella seconda stesura, riequilibrati.

Una volta scritto, il primo giro di romanzo subisce tutte le fasi viste fin qui:

  1. stampa,
  2. le basi,
  3. controllo,
  4. verifica.

Non c’è la fase di Beta reading, che sarebbe poco utile, visto che il manoscritto di rado si presta a una lettura critica. Al contrario, se si lavora con un editor professionista, la prima bozza diventa un ottimo punto di partenza. L’editor dovrà leggerla per poi confrontarsi con l’autore per dare vita – insieme – alla seconda e definitiva stesura.

Lo scrittore userà il testo prendendolo come canovaccio, salvando le parti migliori, rimodellandolo per dare vita a una storia più equilibrata. Diminuirà gli eccessi, modellerà i personaggi per renderli più “umani” e realistici, il tutto non dovendo preoccuparsi di costruire la trama e l’intreccio perché saranno già su carta.

Editing professionale e revisionare di un libro

Editare e revisionare sono due aspetti simili ma diversi. Il loro scopo è di migliorare un romanzo in modo che sia pronto per essere presentato a un editore.

Quando noi di PennaRigata lavoriamo un testo, facciamo la revisione dopo l’editing. In questo modo riusciamo a tenere sotto controllo l’evolversi della storia, la crescita dei personaggi e lo sviluppo di ogni elemento che compone il manoscritto.

Il nostro metodo ci ha portato ad avere ottimi risultati come puoi vedere nella pagina: Gli ultimi nati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto
Verified by MonsterInsights