Partecipare ai concorsi letterari potrebbe essere una buona opportunità per farsi conoscere, notare o anche ricevere una proposta editoriale.
In questo momento storico l’editoria è in forte crisi tanto che gli editori (anche Mondadori ad esempio), hanno deciso di diminuire il numero delle uscite. Di conseguenza è sempre più difficile trovare una casa editrice seria che voglia investire su nuovi autori.
Un modo per aggirare l’ostacolo è proprio partecipare ai concorsi letterari, ma va fatto nel modo giusto per evitare di perdere tempo e denaro. Altra via sono le agenzie letterarie, ma anche loro stanno rallentando molto puntando soprattutto su autori noti.
Si capisce come il mercato, per gli esordienti, sia molto complesso.
Perché partecipare ai concorsi letterari?
I concorsi offrono una serie di benefici (ma anche di costi, che vedremo in seguito) per i quali, di media, vale la pena parteciparvi.
A mio avviso il più importante non è vincere, ma essere letti e valutati da persone di settore. Spesso ci arrivano testi brutti che però, a detta degli autori, hanno meritato il plauso di parenti, amici e anche del gatto!
Se noi diciamo che un testo ha dei problemi, nella maggior parte dei casi il sedicente scrittore si offende. Capita che, una volta valutato un romanzo (attraverso il servizio gratuito), dopo la nostra email in cui indichiamo le criticità, non arrivi risposta, neanche un ringraziamento per il tempo dedicato.
Al contrario, quando si invia un testo a un concorso letterario, si tende ad accettare – non chiedetemi il perché – un eventuale rifiuto (non sempre a dire il vero). Si riceve una valutazione del proprio lavoro che si sintetizza in un “nulla di fatto”.
L’autore, in questo modo, capisce che forse il suo manoscritto non è così perfetto come credeva e inizia a porsi delle domande. In alcuni casi si può vincere oppure avere una menzione speciale che, al contrario, è una sana dose d’autostima che serve per non farsi sconfiggere dalle mille difficoltà di questo settore.
E se vinco?
Se dovesse capitare, il premio dipenderà dal bando. In alcuni concorsi letterari si vince un premio in denaro, una pubblicazione o un aiuto per cercare un editore.
In quelli meno “importanti” si rischia di ricevere un attestato stampato al computer o una medaglia posticcia che, oltre a fare bella figura sulla propria scrivania, non servirà a molto.
Vincere piccoli premi, però, non è del tutto inutile. Infatti consigliamo sempre, se si vuole diventare scrittori, di costruirsi una carriera a piccoli passi. In troppi hanno la fantasia (che scade di sovente nell’ossessione malata), di pubblicare da subito con una grande casa editrice.
Consiglio di non avere fretta, di muoversi a piccoli passi imparando quanto più possibile sulla scrittura ma anche sul mondo editoriale, che è complesso e molto pericoloso. Aver vinto premi e aver pubblicato alcuni romanzi (anche con piccoli editori), è un buon punto di partenza che ti darà credibilità nel momento in cui avrai un buon romanzo e vorrai inviarlo a grandi case editrici e ad agenzie letterarie importanti.
Partecipare ai concorsi letterari: leggi bene il bando
Potrebbe sembrare strano ma molti partecipano ai concorsi letterari senza leggerne i bandi, o almeno non con la giusta attenzione.
Si focalizzano al massimo sul genere accettato e sui premi, poi impacchettano il tutto e lo spediscono! Sarebbe meglio prestare la massima attenzione a una serie di elementi:
- Editi o inediti? Se hai pubblicato il tuo testo in self publishing, per esempio, è da considerarsi già edito.
- A chi è riservato? Giovani (con età specificata) o esordienti.
- Cosa si vince! Va bene la gloria, ma se si ottiene qualcosa in più tanto meglio, che sia un premio in denaro, una pubblicazione o un contratto (con relativi, miseri, guadagni).
- Si paga? La quota di partecipazione è una prassi, non significa per forza che il concorso è truffaldino.
- Modalità di invio del manoscritto. La regola è semplice: segui pedissequamente quanto richiesto. Che i tratti di un font o format specifici, di aggiungere una lettera di presentazione o del numero minimo/massimo di caratteri.
- Per che genere è? Narrativa, horror, thriller, fantasy, romance…
Potrebbero sembrare cose banali, ma spesso basta un semplice errore o una disattenzione per vedersi squalificare, anche a fronte di una spessa (seppur minima).
In ogni concorso letterario deve essere specificata la giuria. Controlla i nomi dei giurati e fai delle ricerche online per capire chi sono e le loro competenze. Se si tratta di persone di settore, scrittori, editor o agenti letterari noti, è probabile che lo stesso concorso sia serio.
La preparazione è tutto!
Se credi che i concorsi siano la strada giusta per entrare nel mondo editoriale, sarà essenziale che ti prepari a dovere e crei un piano d’attacco.
Di cosa si tratta? Di una lista di azioni da intraprendere in modo organizzato, così da essere il più efficacie ed efficiente possibile:
- crea un calendario con tutti i concorsi letterari a cui vuoi partecipare. Indica la data di scadenza per l’invio del manoscritto e tutte le informazioni importanti viste fin qui;
- studia il bando con la massima attenzione per evitare di commettere errori e perdere tempo;
- organizza il materiale necessario, ad esempio in una cartella sul desktop, dove metterai tutto ciò che serve per partecipare. Se viene richiesto un format particolare per il romanzo, seguilo senza variazioni;
- il testo deve essere impeccabile. Capita di inviare qualcosa di non pronto al 100%, spesso senza rendersene conto. L’unico modo per essere sicuri è di farsi aiutare da un professionista che curi l’editing del romanzo;
- paga, in caso fosse richiesta, la quita di iscrizione entro i tempi prestabiliti;
- invia il romanzo, che sia un file con determinate specifiche o il testo cartaceo. Ricorda che fa fede la data di spedizione e non di arrivo!
Per vincere un concorso letterario non puoi prescindere da nessuno dei 6 punti appena elencati. Basta non seguirne uno per essere squalificati. Tra tutti, però, quello più importante è senza dubbio il numero 4.
Il romanzo deve essere impeccabile
Per quanto i punti appena visti siano essenziali, altrimenti si viene squalificati, ci deve essere una maniacale attenzione alla qualità del testo sotto ogni punto di vista.
Per avere delle possibilità di vincere non ci deve essere neanche un refuso nella sinossi e nella lettera di presentazione e il meno possibili nel romanzo stesso. Qualcuno ci scapperà sempre, ma un conto è trovarne ogni pagina, altro ogni 3 capitoli.
Attenzione alla:
- impaginazione,
- all’uso di virgolette, apici e caporali e
- alla punteggiatura nei dialoghi.
Per avere la certezza, o quasi, di inviare un manoscritto organizzato, serve l’occhio di un esperto. L’editing è quindi fondamentale sia per correggere elementi “oggettivi”, ma anche e soprattutto per migliorarlo e tirarne fuori il massimo potenziale.
I 3 premi letterari italiani più prestigiosi
In Italia ci sono centinaia di premi letterari, molti fatti solo per fare cassa. Ma il loro vero scopo, oltre a pubblicizzare una determinata casa editrice, è di ricevere manoscritti che abbiano determinate caratteristiche (specificate nel bando) per poter conoscere nuovi talenti.
Non è altro che una forma di scouting che, con la quota di iscrizione, permette di ammortizzare i costi che altrimenti piccoli e medi editori non riuscirebbero a sostenere.
I concorsi più noti hanno anche la “forza” di spingere le vendite dei romanzi vincitori:
- Il Premio Strega, senza dubbio il più noto. Purtroppo ha più a che vedere con la politica tra le case editrici che con i libri.
- Il Premio Bancarella. Forse il più solido perché organizzato dai librai che decidono il romanzo migliore dell’anno.
- Il Premio Italo Calvino. Dedicato invece agli esordienti e alle loro opere inedite è un concorso a cui hanno partecipato, da sempre, autori che in seguito sono stati pubblicati da editori importanti.
A questi vanno aggiunti altri premi letterari che, negli anni, stanno avendo sempre più visibilità. Su tutti ricordiamo:
Partecipare ai concorsi letterari, anche senza vincere, è comunque un’esperienza utile se si vuole entrare nel mondo editoriale. Ma se vuoi pubblicare un romanzo, la strada deve passare per forza di cose attraverso un profondo editing.
Per qualsiasi domanda, chiarimento o informazione, puoi scriverci a:
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